RITORNO SEMIFINALE - 5 AICS ROMA CUP

RITORNO SEMIFINALE - 5 AICS ROMA CUP
Architetti Roma Calcio - ASD Alitalia Calcio 1:0
Reti Architetti Roma: Daniele Vigliotti

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – SEMIFINALE DI RITORNO AICS ROMA CUP

SEMIFINALE DI RITORNO AICS ROMA CUP

ARCHITETTI ROMA CALCIO - ALITALIA 1:0

Marcatore: MICIO

 

 

MIRANDA: VOTO 6. Partita accorta da parte del portiere degli architetti, chiamato a mantenere la casella gol subiti inderogabilmente ferma sullo zero. Ottimi i rinvii sia con palla tra le mani che dal fondo, col vento a favore che a sfavore, alcuni dei quali si trasformano in veri e propri assist per i propri attaccanti. Qualche buon intervento, tra cui uno sugli sviluppi di calcio d’angolo con traiettoria ingannevole a rientrare. Due sole incertezze nell’arco degli 80 minuti. La prima di entità lieve in cui è quasi scavalcato da un pallone rimbalzante la cui direzione viene amplificata dal vento, generando panico generale e fermando in maniera simbiotica il battito dei cuori di tutti i compagni di squadra; la seconda grave quando in una situazione analoga nei minuti finali si lascia scavalcare dal pallone, con il quale difetta a trovare feeling sin da inizio stagione e che odia dal profondo, e che solo grazie all’intervento tempestivo de la “mano de dios” alias Massimiliano D’Inverno in versione Maradona, non rovina la partita perfetta fin qui giocata dalla squadra e a lui un’inevitabile sodomia a secco negli spogliatoi. MIRA-COLATO!

 

PLACIDI: VOTO 7. Per la serie “chi fa da se fa per tre”. Dopo tante partite trascorse a bordocampo a sgolarsi sul come si deve interpretare una partita e su quello che si deve fare in difesa per non rischiare nulla, rassegnatosi al fatto compiuto che o non riesce a farsi capire (possibile dato che parla Placidese o Morenense stretto) oppure che alcuni dei propri giocatori non se lo filano di pezza, decide che se uno vuole una cosa fatta bene è bene che se la faccia da solo. Si schiera titolare come terzino destro per tamponare le discese di uno degli uomini più pericolosi della compagine Alitalia. Partita col coltello tra i denti, con tanti tackle vincenti e tanta sostanza. In fase di spinta propone diversi cross ben indirizzati che però non vengono sfruttati dai propri attaccanti e centrocampisti per mancanza di reattività. Nel finale una punizione dal limite sbagliata in maniera un po’ superficiale per lui che è uno specialista, ma soprattutto il merito di ristabilire la parità numerica andando a stuzzicare il “can che dorme” alias il n. 10 avversario che abbocca da pollo alle sue provocazioni e finisce a far la doccia in solitaria. GONZALO SI, MA RODRIGUEZ!

 

MADONNA: VOTO 6.5. Oramai ha fatto il callo a essere lanciato in campo nei finali di partita, quando le squadre iniziano a lanciare lungo e a tempestare di cross la metà campo degli architetti. Anche in questo caso di testa le prende tutte e i suoi rilanci sono forti e decisi. Da quando Mr. Placidi l’ha dolcemente redarguito nella partita con i geometri, esegue alla lettera i compiti che lui gli affida, giocando sempre semplice e di non rischiarando praticamente nulla, un po’ per attitudine un po’ per spirito di sopravvivenza. SOLDATINO!

 

D’INVERNO: VOTO 7.5. Come nel libro di Fred Uhmlan “L’amico ritrovato”, viene caldamente salutato dal suo vecchio amico, il n. 7 dell’Alitalia calcio che gli chiede persino come sta la famiglia a casa e quali siano i suoi programmi per il ponte pasquale. Lui in partita alla prima occasione gli ricorda che se fuori dal campo sono carissimi amici, in campo non lo è neppure con i propri compagni di squadra figuriamoci con lui, e al primo tentativo di dribbling nei suoi confronti, lo fa saltare manco avesse messo il piede su di una mina anti-uomo. Il resto della partita è attento e concentrato, con chiusure precise e chirurgiche. Nel finale salva capra e cavoli con un intervento degno del miglior Buffon, ma che verrà ricordato più per la somiglianza con quello di Maradona, la rete segnata di mano nei quarti di finale del Mondiale ‘86, ai danni dell'Inghilterra. La terna arbitrale sorvola o non vede e lui ritira il premio “guanto d’oro” alla faccia di Miranda e Francinelli MARIUOLO!

 

PORCELLI MATTEO: VOTO 6.5. Non è al meglio fisicamente, causa una caviglia dolorante che fatica a guarire, in particolare per la ravvicinatezza delle partite. Ma il capitano è uno abituato a combattere, vuole esserci e stringe i denti. Partita di grande vigore atletico e grinta, contro un avversario non tanto abbordabile, che gli permette a pieno titolo di riscattare la partita di andata. Unico neo della prestazione quello di esser stato poco reattivo al momento del liscio nel finale di Miranda, ma per sua fortuna tenimm a Maradona in difesa. STOICO!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6.5. E’ costretto ad abbandonare il ruolo di terzino destro per la presenza di Mr. Placidi in versione Gianluca Vialli e viene schierato a centrocampo con compiti più difensivi che offensivi. Primo tempo così così, in cui fatica non poco a trovare la posizione corretta in campo e in un paio di occasioni non si accorge di essere pressato facendosi soffiare la sedia cor prosciutto. Nel secondo tempo cresce decisamente di rendimento e sostiene il centrocampo con il suo dinamismo e la sua vigoria fisica. Diversi anticipi e molti falli conquistati. Bello il dialogo nel finale con Placidi in cui si scambiano parole d’amore. RITROVATO!

 

FEBBRARO: VOTO 6.5. Le aspettative di rendimento del terzino sinistro degli architetti sono sempre alte. Mette sempre cuore, tecnica e polmoni a servizio della squadra e quando è in giornata sì è decisamente un’arma in più. In questa partita deve fare i conti con un avversario di discreto livello, il roscio (un roscio pe’ comitiva c’ha da esse, n.d.r). Nel primo tempo bene, nel secondo tempo inizia a sentire la stanchezza ma non vuole lasciare il campo e stringe i denti pur se tallonato dai crampi. Nel finale riceve prima uno sputo dal n. 10 avversario e poi viene insultato dal numero 11 che dopo una punizione calciata direttamente in fallo laterale lo chiama “pippa”: le due cose sommate smuovono il suo ego e ritrova nuova linfa da cui attingere per concludere la partita. GARANZIA!

 

TAVANIELLO: VOTO 5. E’, con grande rammarico, una delle poche note stonate di questa partita. Sin dai primi minuti commette una serie di errori assolutamente non da lui che suonano immediatamente come campanello di allarme nelle orecchie di tutta la squadra e che insospettiscono Mr. Placidi che inizia a monitorne la prestazione. Dopo neppure 10 minuti di partita sembra bagnato quanto Raul Bova appena uscito dall’acqua nella scena nel celeberrimo film “Piccolo grande amore” con Barbara Snellenburg. Gli errori banali, per un giocatore della sua esperienza e levatura, commessi nella parte iniziale della partita uniti al rossore in viso e a un sospetto eccesso di sudorazione convincono ad inizio ripresa Mr. Placidi a sostituirlo: lui non la prende benissimo. Sarà stata forse la ricerca spasmodica della pashmina a debilitato fisicamente oppure la latitanza dagli allenamenti sta dando i suoi primi sintomi? Ci si aspetta da lui ora una controprova già dagli allenamenti di giovedì. ACQUAMAN!

 

ALFIERI: VOTO 6.5. Primo tempo in salita nel ruolo di esterno, tamponato da un avversario che avrà si i capelli grigi e sicuramente qualche primavera più di lui, ma si vede che mastica di calcio e mantiene bene la posizione, limitandone decisamente le giocate. Qualche sortita offensiva che però non si concretizza, o per bravura del terzino sinistro avversario o per eccessi di leziosismo. Nel secondo tempo viene inserito come interno di centrocampo quando la squadra passa dal 4-4-2 al 4-2-3-1 il che ne esalta le caratteristiche di impostazione e di interdizione. A fine gara dirà ai microfoni di Sky di preferire il ruolo di centrocampista alla Pjanic piuttosto che di esterno alla Salah, Mr. Placidi e Mr. Ciaffi (Ciaffone per gli amici) lo tengano bene a mente. MIRALEM!

 

COLASANTO: VOTO 6. Entra nel secondo tempo per contribuire con la sua esperienza a mettere in cassaforte il risultato. Nessuno squillo di tromba ma nemmeno una sbavatura. Sostiene il centrocampo con la sua voglia e aiuta a far trascorrere il tempo che manca alla fine della partita. Prende anche una manata e abbozza per il bene comune, facendo ristabilire la parità numerica. ESPERTO!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5. Le sue insufficienze sono ormai diventate un tormentone. Primo tempo quasi dignitoso. Davanti a se ha al solito il più scarso degli avversari ma si sa che lui è camaleontico e tende a giocare in maniera direttamente proporzionale al proprio avversario. Nonostante le richieste di Mr. Placidi, che gli chiede di andare a chiudere forte sul secondo palo ogni qualvolta che lui ha la palla tra i piedi, arriva sempre in ritardo all’appuntamento manco fosse il Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie”. Sempre nel primo tempo ha la possibilità di portare in vantaggio la propria squadra con un tiro-cross-mezzo pallonetto che attraversa tutto lo specchio della porta e termina la propria corsa sul fondo. Viene sostituito ad inizio secondo tempo, è la mossa che decide l’incontro. Sarà una semplice coincidenza? BERSAGLIATO!

 

RIDOLFI: VOTO 5. Nel riscaldamento aveva detto sottovoce a Febbraro “oggi segno io una doppietta”: per la serie chi si loda s’imbroda. Gioca una partita dignitosa nel primo tempo anche se dimentica sempre di tirare in porta lui che il tiro ce l’ha e anche buono. Nel secondo tempo è il terrore della difesa avversaria con accelerazioni e dribbling fulminei. Tenta anche la via del goal con un tiro che di poco sorvola l’incrocio del palo sinistro della porta avversaria. Poi va in blackout: ammonito ingiustamente per un fallo né tattico né cattivo perde completamente la bussola e nel giro di 2 minuti riesce a rimediare il secondo cartellino e lascia in 10 uomini la propria squadra con 20 minuti ancora da giocare. Tanto basta per concludere anzitempo una stagione che lo ha visto oscillare troppo spesso tra luci ed ombre e meritarsi l’ultima insufficienza stagionale. CAPOCCIONE!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. Relegato in panchina per gran parte dell’incontro, non la prende bene e decide per vendetta di impiegare il proprio tempo di “prigionia” in panchina mettendo all’asta su immobiliare.it la casa di Mr. Placidi e su autoscout24 la sua macchina. Quando il mister decide di farlo entrare è tardi e lui gli ha già venduto l’appartamento di Morena e sta passando alla villa al mare. Entra e da’ il suo contributo gettandosi su tutti i palloni vaganti, spizzando di testa ogni lancio e andando vicino al gol con un inserimento che solo la tempestiva uscita a terra del portiere riesce a sventare. TORO SCATENATO!

 

FIORINI: VOTO 6. E’ un voto più di fiducia che reale. E’ si perché nonostante i tanti movimenti e l’impegno in realtà gioca una partita al di sotto delle sue capacità. Ha anche la palla per la gloria, un tap-in sulla pelata che già aveva fatto gridare al gol. Con grande incredulità generale fallisce la specialità della casa oltretutto da posizione ultrafavorevole (praticamente sulla linea) centrando in pieno il portiere avversario che invece di parare si stava già facendo il segno della croce tanto si sentiva spacciato. Lui colpisce di testa e lo centra clamorosamente sul rosario che va in frantumi proprio come l’urlo di gioia dei compagni di squadra. Direttamente dalla rubrica “questo lo segnavo anch’io” di Mai dire gol. DARKO PANCEV!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 7.5. A lui spetta in ex aequo la palma del migliore in campo assieme a D’Inverno. E’ chiamato a riscattare l’espulsione rimediata in campionato contro i Vigili del Fuoco e l’assenza per il viaggio a Dublino. A dire il vero la sorpresa è generale già quando lo vedono arrivare al campo, partendo dai compagni di squadra fino ad arrivare al fratello, che lo avevano dato per morto di cirrosi epatica o comunque in coma etilico per i postumi dei festeggiamenti della festa San Patrizio in Irlanda, roba da birriadi (per chi non le conoscesse sono le olimpiadi della birra e si tengono a Cesena). Invece arriva al campo sobrio e anche voglioso. Trascorre il primo tempo in panchina, soffrendo come un cane legato a un palo mentre tutti giocano col pallone al parco in una bella giornata di sole. Quando entra schiuma voglia. Lotta su ogni pallone come se fosse l’ultimo, in perfetto stile micione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo segna in semi-acrobazia il gol vittoria, una girata volante che non lascia scampo all’esperto portiere avversario e che fa saltare giù il comunale Cotral di via della Vasca Navale e manda gli architetti in finale. Una curiosa statistica vuole che nonostante non sia un’attaccante particolarmente prolifico, segni soprattutto gol pesantissimi (geometri, telecom, alitalia solo per citarne alcuni). AMMAZZAGRANDI!

 

CIAFFI: VOTO 7. Esordio difficilissimo per il mister pro-tempore (o ad acta che dir si voglia) degli architetti, chiamato a vincere obbligatoriamente una partita difficilissima tanto sul piano emotivo e mentale quanto sul piano del gioco, con un avversario molto quadrato che si narra giochi il miglior calcio del trofeo del petrolio. Buona personalità ma soprattutto ottimo aplomb, più signorile rispetto a quello di Mr. Placidi ma a dirla tutta meno passionale. Unico neo della sua prestazione quello di non aver sostituito il diffidato Ridolfi non appena segnato il gol del vantaggio, che gli avrebbe permesso di poter contare anche sul suo prezioso apporto per la finale. In ogni caso esordio positivo e obiettivo centrato per il neo mister degli architetti, che non pago della finale acquisita a fine partita si ferma con i propri giocatori, e con la scusa di mangiare una pizza gli illustra le sue idee di gioco mentre Mr.Placidi viene avvistato che festeggia a suo modo in Giappone (chi vuol capir capisca). Occhio alla penna, 100% di percentuale di vittorie. VINCENTE!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 21A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 6.5. Chiamato a “tappare la falla” creata dall’improvvisa quanto inaspettata defezione in extremis di Francinelli per risentimento muscolare, tira fuori una prestazione diligente ed accorta. I tiri di Bucri sono la più pericolosa se non l’unica vera arma degli ingegneri e lui li segue con sguardo attento e prontezza di riflessi. La più bella parata in realtà la fa a gioco fermo, quando l’arbitro ha appena fischiato un fallo in attacco al centrocampista avversario, deviando sulla traversa un tap-in dall’interno dell’area di rigore. In ogni caso numero zero alla voce gol subiti, a riscattare una prestazione così così del mercoledì di coppa precedente. Le malelingue dicono di avergli visto mostrare a Francinelli durante il riscaldamento alcuni esercizi di stretching visti nell’inserto di Viver sani e belli di marzo. Il risultato? Francinelli out e Miranda titolare. Ebbravo..VOLPONE!

 

MADONNA: VOTO 7. Viene lanciato nel finale quando gli ingegneri stanno duplicando gli sforzi e triplicando i tuffi. Di testa le prende tutte e i suoi rilanci sono forti e decisi. Prende una testata da Fabiani al momento dell’esultanza per il gol del vantaggio e guardandolo gli dice ”manco er sangue m’hai fatto usci, in guardia…” citando Mario Brega ma prenotando giusto per tranquillità una radiografia di controllo alla mascella. Segue alla lettera i dettami di Mr. Placidi che gli chiede semplicità e di non rischiare nulla. Spazza ogni pallone che gli capiti a tiro rinviandolo al mittente con personalità compiacendo il mister lo vorrebbe sempre così. CONCRETO!

 

D’INVERNO: VOTO 6. Si dedica all’impostazione della manovra con risultati positivi. Qualche chiusura e tanta sostanza. Stavolta “l’amico del giorno” è l’arbitro a cui evidentemente Massimiliano deve avergli fatto saltare l’automobile con tutta la famiglia dentro. Tra i due non corre buon sangue e alla prima occasione gli sventola il cartellino giallo davanti. Riceve un colpo al volto nel finale dall’avversario che però sembra godere dell’immunità parlamentare e non viene neppure ammonito, mentre lui si, che innervosito anche dai richiami di Mr. Placidi, tenta addirittura di auto-sostituirsi. BERSAGLIATO!

 

PORCELLI: VOTO 6.5 Partita ad alto coefficiente di rischio per il capitano degli architetti che deve fare i conti con una caviglia dolorante figlia di un infortunio rimediato nell’incontro di coppa infrasettimanale e deve evitare di farsi ammonire, perché in diffida. Riesce ad arginare il centravanti avversario, che lo sfida continuamente allo scontro fisico tra pachidermi. A vederli duellare sembra di vedere una puntata di Quark. Lui non gli fa toccare neppure un pallone e gli impone la legge del maschio alfa. Viene tolto ad inizio secondo tempo per preservarlo, quando l’arbitro avversario sembra propendere per il pareggio ed inizia a fischiare falli privi di alcun fondamento. SALVAGUARDATO!

 

CAPPELLI: VOTO 6: Secondo un recente sondaggio è risultato tra i primi 3 professori più seducenti delle università italiane. Viene sempre più spesso agli allenamenti con mise degne di un novello James Dean, giubotto di pelle, jeans e capello con la brillantina per sottolineare che a 38 primavere è ancora il più figo di tutti. Viene lanciato in mezzo alla mischia quando infuria l’arrembaggio finale degli ingegneri. Partita ordinata, senza particolari sussulti e senza sbavature, con il solito aplomb da gentiluomo, che in realtà è pura apparenza perché in realtà è un bad boy che mena più di tutti là dietro ma che, a differenza degli altri, lo fa con classe. DAMERINO!

 

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Anche per lui stesso discorso di Porcelli Matteo. Diffidato deve fare i conti con la verve dell’esterno offensivo degli ingegneri che rischia di fargli saltare la partita più importante della stagione, che è come una finale di champion’s league, per chi gioca il Torneo del petrolio. Partita guardinga, con qualche eccesso di foga, ma nel complesso sufficiente. SALVO!

 

FEBBRARO: VOTO 8. Uno dei pochi che interpreta la partita come vuole Mr. Placidi. Concentrato, concreto e con pochissime sbavature. Atleticamente molto bene, quando parte palla al piede è devastante. Trova il primo gol stagionale in una delle partite più importanti della stagione dal punto di vista del risultato finale, con una azione degna del miglior Marcelo del Real Madrid. Prende palla all’altezza del centrocampo, scambio al limite dell’area con Allocca e tiro di destro che il portiere devia incidentalmente nella propria porta. Corre con il sorriso guancia-guancia a festeggiare il gol appena segnato, proprio nella giornata della festa del papà proprio nell’unica partita che il padre sarebbe venuto a vedere quest’anno. Simbolo della rinascita degli architetti dopo le ceneri delle ultime due prestazioni con VVFF e Alitalia. FENICE FELICE!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. E’ forse il giocatore con più assenze agli allenamenti. Entra nel secondo tempo per dare geometrie ad un centrocampo apparso a corto di idee. Bello il sombrero con cui si libera di un avversario a pochi minuti dal suo ingresso. Qualche lancio di dubbia utilità. In settimana aveva mandato una foto della leg estension dalla palestra, ad indicare che si stava allenando. Al momento di cambiarsi nello spogliatoio però, tira fuori un petto depilato e una vascolarizzazione delle spalle degna di Gary Coleman, a significare che lui alla panca per le gambe ha solo fatto la foto e poi si è tuffato sotto la panca piana. La squadra non abbocca al suo inganno e per vendetta gli ruba la pashmina da signorina e gliela vende su ebay donando il ricavato alla ricerca sulla calvizie neonatale. Per la serie “chi la fa’ l’aspetti”. BENSERVITO!

 

ALFIERI: VOTO 6. Schierato a centrocampo nel ruolo d’incursore, è investito da Mr. Placidi della carica di elemento qualitativo della linea mediana. Il risultato? Buoni passaggi, pessimi tiri. Belle aperture e brutti inserimenti. Prova la conclusione in porta in almeno un paio di occasioni: due corredi, uno per l’inverno e uno per la stagione estiva. Manca l’appuntamento del gol su assist (a dir la verità involontario) di uno scatenato Porcelli Simone che strozza la conclusione e gli serve un appetitoso tap-in a cui lui arriva in ritardo. Viene tolto dal campo di gioco da Mr. Placidi dopo un tentativo di triangolo a centrocampo non compreso da Amato, che gli vale la sostituzione. INCOMPRESO!

 

COLASANTO: VOTO 6.5. Gioca il primo tempo da interno di centrocampo, tanta corsa ed energia. Tenta anche la sortita offensiva su un cross dalla trequarti da calcio di punizione, ma né a lui né a Porcelli Matteo riesce la deviazione vincente, anzi sembrano tuffarsi nel vuoto intralciandosi reciprocamente. Sbaglia un po’ troppi appoggi di testa facendo salire il livello di succhi gastrici di Mr. Placidi. Al secondo tempo viene schierato come terzino destro e fa la sua degna figura. POLIVALENTE!

 

AMATO: VOTO 6. Giocare nella zona nevralgica del campo è difficile per chiunque e lui ne sa qualcosa. Conquista la titolarità come premio per la costanza nell’impegno negli allenamenti e per la buona prestazione offerta nell’incontro di martedì contro Alitalia. Inzia così così con qualche passaggio che non arriva al destinatario e compagni che gli rimproverano di non far girare la palla con fluidità. Piano piano il suo rendimento cresce e si stabilizza sulla piena sufficienza. Esilarante un liscio di testa al secondo tempo in cui sale in quota da solo e non trova che l’aria. Riesce a farsi ammonire pur diffidato per un fallo ingenuo a centrocampo e per questo salterà la sfida più importante della stagione. FAGGIANO!

 

LEONARDI: VOTO SV.!

 

IANNUZZI: VOTO 6. Entra nel finale per dare sostanza ad un centrocampo a corto di idee e di spunti offensivi. Pochi palloni, alcuni giocati bene come ad esempio un pregevole lancio a tagliare il campo, altri maluccio come ad esempio quando decide di tentare il dribbling quando mancano pochi minuti allo scadere e sarebbe meglio guadagnare un calcio d’angolo o un calcio di punizione. DIAMOGLI CORDA!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5. Meriterebbe la sufficienza piena ma purtroppo non resiste alla tentazione lasciare commenti ingannevoli sui social network, il che gli vale almeno mezzo punto di penalità. Partita nel complesso positiva quella dell’esterno sinistro degli architetti, al centro di numerose critiche per il suo rapporto privilegiato con Francesco Placidi che gli è valso l’appellativo di “cocco del Mister”. Si impegna tanto in corsa quanto in spirito di sacrificio per compensare dei mezzi tecnici che sono palesemente molto modesti. Va anche in gol che viene ingiustamente annullato per un fuorigioco inesistente. Potrebbe e dovrebbe dare di più, ma soprattutto dovrebbe evitare di commentare i post su FB di Febbraro, per non rischiare insufficienze più gravi e recensioni false e tendenziose. PENALIZZATO! ;-)

 

PORCELLI S.: VOTO 7. Anche lui, al pari di Bobbolone è l’esempio vivente che con la costanza e il duro lavoro vengono prima o poi premiati. Si è allenato duramente e senza riserve, con continuità, crescendo a vista d’occhio di rendimento. Ora raccoglie i frutti e si gode ciò che ha seminato. Ha come marcatore tale Vincenzone che non ha né la sua età né il suo passo e lui lo fa letteralmente ammattire facendo il bello e il cattivo tempo e imperversando in lungo e in largo sulla fascia destra costringendolo anche al fallo d’ammonizione. Le sue accelerazioni sono improvvise e repentine e di lui riescono a prendere solo la targa. Meriterebbe la gioia del gol per la pericolosità che dimostra, ma si perde sul più bello al momento di concludere a rete. Peccato che se gli facessero l’analisi del sangue lo squalificherebbero a vita. FLASH GORDON!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. Sono alcune settimane che FA24 sembra aver smarrito la sua spensieratezza. La fine del flirt con Rihanna e il rapporto epistolare che sta intrattenendo con l’Agenzia delle entrate ed Equitalia gli creano tanti pensieri. Anche le vendite del suo account di ebay sono diminuite del 50%. Alterna atteggiamenti da star, quando tenta doppi passi e numeri da funambolo, all’umiltà dei forti, quando chiede scusa per il fatto di non aver reso il suo solito apporto nelle ultime uscite, pur essendo il secondo miglior marcatore della squadra dopo Fiorini. Gioca una partita solitaria di grande sacrificio, lasciato a far sportellate con tutti i difensori avversari. Tanta corsa e tanto sacrificio ma poca lucidità in fase conclusiva. Bella la sponda dell’assist per il gol di Febbraro, un triangolo ad alto coefficiente tecnico. Per il resto buona partita e un nuovo capo sul suo account e-bay: una pashmina di colore grigio. Roba per veri intenditori. ACCATTATEVILLO!

 

FIORINI: VOTO 5.5. Reclama spazio e chiede rispetto il capocannoniere degli architetti che soffre come un leone in gabbia star seduto in panchina. Purtroppo nelle ultime apparizioni (ad eccezione della gara con i VVFF) è apparso non nel suo miglior momento di forma e per questo Mr. Placidi lo ha relegato in panchina. Il mister dopo l’esperimento positivo contro i VVFF in cui il bomber è entrato con gli occhi della tigre e con la bava alla bocca, decide di replicare la strategia mettendolo al palo. Entra nel finale quando gli avversari in difesa sono alle corde ma non riesce ad incidere nonostante la freschezza. Ha l’occasione di puntare uno contro uno il suo marcatore diretto ma esita al momento del dribbling e viene recuperato. Ora come non mai la squadra avrebbe bisogno che il bomber ritrovasse la sua verve realizzativa e la sua serenità, perché di occasioni se ne creano tante ma manca chi la butti dentro. A.A.A. CERCASI BOMBER!

 

PLACIDI: VOTO 6.5. Deve fare i conti con assenze importanti (Micione, Ridolfi, Gagliostro, P.Rossi M., Brunetti, Cannone solo per citarne alcuni) e con giocatori la cui condizione atletica al momento non gli permette di schierarli titolari con serenità (Francinelli, Fiorini, Iannuzzi, Busà). Conti alla mano quindi le sue scelte sono dettate più da cause esterne che dalla propria volontà. Trascorre la metà del tempo a mettere il sale sulla coda ad alcuni suoi giocatori “sorvegliati speciali” (Miranda, Amato, Vallerotonda, Vigliotti) rei a suo avviso, di scarsa concentrazione o di non fare ciò che lui vorrebbe che loro facessero. L’altra metà del tempo la utilizza per distribuire ecumenicamente insulti e minacce ai propri giocatori, tanto da doversi scusare a fine partita per l’eccesso di maleducazione.

I nodi iniziano a venire al pettine e lui sente scariche d’adrenalina percorrergli lungo tutto il corpo. In effetti il mister è un po’ che sta tastando il polso dello spogliatoio e comprende il momento di difficoltà dei propri giocatori, e allora cerca di spronarli cercando di tirar fuori da loro ogni singola goccia di sudore e sangue rimasta pur di arrivare a tanti agognati titoli. Ce la farà? Chissà, solo il futuro ce lo dirà. Per ora i bookmakers danno l’infarto di Placidi a 1.75, l’ischemia a 1.50, l’esaurimento nervoso a 1.15 e la vittoria del campionato a 2.50. Signori e signori fate la vostra puntata. Placidi vede e va ALL IN!!

 

DAIE MOSTRI!!!!!!

 

 


21 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO - Ingegneri Roma Calcio - Architetti Roma Calcio 0:1

21 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO
Ingegneri Roma Calcio - Architetti Roma Calcio 0:1
Reti Architetti Roma: Fabio Febbraro

 


20 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO - Architetti Roma Calcio - Vigili del Fuoco Roma 1:1

20 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO
Architetti Roma Calcio - Vigili del Fuoco Roma 1:1
Reti Architetti Roma: Alberto Fiorini

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 19A GIORNATA

FRANCINELLI: VOTO 6.5. Partita accorta per il portiere degli architetti che trascorre gran parte della partita a elargire buoni consigli e rimbrotti ai propri compagni. In settimana aveva tentato di spaventare Febbraro raccontandogli che avrebbe dovuto marcare l’attaccante degli Akrosport che vantava addirittura, udite udite, una presenza nell’intertoto del 1996, caricandolo a molla. Fa quello che gli viene chiesto dall’allenatore, indirizzando a dovere (insomma all’interno del rettangolo di gioco) i rilanci dal fondo e facendosi trovare ben posizionato e risoluto negli unici due tiri nello specchio della porta da parte degli avversari. La sua uscita in presa alta nel finale ha tanto il sapore di liberazione. ATTENTO!

 

VIGLIOTTI: VOTO 6. Riprende la sua posizione di laterale difensivo, dopo l’esperienza (breve) come interno di centrocampo. Partita di sostanza, condita con contrasti vigorosi in perfetto stile Vigliotti. Buona spinta in fase offensiva, anche se trova sul proprio binario troppo spesso il Porcellino che di muoversi centralmente sembra non volerne sapere e che inevitabilmente ne ostacola un po’ le scorribande. Per il resto qualche piccola amnesia e qualche fallo di troppo, ma nulla di che. ARREMBANTE!

 

PORCELLI: VOTO 6. Deve riconquistare la leadership, per far terminare questa moda divampata tra i propri compagni di squadra di scegliersi da se il proprio capitano: chi Tavaniello, chi Gagliostro, chi Fiorini, chi Bobbolone. Gioca una partita strana, un po’ probabilmente per la pressione di questa vicenda e un po’ per il rendimento altalenante delle ultime partite. Alterna infatti pregevoli interventi a iniziative incomprensibili, come quella dell’inizio secondo tempo in cui “predica” di girare il pallone e “razzola male” lanciando senza un apparente motivo e senza precisione, facendo imbestialire il povero Mr. Placidi che si mangia il cappello in panchina. Nel complesso discreta partita anche se lontana dai propri standard di rendimento. CONVALESCENTE!

 

D’INVERNO: VOTO 6.5. Partita priva di sbavature da parte del centrale difensivo degli architetti con licenza di uccidere, impegnato in questo frangente più nella fase d’impostazione della manovra che nella fase difensiva. Riesce al solito intrattenere cordiali relazioni di vicinato con il centravanti avversario, che si narra abbia giocato all’intertoto (oppure era al totocalcio?), che nel secondo tempo gli chiede il contatto Facebook, ma lui che ha già più amici sui social di Chef Rubio del programma Unti e Bisunti, è costretto suo malgrado a negargliela e tra i due nasce qualche piccolissimo attrito. Anche il gap linguistico non aiuta, lui romeno e Massi romano, con il buon D’Inverno che si accorge delle carenze di dizione dell’avversario, consigliandogli generosamente un master linguistico al Cepu. SOCIEVOLE!

 

FEBBRARO: VOTO 7. E’ chiamato a riscattare la a dir poco opaca prestazione della settimana precedente. Tira fuori una prestazione maiuscola, spingendo costantemente in fase offensiva. Difensivamente non ha particolari compiti poiché si gioca solo nella metà campo avversaria e lui, che in realtà è un centrocampista naturale trapiantato in difesa per esigenze d’organico, può quindi dedicarsi al sua passione: lo slalom. Quando parte palla al piede infatti non lo prendono mai, buono il feeling con Alfieri, dirimpettaio per l’occasione con cui esegue buone geometrie. Avrebbe anche l’occasione per andare in porta, dopo una discesa degna del miglior Bruno Peres ma preferisce servire il compagno meglio posizionato. MAICON!

 

CAPPELLI E AMATO: VOTO 6. Entrano in campo con un solo compito e obiettivo, rendere vano l’ultimo assalto degli Akrosport. Bloccano tutto e tutti trattenendoli in area come meglio non si potrebbe. Al momento della battuta del calcio di punizione sembra di vedere il gioco girogirotondo con tutti giù per terra. PIOVRE!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. Prestazione positiva del quaterback degli architetti, che pone fine alla leggenda metropolitana che lo vuole assente quando le condizioni meteo non sono perfette. In effetti la coincidenza delle sue assenze ali allenamenti quando fuori ci sono meno di 12 gradi centigradi di temperatura, o più di 6 nodi di vento o ci sia anche semplicemente solo pioggerella, sono curiose e Mr. Placidi è un po’ che ne osserva i comportamenti. Non trova grandi rivali nel centrocampo Akrosport ed è libero di tessere le trame del gioco e di proporsi anche in fase offensiva. Qualche lancio di pregevole fattura e anche un paio di tentativi da fuori area a cercare la via del gol: due asciugamani bagnati che perdono d’inerzia durante il tragitto verso il portiere che ringrazia e li aggiunge alla propria collezione di biancheria. METEREOPATICO!

 

GAGLIOSTRO: VOTO 5.5. Già in settimana aveva dato segni di nervosismo per un’insofferenza al gioco poco di squadra e alle imprecisioni perfino alle partitelle con le mani. E’ costretto alla panchina da un risentimento, l’ennesimo della stagione e viene gettato nella mischia solo nel secondo tempo, per aumentare la qualità offensiva delle giocate della propria squadra. Mr. Placidi si aggrappa al suo estro e alla sua classe per creare palle da gol nitide da fornire agli attaccanti. Prova un paio di soluzioni personali ma non inquadra lo specchio, bestemmiando in calabrese stretto e creando ilarità generale. PICCATO!

 

IANNUZZI: VOTO 5. Entra gli ultimi venti minuti per dare il suo contributo in termini di freschezza e dinamismo. Dopo pochi secondi dal suo ingresso sembra il più affaticato in campo, manco stesse correndo da 90 minuti, con tanto di paramedici preoccupati a bordo campo e ambulanza allertata. Rimane ancora un oggetto misterioso questo ragazzo, che sembra un organismo estraneo, che fa tutto il contrario di quello che gli viene chiesto: dall’anarchia della posizione ai lanci improbabili, dalla mancanza di grinta alla tiroide (malattia che affligge i giocatori che tirano da tutti le posizioni, anche siderali, meglio conosciuta come sindrome da Antonio Candreva). UFO!

 

LEONARDI: VOTO 6. Partita diligente del giaguaro che soffre un po’ la presenza del vento che lo spettina continuamente e il mancato arrivo del bonifico giornaliero. Buone geometrie e tanto cuore per il giocatore che professionalmente parlando fa più nero di tutti e che deve fare i conti con una concorrenza spietata a centrocampo e con i controlli dell’agenzia delle entrate. Un po’ di imprecisione in alcuni passaggi ma nel complesso prestazione positiva. INDAGATO!

 

BRUNETTI: VOTO 6. Assente giustificato (o ingiustificato?) per buona parte della stagione dopo essere partito come uno dei punti fermi di questa squadra, è chiamato nel finale del secondo tempo a dare il suo contributo per portare a casa i tre punti e la vittoria scacciapensieri. Prende parte all’azione del gol con movimento determinante, una finta degna di un sudamericano che crea i presupposti per l’azione che porta al gol vittoria. BENTORNATO!

 

ALFIERI: VOTO 6.5. Gli avversari sono poca cosa e lui ne approfitta per fare bella figura. Mr. Placidi gli chiede di essere più concreto e meno lezioso, ma soprattutto di evitare la finta alla Marco Del Vecchio (o finta del cammello ndr.), o perlomeno di farne un uso contenuto. Applica alla lettera le richieste dell’allenatore, arrivando al cross dal fondo diverse volte e limitando le giocate autocelebrative. Tenta al pari del proprio compagno di reparto Tavaniello la conclusione a rete non tenendo conto della presenza del vento, e aumentando la mole di sciarpe lanciate al portiere che ringrazia e aumenta il proprio corredo personale. FRETTOLOSO!

 

VIGLIOTTI MICIONE: VOTO 5. Esuberante come sempre si batte come un leone però con meno ordine e meno risultati del solito. E’ sorvegliato speciale di Mr. Placidi in cerca di un vice Bomber a causa alla latitanza di Fiorini e la sonnolenza di Falchetti. Mr Placidi lo guarda con fare inquisitorio già dall’arrivo quando gli chiede, vedendogli delle borse sotto gli occhi degne di George Best, che cosa abbia fatto. Lui risponde pizzetta veloce e a nanna presto, omettendo volutamente le tre pinte di Super Tennets sgargarozzate per accompagnato cotale pietanza. Ma andiamo alla partita. Ha almeno quattro palle pulite per segnare, ma le sbaglia clamorosamente. Nel primo tempo sbaglia un gol clamoroso colpendo di testa da posizione più che invitante uno dei pochi calci d’angolo ben indirizzati nell’area piccola, indossando uno strano copricapo a piramide e colpendo il pallone in modo talmente errato da rispedirlo diretto al mittente. Nel secondo tempo perde di brillantezza atletica e lucidità sprecando due occasioni a tu per tu col portiere avversario che di certo non è Luigi Buffon e che gliele prende tutte senza particolari difficoltà. SPRECONE!

 

PORCELLI JR.: 6.5. Inizio scoppiettante per l’esterno offensivo degli architetti che si sta ritagliando uno spazio importante a suon di prestazioni positive. Già al primo tempo una discesa travolgente fa gridare al gol: alto di poco. Ogni volta che prende palla è pericoloso, purtroppo manca di precisione e di cattiveria sotto porta, altre volte eccede di altruismo. Se avesse anche la tecnica oltre che la corsa non giocherebbe a questi livelli, poco ma sicuro. Mr. Placidi intanto se lo gode e coccola guardando la creatura che lui stesso ha plasmato e che assomiglia sempre di più un giocatore vero. MATURO!

 

FALCHETTI: VOTO 7. E’ la testimonianza della veridicità delle affermazioni di mister Placidi. Anche pochi minuti in campo possono determinare il corso di una stagione. Ha atteso il suo momento, ha incassato i colpi, sferzato da critiche taglienti che avrebbero abbattuto persino il muro di presunzione di Febbraro, ha saputo soffrire e ora si gode il suo momento di gloria. Entra nel finale, quando c’è bisogno di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Subito un paio di lanci lunghi su cui si fionda con la stessa velocità di un orso appena destatosi dal torpore del letargo. Ma quando la lancetta dei secondi sta per decretare la fine di un sogno e l’inizio di un purgatorio, ecco la palla giusta. Palla imbucata dalla linea mediana, finta di Brunetti, palla a Bobbolone che stoppa e apre le sue possenti ali da falco di mare per proteggere il pallone da almeno 3 barra 4 barra 11 difensori avversari, stop-passaggio all’accorrente Ridolfi, che segna. ALBATROS URLATORE! (Si chiama così per il verso che emette, molto simile al raglio dell’asino: è l’albatro urlatore che con oltre 3,5 metri di estensione alare detiene questo primato. Quando vola o nuota è molto elegante, mentre se cammina sul terreno di un campo sintetico risulta goffo e sgraziato. Depone un solo uovo ogni due anni e lo cova per più di 11 settimane. Insomma fa una cosa bona ogni due anni e poi se ne vanta per tanto tanto tempo).

 

CIAFFI: VOTO 6.5. Entra ed esce dal campo con la stessa velocità con cui si entra ed esce da un bar per un caffè. Nel tempo che trascorre in campo però contribuisce con giocate preziose alla rincorsa al successo degli architetti. Solo un riflesso felino da parte del portiere Akrosport gli nega la gioia del gol, deviandogli sopra la traversa un colpo di testa ravvicinato sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato da Ridolfi, che aveva fatto gridare tutti al gol. Insomma bello ma durato poco. STELLA CADENTE!

 

RIDOLFI: VOTO 7. Il voto è la media tra il 5 che avrebbe meritato per la prestazione e il 9 per l’importanza del gol. Gioca una partita bruttina, cercando in maniera ossessiva il gol, calciando malamente tutte le buone occasioni che gli vengono servite o che è egli stesso a crearsi. Batte una decina di calcio d’angolo, di cui la maggior parte con traiettorie improbabili che non arrivano né sul primo né sul secondo palo, casomai sul quarto palo (quello della luce del campo). Ci prova fino alla fine e nei minuti di recupero la sua caparbietà (o cocciutaggine) è premiata, assist di Bobbolone e palla sotto la traversa che manda in estasi gli architetti e fa esplodere letteralmente la panchina. Alla faccia della Massoneria. CROCE E DELIZIA!

 

PLACIDI: VOTO 7.5. Lui lo sapeva, lui se lo sentiva. Aveva immaginato questa situazione. Nell’allenamento del martedì aveva predetto quale sarebbe stata con buona approssimazione lo scenario che si sarebbe verificato sabato. Fortunatamente aveva pianificato tutto. Aveva addirittura preparato psicologicamente i propri giocatori simulando una partita tra due squadre squilibrate, una più forte arrembante e una volutamente più debole (per inferiorità numerica) che cercava di difendersi bassa con le unghie per tentare di sopravvivere. E così e stato. Ma analizziamo in dettaglio la sua partita:

- deve fare i conti con numerose defezioni tra squalificati, infortunati, massoni e assenti giustificati (Vallerotonda, Madonna, Colasanto, Allocca, Fiorini, Fabiani, De Santis, Cannone, ), alcuni giocatori convalescenti o non in perfette condizioni fisiche (Cappelli, Gagliostro) e quindi da fondo a tutto il suo sapere di allenatore per schierare una formazione quadrata ed equilibrata;

- schiera alcuni giocatori in ruoli chiave, dando loro fiducia e che essi ripagano con prestazioni positive (Leonardi e Porcelli jr.);

- inserisce a partita in corso nei momenti decisivi giocatori con un minutaggio ridotto nelle gambe ma che sa che possono dare un contributo fondamentale (Brunetti, Ciaffi, Amato, Cappelli, Iannuzzi);

- resiste alla tentazione di sostituire Ridolfi a fine primo tempo e di sostituire Iannuzzi dopo pochi secondi dal suo subentro in campo;

- cala l’asso quando ormai tutti avevano perso le speranze, inserendo il Bobbolone nazionale, spiazzando i bookmakers e anche qualche giocatore, e piglia tutto;

- ci crede fino alla fine, sgolandosi e raccomandandosi a qualche santo che evidentemente da lassù lo veglia e lo protegge.

Intervistato a fine partita Mr. Placidi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a chi gli ha chiesto se ad un certo punto avesse perso le speranze: “Crederci fino in fondo, contro ogni ragionevole dubbio, contro ogni matematica certezza, questo è la rotta che seguo, non so usare la bussola ma osservo il sole, le maree, le stelle e sento il vento”.

 

Mancano 270 minuti alla fine del campionato. Cosa si vede all’orizzonte? L’armata dei Vigili del Fuoco. Alle sue spalle? 30 bucanieri affamati pronti a tagliar gole o a sacrificarsi pur di raggiungere l’obiettivo. Paura? No Vertigine. Vertigine? Si. Ma come dice una nota canzone, La vertigine non è…paura di cadere, ma voglia di volare. Mi fido di te (cit. canzone Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti). INGRIFATO!!

 

 

 

 


19 GIORNATA 21 TROFEO DEL PETROLIO - Architetti Roma Calcio - Akrosport Santa Palomba 1:0

19 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO
Architetti Roma Calcio - Akrosport Santa Palomba 1:0
Reti Architetti Roma: Marco Ridolfi

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 18A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 5.5. Si interrompe la striscia positiva del portiere degli architetti, che non subiva gol da un numero imprecisabile di partite e che mette fine alla legenda metropolitana che il Francio sia sfigato. Viene immediatamente chiamato agli straordinari con la speranza che pari il rigore un po' troppo frettolosamente e generosamente fischiato contro le camisetas blanca. Palla da una parte Miranda dall’altra. Incolpevole sul rigore mostra molte incertezze sui rilanci dal fondo che, a differenza delle ultime uscite, non arrivano neppure a metà campo: deja vu. INVOLUTO!

 

MADONNA: VOTO 5.5 Viene schierato titolare in uno dei crocevia di stagione seppure non goda troppo dei favori di Mr. Placidi che è dall'inizio dell'anno lo chiama San Francesco, tanto che le malelingue dicono che stia pensando di prendere i voti. Pronti via commette una ingenuità colossale che poteva costare una stagione: fallo in area sul n. 9 avversario e calcio di rigore. A fine primo tempo viene brutalizzato da Mr Placidi un versione Nightmare che gli piomba addosso come una furia e lo insulta così tanto da fargli scendere persino una lacrima. ATTERRITO!

 

D’INVERNO: VOTO 6.5. I geometri giocano palla lunga e pedalare ed hanno come unico punto di riferimento il n. 9 che si muove lungo tutto il fronte d’attacco ma che sembra prediligere gli spazi invitanti che si creano tra Porcelli e Madonna. Mancandogli un avversario da frollare, decide di dedicarsi all’impostazione della manovra con risultati apprezzabili. Per il resto buone chiusure e tanta sostanza. COLONNA!

 

PORCELLI: VOTO 5.5 Era tutta la settimana che sembrava non essere lui, privato di quell’allegria e quel sorriso che di solito lo accompagnano. Arriva al campo scuro in volto, poi quando si accorge di dover marcare il n. 9 avversario gli monta la rabbia e inizia a sbavare come fosse affetto da lyssavirus (virus della rabbia ndr.). E’ nervoso oltremodo e sfoga il suo nervosismo alternando imprechi e minacce ai compagni (vedi il povero Febbraro, già alla seconda volta, ndr.) ma soprattutto giocando con fretta tutti i palloni che gli capitano a tiro, mancando di precisione. Ha anche una occasione ghiottissima al primo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione ma la spreca banalmente incartandosi su se stesso che neppure Mattia Destro in giornata no ci riuscirebbe. Paradossalmente il suo merito maggiore è quello di far espellere il n. 9 avversario abbozzando alla pizza ricevuta, dando la possibilità alla propria squadra di giocare in superiorità numerica per tutto il secondo tempo. IRRASCIBILE!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Schierato nel ruolo di interno destro di centrocampo in cui è stato innalzato a titolo di “Javier”, gioca una partita di sostanza peccando però di precisione in fase di impostazione. Finora il Mommo era stato sempre elogiato per la sua forza fisica, poi dopo essere stato ridicolizzato dal fratello minore in partitella in un contrasto che lo aveva visto volare come un palloncino ad elio, si era dedicato in settimana alla visione dei video di Pirlo su youtube. Contro i geometri tenta di emulare il regista bianconero: il risultato? I lanci per i compagni raggiungono raramente il destinatario e spesso la linea del fallo laterale causando i calcoli biliari a Mr. Placidi. PIEDE RUVIDO!

 

FEBBRARO: VOTO 5.5. (quasi 6 tendente al 6 e mezzo) Primo tempo privo di squilli offensivi con qualche amnesia difensiva: tentativi fantasiosi di lancio in profondità. A fine primo tempo è il più insultato dello spogliatoio (al pari di Madonna), manco fosse colpevole del momentaneo svantaggio, e viene additato come “Pippa”. Fortunatamente lui ha un ego spaventoso e quindi non sia abbatte anzi trova gli stimoli giusti per tornare in campo nel secondo tempo e giocare una buona seconda frazione di gioco. Prova anche la sortita offensiva con due tentativi da fuori area che però centrano le macchine parcheggiate nel parcheggio antistante il campo. CAPRO ESPIATORIO!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. Nelle ultime settimane era stato poco presente agli allenamenti per problemi fisici e non poteva essere in perfetta forma. Il modulo 4-1-4-1 lo esalta perché è libero di impostare a piacimento senza aver timore di scivolare sui pezzi di nduja lasciati dal compagno di reparto (chi vuol capir capisca) assente causa infortunio. Buona gara, fatta di geometrie essenziali e pulite. A fine primo tempo raccoglie i pezzi del puzzle dei compagni di squadra dopo il passaggio dell’uragano Placidi, facendo le veci di un Porcelli in versione Lupo solitario, risollevando il morale della squadra ed ergendosi a capitano pro-tempore. La squadra si ricompatta e sotto la sua guida ritrova gioco ed armonia. LEADER!

 

ALFIERI: VOTO 5.5. La barba è ricresciuta eppure dell’Alfiere ammirato nella prima parte della stagione ancora sembra non essere ritornato. Gioca un primo tempo facendosi trovare troppo spesso fuori posizione, improvvisandosi falso nueve. Al secondo tempo ritrova la posizione ma manca di precisione sottoporta. Ad un giocatore con la sua tecnica non è permesso sbagliare certi tiri a pochi passi dal portiere. SPRECONE!

 

AMATO: VOTO 6. Viene inserito nel secondo tempo per dare freschezza al centrocampo. In realtà lui che è avvezzo alle battaglie rimane disorientato dalla mancanza di avversari con cui duellare e, rassegnato si dedica all’impostazione con risultati soddisfacenti. METRONOMO!

 

COLASANTO: VOTO 6. Buono il suo approccio alla partita. Entra nel secondo tempo con il solito brio e dinamismo, dando il proprio contributo in termini di spinta propulsiva. Prezioso anche in fase difensiva con ripiegamenti. Mezzo secolo e non sentirlo. HIGHLANDER!

 

LEONARDI: VOTO SV. Pochi minuti e pochi palloni giocati per poterlo giudicare a dovere.

 

VALLEROTONDA: VOTO 6.5. Dopo tante critiche da finalmente segnali di risveglio. Il “bello addormentato” è attivo sul fronte offensivo, proponendosi con continuità sia nel primo che nel secondo tempo come costante spina nel fianco. Manca però di concretezza al momento di servire ai compagni il tap-in vincente o trovare egli stesso la via del gol. Calci d’angolo da rivedere però tanto spirito di sacrificio e tanta corsa. REDIVIVO!

 

RIDOLFI: VOTO 8. Nella partita psicologicamente più difficile, è surreale che sia il Sovrano Grande Ispettore Generale (per chi non lo sapesse è il 33° e ultimo grado della Massoneria) a tirare via le castagne dal fuoco. Febbraro in versione Cassandra aveva predetto che sarebbe stato proprio lui a decidere l’incontro e così è stato. Già al primo tempo aveva dato segnali di partecipazione al gioco e voglia di rivincita nei confronti di chi ormai lo considerava solo la versione bora di “Brontolo”. Al secondo tempo decide l’incontro con un primo gol da rapinatore d’area sul secondo palo (non rinunciando comunque alla vena polemica sottolineando che in realtà lui non avrebbe dovuto trovarsi là) e con un rigore procurato e trasformato che regala il vantaggio agli architetti e fa esplodere di gioia tutta la panchina, allenatore compreso. Lo hanno aspettato e finalmente è tornato. GODOT? NO GODO!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. La relazione con l’ex di CR7 e la brutta prestazione offerta contro AFH sono soltanto un pallido ricordo sbiadito. In miglioramento rispetto all'ultima prestazione, ritrova in una delle partite più importanti della stagione sia gli spunti che finora lo avevano incoronato come Re di Borbone sia l’amore (si mormora un flirt con la cantante Rihanna). Gioca un primo tempo diligente cercando di mantenere la posizione e di spingere in profondità. Esce per un risentimento muscolare, coccolato da Mr Placidi con le fans che rimangono col fiato sospeso per l’entità dell’infortunio del loro beniamino. IN RIALZO!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 8.5. Lasciato in panchina a causa di una contusione all’alluce del piede che lo affligge da un paio di settimane, viene inserito nella seconda metà del secondo tempo per dare peso al reparto offensivo e preparare l’assalto finale al fortino dei geometri. La sua entrata in campo ricorda un po’ la scena di del film “Ace Ventura l’acchiappa animali” quando in sella a un monster truck insegue i nemici gridando “perché nessuno vuole giocare con meee??!”. Gioca una partita come Fabio Borini dei bei tempi col coltello fra i denti, da dell’andiccappato al terzino avversario, insegue tutti quelli presenti al comunale di Torre Angela perfino quelli che stavano montando in auto per tornarsene a casa. E' devastante e da una delle sue scorribande offensive nasce il pareggio degli architetti: discesa prepotente sulla fascia e cross col contagiri sul secondo palo per l’accorrente Ridolfi. Segna il gol della certezza con una azione personale e con freddezza batte l’estremo difensore avversario, correndo verso la panchina avversaria e facendo il segno irriverente dell’orecchio come Hulk Hogan, pure se in panca erano rimasti solo due accompagnatori e un dirigente che stava raccogliendo i fratini: senza pietà. CICLONE!

 

PLACIDI: VOTO 6. Chissà quali filmati di Velasco si vede lui, che cita quello dell’alzatore e dello schiacciatore, mandando un messaggio neppure tanto velato al suo pupillo-massone Ridolfi, e poi si comporta come un ibrido tra Trapattoni al Bayern, Capuano dell’Arezzo e Daimon del cartone “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”.

Comunque. Che è teso lo si capisce già dalla formazione, quando da i compiti così velocemente da non far capire a nessuno chi deve fare cosa. Per sua fortuna sono sempre gli stessi compiti e quindi ognuno sa cosa deve fare.

Non sa chi far giocare in porta fino all’ultimo tanto che per decidersi si affida alla capacità dei propri portieri di prepararsi la borsa chiedendo a Miranda una serie di indumenti improbabili presenti all’interno della sua. Alla fine decide di schierarlo titolare dopo avergli detto per tutta la settimana che avrebbe scaldato la panchina, scontentandoli apparentemente entrambi.

Sbaglia la persona a cui affidare il discorso pre partita, sorteggiando il buon Empler che riesce nell’arduo compito di far peggio di Porcelli Jr, Iannuzzi e Gagliostro messi assieme.

Nell’intervallo tocca il fondo: entra come una furia, sbrana in primis il povero Febbraro indicandolo come Pippa vera, poi violenta una borsa davanti agli occhi di tutta la squadra, poi fa piangere Madonna accusandolo di fargli i dispetti in campo, poi zittisce malamente Vigliotti e prima di uscire dallo spogliatoio insulta i restanti giocatori definendoli delle merde. Ma siamo sicuri che si ispiri proprio a Velasco questo allenatore?

Tuttavia in maniera totalmente inaspettata il suo sproloquio verbale carica alcuni dei suoi giocatori che al rientro in campo appaiono trasformati e ritrovano grinta e determinazione ribaltando il risultato e raddrizzando i binari di un treno che sembrava stesse per deragliare irreparabilmente. Infine i suoi cambi sono azzeccati, fra tutti quello di Vigliotti Micio.

Mancano 4 partite alla fine del campionato, riuscirà l’Ammiraglio Placidi a portare al porto designato la nave degli architetti? Riuscirà a mantenere i nervi saldi e la mente lucida? Speriamo di si, le probabilità che ci scappi il morto sono altissime. Madonna e Febbraro sono avvisati. HANNIBAL THE CANNIBAL!

 

 


80° Minuto (XXI Edizione): Commento a caldo sulla Giornata 18A e 16B

Serie A

I due scontri diretti al vertice ci dicono che ormai per il titolo è una lotta a due: fuori definitivamente i Geometri (sconfitti in casa 3-1 dalla capolista Architetti) che, anzi, devono ora guardarsi dall'attacco dei Vigili del Fuoco (nonostante la sconfitta con la Telecom 1-0 a Montespaccato). Architetti e Telecom lanceranno ora la volata al titolo, con i bianchi di Mister Placidi ovviamente favoriti visto il vantaggio di 5 punti e 4 partite ancora da disputare. Al 5^ posto il Circolo Unicredit fa un piccolo passo uscendo con un pareggio dal Cotral con ADG Calcio (ora a 13 punti). Al 6^ posto sorpasso ormai sugellato dalla vittoria nello scontro diretto: gli Ingegneri Roma Calcio infliggono all'Alitalia una sconfitta (3-1)  che comincia a far preoccupare i ragazzi di Mister Sella, che hanno collezionato appena 1 punto nelle ultime 5 gare. In zona salvezza buon punto per la BNL Telethon che esce indenne dall'Accademy Sport Center contro i Commercialisti (che rimangono così all'ultimo posto); stessa cosa si può dire per l'AFH Calcio che esce da Giardinetti con uno 0-0 che tiene l'Akrosport a distanza di sicurezza.

Serie B

Dopo il Radio Taxi, la seconda squadra a staccare il biglietto per la Serie A è la squadra degli Ingegneri Roma 3 che vincono a Giardinetti il derby con gli Ingegneri Roma 3 e conquistano il secondo posto matematico con una giornata di anticipo. Un grandissimo risultato per un squadra di Ingegneri che ha fortemente voluto questa promozione anche a dispetto di chi non la vedeva tra le protagoniste ad inizio stagione. Si ingarbuglia invece la situazione dell'Assembly Data System a cui, in pratica, forse sarebbe bastato non perdere e andare a vincere l'ultima gara per la matematica certezza della promozione; invece al Bettini, con un finale rocambolesco il Capital FC esce con 3 punti preziosissimi che, salvo clamorosi colpi di scena all'ultima giornata, porteranno ad uno spareggio per l'ultimo posto disponibile in Serie A.

Lo Sporting Utd vince al San Tarcisio con l'IBM, 4-2, tenendo accesa la fiammella per strappare in extremis almeno il 4^ posto che le permetta di puntare ai Play Off, ma la la vittoria di Capital FC complica il discorso, e difficilmente questo accadrà: ma anche altri risultati sembravano impensabili, quindi staremo a vedere cosa succederà Sabato prossimo. Dietro lo Sporting, Colli Portuensi perdono in casa contro la FAO e si fanno raggiungere a 26 punti al 6^ posto. Continuano a salire gli Avvocati che battono Mediaset superandola in classifica (superando anche gli Ing Roma 1), attestandosi a 26 punti insieme a Fao e Colli Portuensi. Amatori Agip e Ing Capitolina chiudono sull'1-1 la sfida del Tobia, mentre sembra senza fine la crisi della Dinamo Ostia che ha conquistato appena 1 punto nelle ultime 6 partite. Torna a vincere infine l'Ethio Roma che passa 6-1 al Melli contro Zètema, agguantando l'IBM al terz'ultimo posto. Chiudiamo con la Bridgestone che perde 3-0 contro la capolista Radio Taxi.


18 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO - Geometri Roma - Architetti Roma Calcio 1:3

18 GIORNATA - 21 TROFEO DEL PETROLIO
Geometri Roma - Architetti Roma Calcio 1:3
Reti Architetti: Marco Ridolfi, Marco Rodolfi (R), Daniele Vigliotti