SEMIFINALE DI RITORNO AICS ROMA CUP

ARCHITETTI ROMA CALCIO – ALITALIA 1:0

Marcatore: MICIO

 

 

MIRANDA: VOTO 6. Partita accorta da parte del portiere degli architetti, chiamato a mantenere la casella gol subiti inderogabilmente ferma sullo zero. Ottimi i rinvii sia con palla tra le mani che dal fondo, col vento a favore che a sfavore, alcuni dei quali si trasformano in veri e propri assist per i propri attaccanti. Qualche buon intervento, tra cui uno sugli sviluppi di calcio d’angolo con traiettoria ingannevole a rientrare. Due sole incertezze nell’arco degli 80 minuti. La prima di entità lieve in cui è quasi scavalcato da un pallone rimbalzante la cui direzione viene amplificata dal vento, generando panico generale e fermando in maniera simbiotica il battito dei cuori di tutti i compagni di squadra; la seconda grave quando in una situazione analoga nei minuti finali si lascia scavalcare dal pallone, con il quale difetta a trovare feeling sin da inizio stagione e che odia dal profondo, e che solo grazie all’intervento tempestivo de la “mano de dios” alias Massimiliano D’Inverno in versione Maradona, non rovina la partita perfetta fin qui giocata dalla squadra e a lui un’inevitabile sodomia a secco negli spogliatoi. MIRA-COLATO!

 

PLACIDI: VOTO 7. Per la serie “chi fa da se fa per tre”. Dopo tante partite trascorse a bordocampo a sgolarsi sul come si deve interpretare una partita e su quello che si deve fare in difesa per non rischiare nulla, rassegnatosi al fatto compiuto che o non riesce a farsi capire (possibile dato che parla Placidese o Morenense stretto) oppure che alcuni dei propri giocatori non se lo filano di pezza, decide che se uno vuole una cosa fatta bene è bene che se la faccia da solo. Si schiera titolare come terzino destro per tamponare le discese di uno degli uomini più pericolosi della compagine Alitalia. Partita col coltello tra i denti, con tanti tackle vincenti e tanta sostanza. In fase di spinta propone diversi cross ben indirizzati che però non vengono sfruttati dai propri attaccanti e centrocampisti per mancanza di reattività. Nel finale una punizione dal limite sbagliata in maniera un po’ superficiale per lui che è uno specialista, ma soprattutto il merito di ristabilire la parità numerica andando a stuzzicare il “can che dorme” alias il n. 10 avversario che abbocca da pollo alle sue provocazioni e finisce a far la doccia in solitaria. GONZALO SI, MA RODRIGUEZ!

 

MADONNA: VOTO 6.5. Oramai ha fatto il callo a essere lanciato in campo nei finali di partita, quando le squadre iniziano a lanciare lungo e a tempestare di cross la metà campo degli architetti. Anche in questo caso di testa le prende tutte e i suoi rilanci sono forti e decisi. Da quando Mr. Placidi l’ha dolcemente redarguito nella partita con i geometri, esegue alla lettera i compiti che lui gli affida, giocando sempre semplice e di non rischiarando praticamente nulla, un po’ per attitudine un po’ per spirito di sopravvivenza. SOLDATINO!

 

D’INVERNO: VOTO 7.5. Come nel libro di Fred Uhmlan “L’amico ritrovato”, viene caldamente salutato dal suo vecchio amico, il n. 7 dell’Alitalia calcio che gli chiede persino come sta la famiglia a casa e quali siano i suoi programmi per il ponte pasquale. Lui in partita alla prima occasione gli ricorda che se fuori dal campo sono carissimi amici, in campo non lo è neppure con i propri compagni di squadra figuriamoci con lui, e al primo tentativo di dribbling nei suoi confronti, lo fa saltare manco avesse messo il piede su di una mina anti-uomo. Il resto della partita è attento e concentrato, con chiusure precise e chirurgiche. Nel finale salva capra e cavoli con un intervento degno del miglior Buffon, ma che verrà ricordato più per la somiglianza con quello di Maradona, la rete segnata di mano nei quarti di finale del Mondiale ‘86, ai danni dell’Inghilterra. La terna arbitrale sorvola o non vede e lui ritira il premio “guanto d’oro” alla faccia di Miranda e Francinelli MARIUOLO!

 

PORCELLI MATTEO: VOTO 6.5. Non è al meglio fisicamente, causa una caviglia dolorante che fatica a guarire, in particolare per la ravvicinatezza delle partite. Ma il capitano è uno abituato a combattere, vuole esserci e stringe i denti. Partita di grande vigore atletico e grinta, contro un avversario non tanto abbordabile, che gli permette a pieno titolo di riscattare la partita di andata. Unico neo della prestazione quello di esser stato poco reattivo al momento del liscio nel finale di Miranda, ma per sua fortuna tenimm a Maradona in difesa. STOICO!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6.5. E’ costretto ad abbandonare il ruolo di terzino destro per la presenza di Mr. Placidi in versione Gianluca Vialli e viene schierato a centrocampo con compiti più difensivi che offensivi. Primo tempo così così, in cui fatica non poco a trovare la posizione corretta in campo e in un paio di occasioni non si accorge di essere pressato facendosi soffiare la sedia cor prosciutto. Nel secondo tempo cresce decisamente di rendimento e sostiene il centrocampo con il suo dinamismo e la sua vigoria fisica. Diversi anticipi e molti falli conquistati. Bello il dialogo nel finale con Placidi in cui si scambiano parole d’amore. RITROVATO!

 

FEBBRARO: VOTO 6.5. Le aspettative di rendimento del terzino sinistro degli architetti sono sempre alte. Mette sempre cuore, tecnica e polmoni a servizio della squadra e quando è in giornata sì è decisamente un’arma in più. In questa partita deve fare i conti con un avversario di discreto livello, il roscio (un roscio pe’ comitiva c’ha da esse, n.d.r). Nel primo tempo bene, nel secondo tempo inizia a sentire la stanchezza ma non vuole lasciare il campo e stringe i denti pur se tallonato dai crampi. Nel finale riceve prima uno sputo dal n. 10 avversario e poi viene insultato dal numero 11 che dopo una punizione calciata direttamente in fallo laterale lo chiama “pippa”: le due cose sommate smuovono il suo ego e ritrova nuova linfa da cui attingere per concludere la partita. GARANZIA!

 

TAVANIELLO: VOTO 5. E’, con grande rammarico, una delle poche note stonate di questa partita. Sin dai primi minuti commette una serie di errori assolutamente non da lui che suonano immediatamente come campanello di allarme nelle orecchie di tutta la squadra e che insospettiscono Mr. Placidi che inizia a monitorne la prestazione. Dopo neppure 10 minuti di partita sembra bagnato quanto Raul Bova appena uscito dall’acqua nella scena nel celeberrimo film “Piccolo grande amore” con Barbara Snellenburg. Gli errori banali, per un giocatore della sua esperienza e levatura, commessi nella parte iniziale della partita uniti al rossore in viso e a un sospetto eccesso di sudorazione convincono ad inizio ripresa Mr. Placidi a sostituirlo: lui non la prende benissimo. Sarà stata forse la ricerca spasmodica della pashmina a debilitato fisicamente oppure la latitanza dagli allenamenti sta dando i suoi primi sintomi? Ci si aspetta da lui ora una controprova già dagli allenamenti di giovedì. ACQUAMAN!

 

ALFIERI: VOTO 6.5. Primo tempo in salita nel ruolo di esterno, tamponato da un avversario che avrà si i capelli grigi e sicuramente qualche primavera più di lui, ma si vede che mastica di calcio e mantiene bene la posizione, limitandone decisamente le giocate. Qualche sortita offensiva che però non si concretizza, o per bravura del terzino sinistro avversario o per eccessi di leziosismo. Nel secondo tempo viene inserito come interno di centrocampo quando la squadra passa dal 4-4-2 al 4-2-3-1 il che ne esalta le caratteristiche di impostazione e di interdizione. A fine gara dirà ai microfoni di Sky di preferire il ruolo di centrocampista alla Pjanic piuttosto che di esterno alla Salah, Mr. Placidi e Mr. Ciaffi (Ciaffone per gli amici) lo tengano bene a mente. MIRALEM!

 

COLASANTO: VOTO 6. Entra nel secondo tempo per contribuire con la sua esperienza a mettere in cassaforte il risultato. Nessuno squillo di tromba ma nemmeno una sbavatura. Sostiene il centrocampo con la sua voglia e aiuta a far trascorrere il tempo che manca alla fine della partita. Prende anche una manata e abbozza per il bene comune, facendo ristabilire la parità numerica. ESPERTO!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5. Le sue insufficienze sono ormai diventate un tormentone. Primo tempo quasi dignitoso. Davanti a se ha al solito il più scarso degli avversari ma si sa che lui è camaleontico e tende a giocare in maniera direttamente proporzionale al proprio avversario. Nonostante le richieste di Mr. Placidi, che gli chiede di andare a chiudere forte sul secondo palo ogni qualvolta che lui ha la palla tra i piedi, arriva sempre in ritardo all’appuntamento manco fosse il Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie”. Sempre nel primo tempo ha la possibilità di portare in vantaggio la propria squadra con un tiro-cross-mezzo pallonetto che attraversa tutto lo specchio della porta e termina la propria corsa sul fondo. Viene sostituito ad inizio secondo tempo, è la mossa che decide l’incontro. Sarà una semplice coincidenza? BERSAGLIATO!

 

RIDOLFI: VOTO 5. Nel riscaldamento aveva detto sottovoce a Febbraro “oggi segno io una doppietta”: per la serie chi si loda s’imbroda. Gioca una partita dignitosa nel primo tempo anche se dimentica sempre di tirare in porta lui che il tiro ce l’ha e anche buono. Nel secondo tempo è il terrore della difesa avversaria con accelerazioni e dribbling fulminei. Tenta anche la via del goal con un tiro che di poco sorvola l’incrocio del palo sinistro della porta avversaria. Poi va in blackout: ammonito ingiustamente per un fallo né tattico né cattivo perde completamente la bussola e nel giro di 2 minuti riesce a rimediare il secondo cartellino e lascia in 10 uomini la propria squadra con 20 minuti ancora da giocare. Tanto basta per concludere anzitempo una stagione che lo ha visto oscillare troppo spesso tra luci ed ombre e meritarsi l’ultima insufficienza stagionale. CAPOCCIONE!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. Relegato in panchina per gran parte dell’incontro, non la prende bene e decide per vendetta di impiegare il proprio tempo di “prigionia” in panchina mettendo all’asta su immobiliare.it la casa di Mr. Placidi e su autoscout24 la sua macchina. Quando il mister decide di farlo entrare è tardi e lui gli ha già venduto l’appartamento di Morena e sta passando alla villa al mare. Entra e da’ il suo contributo gettandosi su tutti i palloni vaganti, spizzando di testa ogni lancio e andando vicino al gol con un inserimento che solo la tempestiva uscita a terra del portiere riesce a sventare. TORO SCATENATO!

 

FIORINI: VOTO 6. E’ un voto più di fiducia che reale. E’ si perché nonostante i tanti movimenti e l’impegno in realtà gioca una partita al di sotto delle sue capacità. Ha anche la palla per la gloria, un tap-in sulla pelata che già aveva fatto gridare al gol. Con grande incredulità generale fallisce la specialità della casa oltretutto da posizione ultrafavorevole (praticamente sulla linea) centrando in pieno il portiere avversario che invece di parare si stava già facendo il segno della croce tanto si sentiva spacciato. Lui colpisce di testa e lo centra clamorosamente sul rosario che va in frantumi proprio come l’urlo di gioia dei compagni di squadra. Direttamente dalla rubrica “questo lo segnavo anch’io” di Mai dire gol. DARKO PANCEV!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 7.5. A lui spetta in ex aequo la palma del migliore in campo assieme a D’Inverno. E’ chiamato a riscattare l’espulsione rimediata in campionato contro i Vigili del Fuoco e l’assenza per il viaggio a Dublino. A dire il vero la sorpresa è generale già quando lo vedono arrivare al campo, partendo dai compagni di squadra fino ad arrivare al fratello, che lo avevano dato per morto di cirrosi epatica o comunque in coma etilico per i postumi dei festeggiamenti della festa San Patrizio in Irlanda, roba da birriadi (per chi non le conoscesse sono le olimpiadi della birra e si tengono a Cesena). Invece arriva al campo sobrio e anche voglioso. Trascorre il primo tempo in panchina, soffrendo come un cane legato a un palo mentre tutti giocano col pallone al parco in una bella giornata di sole. Quando entra schiuma voglia. Lotta su ogni pallone come se fosse l’ultimo, in perfetto stile micione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo segna in semi-acrobazia il gol vittoria, una girata volante che non lascia scampo all’esperto portiere avversario e che fa saltare giù il comunale Cotral di via della Vasca Navale e manda gli architetti in finale. Una curiosa statistica vuole che nonostante non sia un’attaccante particolarmente prolifico, segni soprattutto gol pesantissimi (geometri, telecom, alitalia solo per citarne alcuni). AMMAZZAGRANDI!

 

CIAFFI: VOTO 7. Esordio difficilissimo per il mister pro-tempore (o ad acta che dir si voglia) degli architetti, chiamato a vincere obbligatoriamente una partita difficilissima tanto sul piano emotivo e mentale quanto sul piano del gioco, con un avversario molto quadrato che si narra giochi il miglior calcio del trofeo del petrolio. Buona personalità ma soprattutto ottimo aplomb, più signorile rispetto a quello di Mr. Placidi ma a dirla tutta meno passionale. Unico neo della sua prestazione quello di non aver sostituito il diffidato Ridolfi non appena segnato il gol del vantaggio, che gli avrebbe permesso di poter contare anche sul suo prezioso apporto per la finale. In ogni caso esordio positivo e obiettivo centrato per il neo mister degli architetti, che non pago della finale acquisita a fine partita si ferma con i propri giocatori, e con la scusa di mangiare una pizza gli illustra le sue idee di gioco mentre Mr.Placidi viene avvistato che festeggia a suo modo in Giappone (chi vuol capir capisca). Occhio alla penna, 100% di percentuale di vittorie. VINCENTE!