IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 7A GIORNATA 2016/2017

MIRANDA: VOTO 6.5. Pochi diranno che è riuscito anche questa volta a mantenere inviolata la porta degli architetti. Alcuni diranno che non gli è arrivato neppure un tiro nello specchio. Molti nello spogliatoio gli hanno detto de coprire la panza e di mettersi a dieta. Tutti lo rimpiangeranno quando si trasferirà a Milano per giocare con L’Inter al posto di Handanovic. IMBATTUTO!

 

PORCELLI M.: VOTO 7. Arriva al campo con atteggiamento da Rockstar, con la faccia di chi ha chiuso il locale con uno shottino di rum alle 5 del mattino, occhiaie - capello arruffato e occhiali scuri. In realtà è andato a dormire alle 11 di sera con tanto di lattuccio caldo col miele…per poi scoprire che esiste Netflix e spegnere la TV alle 3 di notte ingarellandosi a vedere la maratona Game of Thrones.  Nelle ultime apparizioni era sembrato appannato. Contro Alitalia ritrova smalto e decisione. Abbozza davanti a un’imbruttita modello Strootman da parte del centrale avversario che il prossimo giovedì compirà 12 anni e che gli arriva si e no al petto.  GIGANTE BUONO!

 

FEBBRARO: VOTO 7. Inizia con un liscio dopo pochi secondi che neppure Raul Casdei farebbe meglio, costringendo Mr Placidi a far scaldare tutta la panchina, compresi gli squalificati, dal primo minuto. Cresce progressivamente nel rendimento per la paura di essere sostituito, fino a risultare uno tra i migliori in campo. DIESEL!

 

PLACIDI: VOTO 7. Ha 2 compiti. Il primo rimpiazzare il ruolo di centrale vacante date le assenze di Prili, Romito, D’Inverno, Cataldi e Cappelli. Il secondo marcare il più scorbutico degli avversari, tale Lodi da Todi. Fa’ entrambe le cose egregiamente, tanto che l’avversario non la prende mai e non gli rimane altro che lamentarsi per tutta la partita, come una bimba viziata che mette in croce i genitori perché vuole essere portata alle giostre. GRANITICO!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 7.5. Prestazione mostruosa di Javier “Mommo” Vigliotti che indossa gli occhi della Tigre e fa valere lo strapotere fisico tipico delle sorelle Vigliotti (come le chiama Mr Placidi) annullando il suo avversario e disintegrando ogni malcapitato nel raggio di chilometri. BOMBA NUCLEARE!

 

VALLEROTONDA: VOTO 7. E’ una continua spina nel fianco. Ogni volta che affonda crea una potenziale azione da gol per la propria squadra. Ogni volta che ripiega idem ma per gli avversari. I primi 5 minuti sembra non capirci nulla, colpa del binomio caldo-termica. Man mano cresce di rendimento. Nel secondo tempo è imprendibile. Belle le rimesse laterali in tandem con Febbraro che dimostrano che in ogni squadra come si deve debbono esserci perlomeno due con la 104. FRECCIAROSSA!  

 

BRUNETTI: VOTO 7.  Lavoro oscuro il suo. Mena dal primo all’ultimo minuto come se non esistesse un domani, senza farsi neppure ammonire. E’ in giornata e crea una diga a centrocampo degna una famiglia di castori. DON CHUCK!

 

ALFIERI: VOTO 6.5.  Ancora lontano dai suoi livelli di rendimento come “falso nueve” ma in netta ripresa. Tenta nel primo tempo più volte la via personale, attirando le ire dei compagni. Nel secondo mette le proprie caratteristiche al servizio della squadra ed è tutta un’altra musica. BURRITO!

 

ALLOCCA: VOTO 6. Entra nel finale di ripresa per dare manforte alla squadra. Buone coperture e tanta volontà. Aumenta con il suo ingresso il livello di tecnica e avvenenza di tutto il centrocampo. Siamo sicuri che presto torneranno anche le sue giocate e i suoi gol. DIVINO AMORE!

 

PORCELLI SIMONE: VOTO 6.5. Entra nel secondo tempo perché è proprio dalla panchina che finora ha fatto vedere le cose migliori. Litiga con i propri piedi in un paio di occasioni, suscitando l’ilarità generale. Ha una buona occasione per segnare ma si allunga il pallone. Il solito treno sul binario, ma in leggero ritardo. ITALO!

 

DI NUNNO: VOTO 7. E’ regista di questa squadra. A lui il compito di lanciare le frecce degli architetti. Ha un calcio potente che neppure un quarteback dei New England Patriot. Lo utilizza, ma per distruggere la traversa. Partita di spessore ma ha ancora grandi margini di miglioramento. DIAMANTE GREZZO!

 

MATTEI: 6.5. Buona la prestazione de “La Rocha” che vince il duello a distanza dei Biondo-cenere-ramati. Lui molto meglio del Roscio avversario. In settimana aveva guadagnato a suon di buone prestazioni il diritto di indossare un numero inferiore al 17 che per lui è come una seconda pelle. Tra buone giocate e grattate di palle per via della sua peluria rossastra, riesce addirittura a prendere un palo e ad attribuirsene il merito. Se ogni tanto seguisse pure le azioni d’attacco e chiudesse il secondo palo sarebbe quasi un giocatore vero. DA RIPROVARE!

 

MESSINA: 7.5. Seconda partita e primo gol con la maglia degli Architetti Roma Calcio. Splendido calcio di punizione che sorprende il portiere avversario. Gol pesantissimo che vale i 3 punti ma soprattutto 2 cabaret di cannoli da Mizzica. Gol costoso insomma per il bomber siciliano. MESSINA-DENARO!

 

FIORINI: VOTO 6.5. Sente la responsabilità di guidare la riscossa degli architetti. Si batte come un leone contro tutta la difesa avversaria impensierendola per tutto il primo tempo e mandando un segnale di grande vigoria atletica a D’Inverno che lo minaccia da giorni. Nel secondo tempo cala di rendimento e non riesce a trovare la via della porta. Ma che grinta! EVERGREEN!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 6. Entra nel secondo tempo e inizia la sua personale battaglia con la squadra avversaria: contrasti, spinte, insulti, minacce. Insomma la sua solita routine. GALDIATORE!

 

MR CIAFFI: VOTO 7. Pregevole il commento ripreso dalle telecamere: “è matto come na pigna e’ Roscio”, a sottolineare la pregevolezza del gesto tecnico della Rocha. Statistiche alla mano con lui in panchina la squadra non perde mai. INVICTUS!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – CAMPIONATO NAZIONALE AICS, Tonezza del Cimone (VI)

FRANCINELLI: VOTO 8. Arriva all’appuntamento per la partenza con la futura (prossima) moglie che lo saluta e lo raccomanda di non farsi male che a fine Agosto si devono sposare. Lui la rassicura promettendole che tornerà a casa sano e salvo ma dimentica di fare i conti con la propria schiena. L1/T12 e il Francio è colpito e affondato, roba da battaglia navale. Per la durata dell’unica partita che gioca, contro la compagine parmense, viene chiamato a ben 2 interventi che risolve con la classe che lo contraddistingue. Farà storia la parata sul calcio di rigore che sfodera, e che permette agli architetti Roma calcio di aggiudicarsi il primo incontro, dopo che è rimasto a terra per almeno due minuti e sia evidentemente impossibilitato a continuare a giocare. FALSO INVALIDO!

 

MIRANDA: VOTO 8.5. Escluso al primo incontro per scelta tecnica brontola un po’ per la mancanza di fiducia nei suoi confronti e decide di arrangiarsi come può, ricorrendo al Vodoo. Detto fatto ecco che Francinelli alza bandiera bianca, aprendo il sinistro per prendere i soldi dell’assicurazione e pagarsi metà del matrimonio. Chiamato in campo si fa trovare pronto e gioca un torneo in crescendo. Contro la squadra di Milano fa il meglio ed il peggio visto in campo. Para un rigore che sembra Handanovic e fa un’uscita a vuoto che sembra Seaman dell’Inghilterra. Partita dopo partita acquista fiducia e cresce nel rendimento fino a sfoderare un paio di parate di altissimo profilo, di cui una in finale su punizione dal limite su cui si lancia che sembra Lev "Ragno nero" Yashin. Verrà però ricordato soprattutto per la pizzetta al pomodoro che dimora sulla sua gamba, segno di un evidente stato di cancrenosi tibiale e per il contributo fondamentale dato per gli extra dell’albergo che solo per il “cocktail Miranda” (amaro con ghiaccio e scorza di limone per chi non fosse bartender) sono costati alla squadra ben 150 euro. UBRIACONE!

 

CAPPELLI: VOTO 8.5. In un torneo impegnativo come quello di Tonezza del Cimone avere nel proprio organico un giocatore capace di ricoprire molti ruoli è un po' come avere fatto 13 al totocalcio. Terzino destro, sinistro e centrale di difesa, dove lo metti non sbagli. Rendimento costante estremamente soddisfacente, un po’ come una trombata con Rocco Siffredi. Si mette alle calcagna degli attaccanti avversari anticipandoli, insultandoli, maltrattandoli e minacciandoli. L’aspetto austero da professore li induce a subire sommessi le angherie del docente più amato dalle studentesse italiane e straniere che a suon di like sul suo profilo FB tentano di svangare il suo durissimo esame. MURO INVALICABILE!

 

MADONNA: VOTO 7. Ormai definitivamente stabile e a suo agio nel ruolo di terzino dx deve fare i conti con una serratissima concorrenza di Cappelli, Vigliotti, Colasanto, Mattei e chi più ne ha ne metta. Lui però non si scompone più di tanto e accetta la competizione. Gioca partite accorte lanciando profondo e evitando di correre rischi inutili. Le sue rimesse poi sono un vero e proprio pericolo costante per gli avversari che cercando di ribattere come possono. Sfiora il gol nel finale della finale (scusate il gioco di parole) con un colpo di testa degno di Peter Crouch sia per dinamica che per antiestetismo. CATAPULTA!

 

PORCELLI M.: VOTO 9.5. Non è un caso che questo giocatore sia il capitano degli Architetti Roma Calcio. Reduce da un brutto infortunio accorso durante una delle ultime amichevoli pre-torneo, regalo di una gomitata di quella checca isterica con il cerchietto che corrisponde al nome di Paulizzi, stringe i denti e guida la squadra al successo della quarta (e più importante) coppa stagionale col piglio del leader nonostante una costola probabilmente incrinata, roba da Luis Fernandes (in arte Pelé) nel film "Fuga per la vittoria". Quando la squadra non riesce a sbloccarsi dall’evidente stato di torpore offensivo, è lui a togliere le castagne dal fuoco con 2 gol in altrettanti incontri. Per un evidente caso di omonimia o scambio di persona risulta essere il migliore in campo della finale del torneo e quindi forse nell’unica partita in cui non avrebbe meritato tale titolo. Ma poco importa anche perché nelle ultime 36 ore si è nutrito solo di OKI, Alcool e sigarette artigianali. Insomma a noi piace così, bello e dannato. MICHY ROURKE.

 

D’INVERNO: VOTO 9. A 44 anni suonati e in un torneo con 2 partite di media al giorno ci si sarebbe aspettati da lui una presenza in campo limitata, a causa del tournover. Il buon Massimiliano, è risaputo, ha una resistenza al dolore e alla fatica degna di un atleta di pentathlon, basta ricordare di quando giocò la partita più importante della stagione a casa della temutissima Telecom con ancora l’agocanula della flebo al braccio. Assieme a Porcelli è il più impiegato del gruppo, mai sostituito, e stabilisce l’incredibile record di 0 ammonizioni in 4 partite, roba che neppure lui ci crede e che se ne vergognerà per anni. Per compensare tanta bontà quando tutti dormono e non è visto da nessuno, esce nel cuore della notte per sgozzare il capretto dei vicini e berne il sangue. Perde la voce (e a tratti anche la pazienza) a più riprese col povero Febbraro reo di non chiamargli l’avversario che gli taglia alle spalle e di essere sempre troppo distante da lui nella diagonale difensiva. Tranquilli Febbraro è tuttora vivo e vegeto, se non altro perché gli eseguiva la fasciatura giornaliera e quindi è stato costretto a tenerlo in vita. Comunque con lui non si passa e i malcapitati attaccanti avversari tonano a casa a bocca asciutta. PIETRONE VIERCHOWOD!

 

FEBBRARO: VOTO 6.5. Dopo una stagione da protagonista, se non altro per il rendimento costante che lui stesso si attribuisce nelle pagelle che egli stesso redige, stecca l’appuntamento più importante della stagione. Ha abituato tutti a grande personalità e belle giocate eppure di entrambe se ne vedono poche in questo torneo. Ha come attenuanti l’evidente disagio che dimostra quando gioca nei campi in erba naturale al posto dei sintetici e i postumi di un matrimonio da poco celebrato con tanto di luna di miele che lo tiene lontano dalla squadra e non gli permette di prepararsi atleticamente a questo evento così importante come vorrebbe. Comunque. Interrompe anzitempo la luna di miele per poter giocare la semifinale della Spring Cup e mettere preziosi minuti nelle gambe in vista di Tonezza (gesto in realtà apprezzato dal solo Cappelli). Lascia nel secondo weekend di matrimonio la moglie a casa e gioca un torneo con luci ed ombre giocando da par suo solo in finale. Purtroppo verrà ricordato più per i due rigori sbagliati in altrettante partite che per quello che di buono ha combinato, dando finalmente ragione al Valle che lo vuole di Corvette in cucina piuttosto che al Pass. NON PRESUNTUOSO!

 

 

GAGLIOSTRO: VOTO 6. E’ senza ombra di dubbio il giocatore più sfortunato del torneo e forse anche della stagione degli architetti (ex aequo con il compianto De Santis). Già durante l’arco di questa lunga ed estenuante stagione calcistica era stato perseguitato da una serie di infortuni che lo avevano costretto a lungodegenze lontane dal campo da gioco. Rientra pronto per l’uso per il finale di stagione con tanti sogni e tante speranze che purtroppo vengono infranti già alla prima partita quando, complice un pessimo stato del campo da gioco e un’entrataccia da parte di un centrocampista parmense è costretto ad uscire dal campo e non farci più ritorno per tutta la durata del torneo. A lui vanno il nostro sostegno e il nostro in bocca al lupo. DAIE PEPERONCINO!

 

VALLEROTONDA: VOTO 8. Inizia così così, al suo solito, correndo tanto per il campo ma male, estraniandosi dal gioco. Aumenta il proprio apporto partita dopo partita, un po’ come un motore diesel. Nonostante venga continuamente vessato da Febbraro che lo accusa di “dormire da piedi” e di scarso rendimento, si impegna e si danna l’anima combattendo su ogni pallone come se fosse l’ultimo, contribuendo con il suo apporto dinamico alla vittoria finale. Corre, salta, crossa e persino raddoppia. Gli manca solo la via del gol che cerca in più di un’occasione e che solo per mancanza di fortuna non riesce a trovare. Alterna buone giocate a facciate sul terreno, figlie della voglia e di un’evidente scarsa coordinazione, ricevendo qualche calcione di troppo che ricorderà per un po’, se non altro per i segni sulla pelle. GREGARIO!

 

IANNUZZI: VOTO 9. Bersagliato ferocemente dalla critica dei compagni per lunghi tratti della stagione per il suo scarso impegno e per il suo rendimento discontinuo, si prende una bella rivincita in quel di Tonezza. E’ l’alfa e l’omega degli architetti. Suo infatti il primo e l’ultimo gol degli architetti in questa prestigiosa competizione. Da rivedere le esultanze. Nella prima tenta di pogare contro un compagno che si sposta all’ultimo e lo lascia cadere come una pera cotta, nella seconda tenta una capriola degna di un Makinwa ottantenne con la sciatica. Pochi minuti ma di grande qualità, per il Pinturicchio dell’Aloa, (o era il Borraccia di Alba Adriatica?), che finalmente è entrato in condizione e inizia a far vedere il suo vero valore, e che tutti sperano sia solo la punta di un iceberg. LAZZARO!

 

LEONARDI: VOTO 6.5. E’ l’ultimo ad aggregarsi al gruppo dei 25, causa compleanno del figlio, e quindi è costretto a farsi il viaggio da solo pur di non dare un dispiacere al suo pargolo, roba da super papà. Prende un treno in solitaria pur di esserci, a testimonianza di quanto ogni singolo giocatore sia conscio dell'importanza del proprio apporto. In campo per 45 minuti contro la corrazzata di Novara, alterna buone cose come i contrasti vinti, a cose meno, come il mancato colpo di testa sul gol Novarese. Le malelingue dicono che non voglia rovinarsi il ciuffo e che inizi anche ad avere un principio di alopecia, ma lui non se ne cura e tira dritto come un treno verso la tricopigmentazione. Scelto come rigorista ufficiale in caso di rigori, ha il rammarico che la squadra smetta di pareggiare e inizi a vincere proprio al suo arrivo e quindi di rigori neppure l’ombra. Lui è comunque soddisfatto, per i minuti giocati e per aver riciclato gli 80 euro del treno e i soldi per l’albergo. LAVATRICE!

 

TAVANIELLO: VOTO 7.5. Arriva all’appuntamento di Tonezza in evidente ritardo e con aria di sfida, a capo di un gruppo di dissidenti che arrivano consapevolmente tardi, sfidando le ferree regole dettate da Mr. Placidi in versione Daimon di Mila e Shiro. Gioca la prima partita così così, frenato da un campo in pessime condizioni. Cresce nella seconda partita e conclude il torneo con una prestazione sontuosa, chiudendo le trame di gioco avversarie e dando, da buon metronomo, fluidità alla trama di gioco architettonica. Si farà ricordare soprattutto per un battibecco con il difensore Vicentino della finale, che gli dichiara apertamente il suo amore mostrandogli la lingua, ma che il Tava rifiuta decisamente e bruscamente perché etero, sposato e con figli. Però quant'acchiappa. Atro che metronomo...METROSESSUALE!

 

PORCELLI S.: VOTO 9. Il bruco che diventa crisalide ed ora farfalla. Ma quale farfalla, ape vera e propria, che punge come una vespa. Quando si accende è inarrestabile, una forza della natura. Nelle prime partite latita a causa di un campo impraticabile che non gli permette di esprimere tutte le sue caratteristiche di corridore. Cresce partita dopo partita diventando una delle armi in più della squadra degli architetti. In finale è il crack che sposta gli equilibri: dapprima con un assist al bacio che chiede solo di essere depositato in porta, poi con un’accelerazione che costringe il difensore avversario al fallo da rigore. I giocatori avversari non riescono a frenarne l’impeto e lui s’impadronisce della fascia destra dettando legge fino al momento della sua sostituzione. URAGANO!

 

COLASANTO: VOTO 8.5. Arrivateci voi alla soglia del mezzo secolo come Massimo. Splendido 49enne con lo spirito di un ragazzino e la voglia sessuale di un adolescente. Arrivato in quel di Tonezza si mette subito alla ricerca, con tanto di GPS, di via Abbruzzi e ha l’impulso di ritornare ad Alba Adriatica seduta stante quando non la trova in tutto il Veneto. Si arrende all'evidenza e si mette mentalmente e fisicamente solo a disposizione di Mr Placidi che lo utilizza sapientemente. In campo è un grillo che salta libero per la vallata di Tonezza, correndo su e giù per il campo e arrivando quasi sempre primo sui palloni scodellati. In finale gioca una partita pressoché perfetta guadagnandosi la standing ovation con tanto di applausi anche avversari al momento dell’uscita. DORIAN GRAY!

 

MATTEI: VOTO 6.5. Non è facile trovare spazio in una squadra che ha vinto praticamente tutto ciò che c’era in palio, quando si è l’ultimo arrivato. Il Roscio che nei propri trascorsi ha una militanza in diverse categorie calcistiche tra cui anche quella delle pippe al sugo, questo lo sa e si mette a disposizione dell’allenatore con la serietà di un professionista e la voglia di un neofita. Viene sorprendentemente schierato titolare nella prima partita del torneo, con sommo stupore di tutti i presenti, diretta conseguenza di un’apparizione notturna nei sogni di Mr Placidi, rinomato per la scaramanzia, che lo sogna primo marcatore e caccia un urlo nel cuore della notte. Per sua sfortuna, (a parte quella di essere roscio si intende) oltre a riceve la maglia col numero 17 per uno strano scherzo del destino, Mr Placidi dopo 15 minuti di gioco rinviene dal suo momentaneo torpore scaramantico e lo toglie in fretta e furia dal terreno di gioco, gridando anatema. Il povero Mattei in realtà fino a quel momento non aveva neppure demeritato. Verrà ricordato più per la sua dipendenza da Selfie e dall’abilità con cui guida il Fiat Ducato che per le sue giocate. In ogni caso a soli due mesi dal suo ingresso in squadra è già diventato un beniamino, pure se tutti riconoscono che a tratti sia un deficiente completo. ROSCIO MALPELO!

 

TASSONE: VOTO 9. E’ un giocatore di un’altra categoria e lo si capisce da subito, quando schierato in campo da titolare nel primo incontro, pur essendo alla prima con il gruppo, si impadronisce del centrocampo con il piglio del leader e fa suonare la squadra come un ottimo direttore d’orchestra. Che sia un professionista lo si capisce immediatamente, anche perché è l’unico in squadra ad avere 5 paia di scarpini diversi nella borsa avendo a disposizione un solo paio di piedi. Sovrasta sul piano fisico i suoi diretti avversari, non trovando rivali sui colpi di testa in cui salta che pare abbia le molle sotto gli scarpini. Il centrocampo con lui in cabina di regia diventa un reparto completo e la palla gira con fluidità trovando spesso la via della porta. Gioca senza sosta tutte le partite del torneo buttandosi a capofitto nella mischia quando infuria la battaglia. Bella e coraggiosa la scelta di giocare anche la finale seppur acciaccato e usurato, in cui dimostra un attaccamento alla squadra che va oltre il mero svolgimento di un compito pattuito. COMBATTENTE!

 

ALFIERI: VOTO 10. E’ l’uomo dei gol pesanti, quelli che ti fanno gridare a squarciagola e fare tutto il campo di corsa pur di abbracciarlo, roba che a confronto l’esultanza di Tardelli ai Mondiali è nulla. Dopo quello pesantissimo nella tana del lupo, covo Telecom, ecco un’altra prestazione maiuscola del falso nueve degli architetti, che di segnare ha preso il vizio ed è determinante in questo ruolo da rifinitore, liberato da compiti di impostazione e d'interdizione. A lui va la palma del migliore del torneo. In tutte le partite è sempre uno dei più pericolosi, con una continua ricerca della via del gol. Decide la finale con una storica quadripletta che lo incorona capocannoniere del torneo. 4 tiri 4 gol. 100% di realizzazione. Rigori compresi in cui si dimostra il più freddo dagli 11 metri. Al quarto gol si leva un grido da bordo campo: Alfieri sei nammerda! Come dagli torto. Afieri merda sempre e comunque, lo ha ribadito pure il n. 5 dei Vigli del fuoco, uno che sembrava appena uscito di galera con tanto di tatuaggi sulle braccia e sul collo, uno tranquillo insomma. Quindi AAM sì, purché Alfio giochi sempre così. MAN OF THE MATCH!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 7.5. Reduce da un infortunio al tallone, recupera a tempo di record e si fa trovare pronto per le finali nazionali seppur non al meglio della condizione fisica. Schierato come terzino destro e come interno di centrocampo è sempre garanzia di apporto dinamico, di grinta e di forza fisica. Viene utilizzato un po’ con il contagocce da Mr Placidi che evidentemente non vuole rischiarne una ricaduta, ma quando viene chiamato in causa è sempre prezioso. Bene in tutte le apparizioni, ma senza brillare come ormai tutti sanno che è in grado di fare. RISTABILITO!

 

AMATO: VOTO 6. E’ l’esempio dell’uomo squadra. La dimostrazione del vero attaccamento alla causa comune e al gruppo. Nonostante un minutaggio ridottissimo nelle ultime uscite, si mette in forma buttando giù qualche kilo di troppo e si fa trovare pronto per il torneo. Si mette a disposizione del mister che decide di concedergli una sola apparizione, nella quale gioca senza lode e senza infamia meritando la sufficienza. Per il resto del torneo è da 10 e lode. Si da' da fare per rimediare i pulmini, garantendo con i propri soldi per la franchigia e guidandone personalmente uno per 1200 km., rincuora i compagni demoralizzati, incita da bordo campo come fosse un capo tifoso, porta materiale per i compagni e molto altro ancora. Il tutto rispettando con correttezza e in silenzio il volere dell’allenatore con una maturità e un professionismo che possono solo essere elogiati ed essere di riferimento per tutti i compagni. ENCOMIABILE!

 

BRUNETTI: VOTO 7. Deve fare i conti con una concorrenza spietata a centrocampo che gli riduce il minutaggio e gli fa anche girare un bel po' le palle. Gioca un torneo senza particolari squilli, cercando di rendersi utile quando viene tirato in ballo. Contro i Vigili del fuoco ingaggia una gara di vera ignoranza con il terzino avversario, trovando pane per i suoi denti. Le malelingue dicono di aver visto il mansueto Bruno che lo cercava con una mannaia sotto casa non appena di ritorno dal viaggio. Perché Bruno è buono sì, ma guai a pestargli i piedi. Di certo non è soprannominato Psycho per la passione che ha per i film di Hitchcock. Vigile avvisato. Unico vero neo del suo torneo, il calcio di rigore tirato malamente con la stessa voglia con cui ci si reca per pagare una muta da Equitalia. IRREQUIETO!

 

RIDOLFI: VOTO 7. Lui a Tonezza non ci voleva neppure venire, un po' per scaramanzia, un po' per la vena polemica che contraddistingue il folletto degli architetti Roma calcio. Comunque. Arriva all'albergo per il rotto della cuffia, quasi in zona multa, a causa di uno stop improvviso da parte della polizia attirata sia dai cerchi in lega da tamarro recentemente montati sulla sua automobile, sia dai candidi visi da bravi ragazzi che hanno i suoi passeggeri. Con profonda perplessità da parte degli stessi agenti, che non riescono credere ai loro occhi, risultano tutti incensurati o quasi. Quasi si, perché D'Inverno ha una lista di denunce per minacce e percosse che a confronto Tyson sembra Papa Francesco. Il kit di Marco in quel di Tonezza è rappresentato dal solito paio di infradito e le ciavattelle color fluo e, forse per la prima volta della sua vita, deve arrendersi all'evidenza dell'impraticabilità del campo e decide di andarsi a comprare un paio di scarpini nell'unico negozio nel raggio di miglia, che però vende principalmente ortofrutta. Tra le pesche e le mele della Val di non, riesce comunque a trovarne un paio che gli calzano. Purtroppo per lui gli serviranno a poco, a causa di uno scarsissimo rifornimento di palloni giocabili e la sua proverbiale refrattarietà a tirare in porta. Aveva sognato un torneo nazionale da protagonista, a riscattare una stagione al di sotto delle sue possibilità, ed invece deve accontentarsi di un ruolo da spalla di un Gonzalo che gli ruba la scena e perché no, anche gli unici palloni giocabili. CENERENTOLA!

 

PLACIDI: VOTO 8. Arriva a Tonezza in uno stato di forma eccellente grazie al pilates, dimagrito e depilato. Ha continue erezioni da settimane al solo pensiero di potersi andare a confrontare con le squadre di tutta Italia, roba che neppure il viagra durerebbe così tanto. Quando arriva al campo e vede tutte le altre squadre con le loro magliette scintillanti, comprende che il ruolo di semplice allenatore gli sta troppo stretto e gli monta il Gianluca Vialli al tempo del Chelsea che c'è in lui. Allenatore-giocatore-mascotte-confidente-medico-mental coach, insomma è tutto, tipo la santissima trinità. In campo è il punto di riferimento dell'attacco degli architetti, facendo a sportellate con tutti come Pellè, e facendo ammattire e ammonire buona parte delle difese avversarie. La maglia n. 9 lo esalta anche se, dirà il padre intervistato, a uno come lui dovrebbe essere permesso prendere numeri dal 14 in poi...Il top comunque lo raggiunge in semifinale con i Vigili, quando riesce a far espellere il centrale avversario, che pensava evidentemente di stare nel suo paesino dello sprofondo pugliese, dove lui è giudice e giuria, che lo tartassa di calci dal primo minuto e che guadagna la via degli spogliatoi già a metà della ripresa. Si dedica al lavoro sporco con dedizione, anche perché quello pulito gli riesce poco. Un pallone calciato verso la porta in occasione di una punizione dal limite ha raggiunto lo spazio conosciuto ed è diventato un satellite orbitante accanto a quello di Sky; un rigore viene parato senza particolari difficoltà dall'estremo difensore avversario; un paio di tiri abbattono altrettanti cervi nelle vicinanze del campo; insomma per vedere il famoso Gonzalo dai piedi buoni bisognerà aspettare le partitelle d'allenamento, dove si esalta come pochi, per ora accontentiamoci di Pellè. PANZER.

 

CIAFFI: VOTO 8.5. E' forse uno dei motivi principali (assieme ai cerchi tamarri) per il quali viene fermata per controlli la macchina di Ridolfi. Quando si avvicinano al finestrino infatti gli chiedono immediatamente documenti ma purtroppo non riescono a riconoscerlo. Lui si giustifica spiegando che è affetto da una brutta congiuntivite, i poliziotti non gli credono e si arrendono solo dopo aver controllato tutti i database di tutti i penitenziari d'Europa. Lo rilasciano dopo un paio d'ore con tanto di scuse ufficiali del Comandante. Al secondo giorno la situazione però non migliora affatto anzi peggiora. A quanto pare la congiuntivite ha l'effetto collaterale di otturargli i seni frattali e quando dorme russa così forte che pare che qualcuno abbia acceso un trattore. Per questo viene anche isolato. Quando si addormenta i compagni di stanza scappano e rientrano soltanto a mattina poco prima che si svegli, per non farlo sentire troppo in colpa: bel gesto. La benda sull'occhio che sfodera dalla finale poi intimorisce gli avversari che pensano sia Massimo Carminati detto "Er cecato" venuto da Roma per mettere le mani sul Torneo di Tonezza del Cimone e con questo misundertstanding contribuisce alla vittoria finale. La benda gli procura anche una scrittura per il remake del film "Fuga da New York" nel ruolo prima di Kurt Russel ed oggi suo di Jena Plissken. Sta di fatto che con lui in panchina gli architetti vincono sempre. CIAFFO ACCIUFFA TUTTO!

 

PRES. T.EMPLER: VOTO 8. E' probabilmente uno dei principali artefici di questo nuovo miracolo italiano, assieme chiaramente al resto dello staff tecnico. In una stagione sola infatti riesce a vincere tutto, diventando il presidente più vincente di sempre e contemporaneamente quello più odiato, ma sta tranquillo Tommy, è risaputo che chi vince simpatico non lo è mai. Comunque. Trascorre gran parte del soggiorno di Tonezza al telefonino, roba che neppure Bruce Willis durante le reclami Vodafone. Lui al pari del suo amico e compagno di lavoro Francinelli sta tentando una truffa milionaria chiedendo l'invalidità permanente. Da un po' di mesi a questa parte infatti (le malelingue dicono più o meno da quando hanno iniziato a chiamare fornitori e prestatori d'opera vari per chiedere il saldo delle fatture del 2015), il buon Tommaso dice di avere piccoli problemi di udito. In realtà è sordo come una campana, roba che a confronto Beethoven è un pipistrello. E' infatti l'unico in panchina a lamentarsi h24 dei continui falli non fischiati, pure quando l'arbitro li concede. Ad ogni modo ora ha problemi ben più gravi da risolvere: trovare una bacheca abbastanza grande per contenere tutti i premi vinti dalla sua squadra e reperire i fondi per saldare i premi milionari promessi all'allenatore, dal quale aspettava si una grande annata, ma dal quale sicuramente non si aspettava questo en plein. INDEBITATO!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 22A GIORNATA

FRANCINELLI: VOTO 7. Bene i rinvii dal fondo, meno con palla tra le mani un po' per la precisione del calcio che a volte finisce in out, un po' per la scelta del soggetto destinatario: il Valle. Inizia a perdere tempo già dagli spogliatoi nel pre-partita: tutti pronti tranne lui, proprio per mandare sin da subito il messaggio alla Telecom che correttamente o "scorrettamente" il campionato finirà oggi. Dopotutto a lui di stare sulle palle a tutta la Telecom Italia importa poco, tanto a casa ha Fastweb come operatore e sul cellulare Vodafone. Sfarfalla sul calcio d'angolo che per poco non fa prendere il gol. Per il resto la solita sicurezza, con anche un paio di interventi niente male. Unica pecca le uscite che avvengono molto di rado, roba che a confronto Wojciech Szczęsny potrebbe sembrare René Higuita. Lui si giustifica dicendo che si sta per sposare e quindi da bravo nubendo esce solo con la moglie il sabato sera o la domenica per andare da Ikea. COMPROMESSO!

 

PORCELLI M.: VOTO 7.5. Infortunato, deve fare i conti col dolore alla caviglia che non gli da tregua. Magari se smettesse di fare sesso acrobatico guarirebbe in tempi ragionevoli, ma lui come a verdone nel famoso film "Viaggi di nozze" piace farlo strano. Da grande capitano quale è e grazie alle cure di un Febbraro in versione crocerossina, stringe i denti e di scende in campo nonostante tutto. Gioca una partita di grande sostanza, combattendo con rabbia ogni pallone. Unico neo il fallo borderline commesso sul Scatolini lanciato a rete che causa il temporaneo rigore poi ritirato e che per pochissimo non compromette la partita. Deve ringraziare infatti il buon Miranda in versione "Totò o curt" (alias Salvatore Riina) che riesce a suon di velate (manco tanto) minacce a far cambiare opinione alla terna arbitrale mostrandogli una foto della sega circolare che tiene nella falegnameria di famiglia, roba che in confronto Moggi-Giraudo-Bettega sembrano il Trio Lescano. Alza la coppa al cielo e mette nel proprio palmares un campionato conquistato con la fascia al braccio da capitano. CANNAVARO!

 

D'INVERNO: VOTO 8.5. Trascorre la notte in ospedale. Le malelingue dicono che sia andato lì per andare a trovare al reparto terapia intensiva tutti quelli che gli hanno risposto male durante le partite precedenti, chi lo conosce bene sa che quelli riposano in pace al Verano. In realtà il buon D'Inve è l'ennesima vittima dell' All you can eat di un noto ristorante giapponese. In ogni caso non mancherebbe a questa partita neppure se fosse ad un passo dalla tomba quindi si fa fare 4 flebo, 3 trasfusioni e 2 panini co' la porchetta. Gioca una partita priva di sbavature, con grinta e senso della posizione. Nei ritagli di tempo cerca di trovare feeling col centravanti avversario che ogni tre per due gli passa accanto urtandolo e facendogli salire i nervi. SPARTANO!

 

FEBBRARO: VOTO 8. Gli studi di fisioterapia del fratello e i problemi coi legamenti delle caviglie finalemnte tornano utili. Il bendaggio eseguito alla caviglia del malconcio Porcelli è degna del Professor Mariani. A lui è affidato il non semplice compito di marcare il Capocannoniere del torneo, tale Scatolini, che ha un Palmares di tutto rispetto tra cui anche una millantata militanza in serie D. Per sua sfortuna anche il Febbro ha militato in serie D sia di calcio a 11 sia di calcio a 5 quindi ha il doppio Palmares nonché la presunzione di uno che ha giocato in serie A. Secondo una recente statistica è risultato uno dei migliori terzini del torneo e comunque il primo per presunzione. Partita quasi perfetta, con chiusure precise e anticipi tempestivi. Dicono abbia imparato persino a fare la diagonale. Tre le sbavature della partita: una incertezza di testa al primo tempo, un passaggio intercettato che per poco non costa un blocco cardiaco a Mr Placidi e nel secondo tempo una diagonale in cui non si intende con Francinelli del quale aspettava l’uscita. Per il resto nulla da dire, annulla il proprio avversario che si lamenta per tutta la partita di non essere stato servito, in realtà lo hanno servito ma lui non l’ha quasi mai presa. BRACCONIERE!

 

CAPPELLI: VOTO 7.5. Ritorna sui livelli che lo hanno incoronato Barzagli. Dopo la partita di coppa con Alitalia in cui era stato relegato al ruolo di centro-panchinaro da Mr. Placidi che si era schierato titolare al posto suo, era apparso scuro in volto e per tutta la settimana era stato irriconoscibile. Nella partita più importante della stagione ritrova la titolarità e con essa il sorriso e la serenità che lo hanno sempre contraddistinto. Qualcuno dice di avergli visto fatto fare la pace con Mr. Placidi che come segno di pace lo ha accarezzato come da tradizione dopo essersi fatto il solito esame pelvico. RITROVATO!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 8.5. Prestazione sontuosa di Javier “Mommo” Vigliotti. Schierato come interno di centrocampo esegue alla perfezione il compito a lui affidatogli da Mr. Placidi mettendosi alle calcagna della fonte di gioco della Telecom, il n. 10 e capitano Dario Conti. In realtà non si limita solo a quello ma si sdoppia, pressando praticamente chiunque orbiti nei suoi paraggi. Anche in fase di spinta propulsiva è prezioso, con inserimenti pericolosi che solo per la bravura della difesa avversaria non si tramutano in qualcosa di più importante. Suda grinta da tutti i pori, un trattore che ara il campo in lungo e in largo ponendo le basi per la semina finale di Alfieri. MOTORE!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5+2. Il voto è chiaramente sette e mezzo, ma purtroppo il pc di Febbraro è impostato di default sul 5.5 accanto al suo cognome e non ne vuole sapere di fare diversamente. Nel primo tempo è una spina continua nel fianco della squadra avversaria, invertendo finalmente la curiosa tendenza che di solito lo vede spina nel fianco della propria. Partita di cuore e sacrificio, con inserimenti ficcanti che eludono il fuorigioco avversario e ripiegamenti difensivi. Nel primo tempo fatica un po’ a contenere la spinta avversaria che è spesso in superiorità numerica ma nel complesso è il più pericoloso dei suoi con almeno due conclusioni che fanno gridare al gol. Deve alzare bandiera bianca nel secondo tempo quando la spia dell’energia è sul rosso e le gambe sono attanagliate dai crampi. GENEROSO!

 

BRUNETTI: VOTO 7.5. E' decisamente la scelta a sorpresa di giornata di Mr. Placidi. Assente per lungo tratto della stagione si ritrova a essere schierato titolare nella partita più importante della stagione. Partita di grande sacrificio e di tanto cuore, con un buon apporto dinamico. Solitario, silenzioso e con un carattere mansueto, Brunetti "Bruno" per gli amici, è lo specchio di questa squadra eclettica in cui tutti sono importanti e nessuno è indispensabile. La sua stagione ricorda un po' la parabola del Figlio al prodigo del vangelo secondo Luca. Inizia bene la stagione come punto di riferimento, poi si smarrisce e infine ritrova la via per la casa degli architetti che "uccidono" simbolicamente il "vitello grasso" per festeggiarne il ritorno schierandolo titolare. Alza bandiera bianca quando oramai è esausto, a confermare la consapevolezza che si combatte tutti per la gloria comune e non per quella personale. Bella storia. EVANGELICO!

 

TAVANIELLO: VOTO 7. A lui viene affidato il ruolo di playmaker con pochi compiti difensivi e tanta libertà d’azione. Inizia il primo tempo con un po’ di tensione in corpo e con qualche difficoltà, sbagliando appoggi facili e lanciando con scarsa precisione. Una punizione calciata male al primo tempo apre un contropiede avversario e fa salire il livello dei succhi gastrici di Mr. Placidi sui livelli di guardia. Poi al momento del calcio di rigore fischiato ingiustamente al centravanti avversario riversa tutta la sua rabbia sul centravanti avversario reo a suo avviso non solo di essersi buttato ma di aver osato fare la voce grossa con lui. "El Tava" lo mette al suo posto con una imbruttita epica che a confronto Kevin Strootman sembra uno dei Teletubbies, un mix tra The Rock e Hannibal the cannibal. Bello il tentativo in cui palesa la volontà di dare l’addio al calcio per una giusta causa, minacciando di morte il povero Scatolini che perde la sua aria da bullo di periferia per vestire i panni di suor Paola. CATTIVO!

 

LEONARDI: VOTO 7. Palloni giocati 1. Sbagliati 0. 100% di successo. Pochi minuti ma di qualità, a dimostrare che l'importante è esserci e che il minutaggio è per le statistiche. Comunque con lui in campo la squadra vale di più, quantomeno in termini finanziari, anche se all'Agenzia delle entrate sembrerebbe non essere d'accordo poiché Leo risulta "senzatetto" dal 1996. PREZIOSO!

 

ALFIERI: VOTO 9.5. A lui la palma del migliore in campo. Viene schierato da "falso nueve", le malelingue dicono più falso che nueve. Gioca un primo tempo da boa dell'attacco degli architetti, muovendosi lungo tutto il fronte offensivo e non dando mai punti di riferimento agli avversari. Fa così tante sponde per i compagni che sembra giocare a Jorkiball. L'unico modo che hanno per arginarlo è fargli sistematicamente fallo, vedi una entrataccia subita al primo tempo lungo l'out di sinistra. Mr Placidi gli chiede di pressare la coppia di centrali Telecom, venuti da Belfiore per la partita, per bloccare l'impostazione della manovra avversaria sul nascere. Raddoppia sistematicamente sul capitano avversario che incalzato da lui e Mommo cade quasi in depressione. Segna il gol della vittoria nei minuti finali della partita facendo crollare il comunale di Montespaccato e manda in visibilio tutta la panchina ma soprattutto K.O. il buon Empler le cui coronarie non reggono all'emozione e crolla al tappeto manco fosse stato colpito da Rocky Balboa. Lui predica finta calma alla CR7 mentre la sua barba ha persino un'erezione. MAN OF THE MATCH!

 

ALLOCCA: VOTO 9. Entra a partita in corso nel secondo tempo per dare maggiore peso al reparto offensivo degli architetti ma soprattutto per dare il cambio ad un esausto Brunetti che alza bandiera bianca e chiede la sostituzione. E’ il crack che rompe gli equilibri della partita. La sua esuberanza atletica unita ad una tecnica da giocatore di altra categoria, brekka la partita. Suo lo spunto e l’assist nei minuti finali che mettono in condizione Alfieri di battere a rete e mandare in estasi la squadra. Riceve palla in prossimità del calcio d’angolo, mette la palla sotto la suola e fa un numero da prestigiatore degno di Dynamo di “Magician impossible”, facendo scomparire il pallone e facendolo riapparire sui piedi di Alfieri che chiude in tap-in, mentre il difensore è ancora lì che lo cerca. E’ anche il più smaliziato dei suoi e tenta di perdere tempo simulando un dolore al ginocchio dopo un contrasto con il centravanti avversario, talmente convincente da indurre un ingenuo Febbraro in piena trance agonistica a dimenticare le sue doti di consumato attore drammaturgo napoletano scuola Mario Merola che necessiti di cure mediche e che ne chiede addirittura la sostituzione. SEITU KEITA (BALDE)!

 

IANNUZZI: 7.5 Entra in campo con la giusta mentalità e con il piglio di chi sa che cosa deve fare. Durante i pochi minuti che trascorre in campo lotta su tutti i palloni che gli capitano a tiro e quando li conquista li porta saggiamente verso la bandierina del calcio d'angolo oppure si fa fare fallo per trascorrere secondi preziosi. A differenza di altre volte in cui aveva ecceduto in giocate rischiose quanto inopportune oppure autocelebrative, entra in campo con grande umiltà rischiando poco o nulla e contribuendo positivamente alla causa comune. MATURATO!

 

PORCELLI S.: 9. Ecco un'altra piacevole sorpresa di questo finale di stagione appassionante. E' in una forma Olimpica, con gli avversari che possono limitarsi al massimo a prendergli il numero di targa e segnalarlo alle autorità competenti. Su quella fascia fa il bello e il cattivo tempo, dettando legge come Billy the Kid nel far west. Dribbling, sterzate accelerazioni, persino la telecamera ha il suo bel da fare per riuscire a inquadrarlo. E' l'arma in più degli architetti. Mr. Placidi lo sa e lo schiera come punta esterna, guardando il mostro da lui stesso creato e plasmato e coccolandoselo come Sigourny Weawer alla nascita del suo piccolo nella scena finale di uno degli Alien della saga. Bello il consiglio che mr. Placidi gli propina a fine primo tempo: "hai il cervello che va a tre e le gambe che vanno a 10, pensa con le gambe". Lui lo ascolta e mette il turbo. ETRATERRESTRE!

 

FIORINI: VOTO 7. Entra nel finale del secondo tempo per dare un punto di riferimento al reparto offensivo degli architetti in particolare sulle palle inattive. Sprizza voglia da tutti i pori e lotta come un ossesso su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Da antologia una combo di contrasti in cui in tre avversari non riescono a strappargli il pallone dai pieni. BA BAM!

 

PLACIDI: VOTO 10. E' si signori miei. Questa volta è la perfezione. Gioca una partita a scacchi con l’avversario, con l’umiltà dei forti e, come diceva una famosa pubblicità: oggi la Lola ha dato il meglio, vi spieghiamo in punti il perché:

  • Prepara minuziosamente la partita in settimana alternando bastone e carota, dando consigli a destra e a manca e lavorando di psicologia su alcuni dei suoi giocatori-chiave;
  • Prepara atleticamente al meglio la squadra con una seduta atletica martedì e una di rifinitura il giovedì, facendo arrivare i propri giocatori nella miglior condizione atletica possibile all’incontro;
  • Schiera una formazione pressoché perfetta, con scelte d’organico coraggiose ed esclusioni eccellenti: vedi la scelta di escludere Allocca e il Bomber Fiorini dall’11 iniziale e di inserire Brunetti dal primo minuto a centrocampo
  • Studia in maniera maniacale il modulo di gioco avversario, individuando le contromosse, in particolare individuando nei cambi di gioco avversari l'arma principale;
  • Sceglie un modulo ad hoc per la situazione, con un 4-3-3 che in realtà è un 4-4-2 che in realtà è un 4-5-1 che in realtà è un 4-6-0 con Alfieri falso nueve e Vallerotonda e Porcelli Jr. che fungono da attaccanti quando attaccanti non lo sono, non dando alcun riferimento alla linea difensiva avversari;
  • Affida compiti precisi e minuziosi ai propri giocatori, con marcature calibrate al millimetro per interrompere le trame di gioco della Telecom sin dalla fase d’impostazione, non rinunciando al proprio gioco e chiedendo il raddoppio sistematico dei centrocampisti sui terzini;
  • Schiera coraggiosamente D’Inverno nonostante sia ultraconvalescente. A proposito i suoi funerali si terranno giovedì;
  • Carica la squadra a dovere ma senza eccedere;
  • Seleziona una poesia che fa leggere a Miranda prima dell'incontro che commuove la metà dei giocatori e scalda i cuori dell’altra metà;
  • Evita per tutto l’arco della partita di offendere i propri giocatori, contenendo le proprie esternazioni e i propri istinti primordiali, dispensando principalmente buoni consigli e disposizioni e lasciandoli giocare con serenità;
  • Inserisce nei momenti chiave le proprie contromosse, schierando giocatori freschi nel secondo tempo che trovano completamente scoperti gli avversari;
  • Scacco matto.

Vince la partita più importante e difficile della stagione, a casa della 2° in classifica, concludendo imbattuto il torneo. Vola in patria invitato dal collega Mourinho che lo invita come premio a trascorrere un weekend di relax nella sua villa a Lisbona a aptto che gli dia alcune perle del suo sapere. SPECIAL ONE!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – SEMIFINALE DI RITORNO AICS ROMA CUP

SEMIFINALE DI RITORNO AICS ROMA CUP

ARCHITETTI ROMA CALCIO - ALITALIA 1:0

Marcatore: MICIO

 

 

MIRANDA: VOTO 6. Partita accorta da parte del portiere degli architetti, chiamato a mantenere la casella gol subiti inderogabilmente ferma sullo zero. Ottimi i rinvii sia con palla tra le mani che dal fondo, col vento a favore che a sfavore, alcuni dei quali si trasformano in veri e propri assist per i propri attaccanti. Qualche buon intervento, tra cui uno sugli sviluppi di calcio d’angolo con traiettoria ingannevole a rientrare. Due sole incertezze nell’arco degli 80 minuti. La prima di entità lieve in cui è quasi scavalcato da un pallone rimbalzante la cui direzione viene amplificata dal vento, generando panico generale e fermando in maniera simbiotica il battito dei cuori di tutti i compagni di squadra; la seconda grave quando in una situazione analoga nei minuti finali si lascia scavalcare dal pallone, con il quale difetta a trovare feeling sin da inizio stagione e che odia dal profondo, e che solo grazie all’intervento tempestivo de la “mano de dios” alias Massimiliano D’Inverno in versione Maradona, non rovina la partita perfetta fin qui giocata dalla squadra e a lui un’inevitabile sodomia a secco negli spogliatoi. MIRA-COLATO!

 

PLACIDI: VOTO 7. Per la serie “chi fa da se fa per tre”. Dopo tante partite trascorse a bordocampo a sgolarsi sul come si deve interpretare una partita e su quello che si deve fare in difesa per non rischiare nulla, rassegnatosi al fatto compiuto che o non riesce a farsi capire (possibile dato che parla Placidese o Morenense stretto) oppure che alcuni dei propri giocatori non se lo filano di pezza, decide che se uno vuole una cosa fatta bene è bene che se la faccia da solo. Si schiera titolare come terzino destro per tamponare le discese di uno degli uomini più pericolosi della compagine Alitalia. Partita col coltello tra i denti, con tanti tackle vincenti e tanta sostanza. In fase di spinta propone diversi cross ben indirizzati che però non vengono sfruttati dai propri attaccanti e centrocampisti per mancanza di reattività. Nel finale una punizione dal limite sbagliata in maniera un po’ superficiale per lui che è uno specialista, ma soprattutto il merito di ristabilire la parità numerica andando a stuzzicare il “can che dorme” alias il n. 10 avversario che abbocca da pollo alle sue provocazioni e finisce a far la doccia in solitaria. GONZALO SI, MA RODRIGUEZ!

 

MADONNA: VOTO 6.5. Oramai ha fatto il callo a essere lanciato in campo nei finali di partita, quando le squadre iniziano a lanciare lungo e a tempestare di cross la metà campo degli architetti. Anche in questo caso di testa le prende tutte e i suoi rilanci sono forti e decisi. Da quando Mr. Placidi l’ha dolcemente redarguito nella partita con i geometri, esegue alla lettera i compiti che lui gli affida, giocando sempre semplice e di non rischiarando praticamente nulla, un po’ per attitudine un po’ per spirito di sopravvivenza. SOLDATINO!

 

D’INVERNO: VOTO 7.5. Come nel libro di Fred Uhmlan “L’amico ritrovato”, viene caldamente salutato dal suo vecchio amico, il n. 7 dell’Alitalia calcio che gli chiede persino come sta la famiglia a casa e quali siano i suoi programmi per il ponte pasquale. Lui in partita alla prima occasione gli ricorda che se fuori dal campo sono carissimi amici, in campo non lo è neppure con i propri compagni di squadra figuriamoci con lui, e al primo tentativo di dribbling nei suoi confronti, lo fa saltare manco avesse messo il piede su di una mina anti-uomo. Il resto della partita è attento e concentrato, con chiusure precise e chirurgiche. Nel finale salva capra e cavoli con un intervento degno del miglior Buffon, ma che verrà ricordato più per la somiglianza con quello di Maradona, la rete segnata di mano nei quarti di finale del Mondiale ‘86, ai danni dell'Inghilterra. La terna arbitrale sorvola o non vede e lui ritira il premio “guanto d’oro” alla faccia di Miranda e Francinelli MARIUOLO!

 

PORCELLI MATTEO: VOTO 6.5. Non è al meglio fisicamente, causa una caviglia dolorante che fatica a guarire, in particolare per la ravvicinatezza delle partite. Ma il capitano è uno abituato a combattere, vuole esserci e stringe i denti. Partita di grande vigore atletico e grinta, contro un avversario non tanto abbordabile, che gli permette a pieno titolo di riscattare la partita di andata. Unico neo della prestazione quello di esser stato poco reattivo al momento del liscio nel finale di Miranda, ma per sua fortuna tenimm a Maradona in difesa. STOICO!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6.5. E’ costretto ad abbandonare il ruolo di terzino destro per la presenza di Mr. Placidi in versione Gianluca Vialli e viene schierato a centrocampo con compiti più difensivi che offensivi. Primo tempo così così, in cui fatica non poco a trovare la posizione corretta in campo e in un paio di occasioni non si accorge di essere pressato facendosi soffiare la sedia cor prosciutto. Nel secondo tempo cresce decisamente di rendimento e sostiene il centrocampo con il suo dinamismo e la sua vigoria fisica. Diversi anticipi e molti falli conquistati. Bello il dialogo nel finale con Placidi in cui si scambiano parole d’amore. RITROVATO!

 

FEBBRARO: VOTO 6.5. Le aspettative di rendimento del terzino sinistro degli architetti sono sempre alte. Mette sempre cuore, tecnica e polmoni a servizio della squadra e quando è in giornata sì è decisamente un’arma in più. In questa partita deve fare i conti con un avversario di discreto livello, il roscio (un roscio pe’ comitiva c’ha da esse, n.d.r). Nel primo tempo bene, nel secondo tempo inizia a sentire la stanchezza ma non vuole lasciare il campo e stringe i denti pur se tallonato dai crampi. Nel finale riceve prima uno sputo dal n. 10 avversario e poi viene insultato dal numero 11 che dopo una punizione calciata direttamente in fallo laterale lo chiama “pippa”: le due cose sommate smuovono il suo ego e ritrova nuova linfa da cui attingere per concludere la partita. GARANZIA!

 

TAVANIELLO: VOTO 5. E’, con grande rammarico, una delle poche note stonate di questa partita. Sin dai primi minuti commette una serie di errori assolutamente non da lui che suonano immediatamente come campanello di allarme nelle orecchie di tutta la squadra e che insospettiscono Mr. Placidi che inizia a monitorne la prestazione. Dopo neppure 10 minuti di partita sembra bagnato quanto Raul Bova appena uscito dall’acqua nella scena nel celeberrimo film “Piccolo grande amore” con Barbara Snellenburg. Gli errori banali, per un giocatore della sua esperienza e levatura, commessi nella parte iniziale della partita uniti al rossore in viso e a un sospetto eccesso di sudorazione convincono ad inizio ripresa Mr. Placidi a sostituirlo: lui non la prende benissimo. Sarà stata forse la ricerca spasmodica della pashmina a debilitato fisicamente oppure la latitanza dagli allenamenti sta dando i suoi primi sintomi? Ci si aspetta da lui ora una controprova già dagli allenamenti di giovedì. ACQUAMAN!

 

ALFIERI: VOTO 6.5. Primo tempo in salita nel ruolo di esterno, tamponato da un avversario che avrà si i capelli grigi e sicuramente qualche primavera più di lui, ma si vede che mastica di calcio e mantiene bene la posizione, limitandone decisamente le giocate. Qualche sortita offensiva che però non si concretizza, o per bravura del terzino sinistro avversario o per eccessi di leziosismo. Nel secondo tempo viene inserito come interno di centrocampo quando la squadra passa dal 4-4-2 al 4-2-3-1 il che ne esalta le caratteristiche di impostazione e di interdizione. A fine gara dirà ai microfoni di Sky di preferire il ruolo di centrocampista alla Pjanic piuttosto che di esterno alla Salah, Mr. Placidi e Mr. Ciaffi (Ciaffone per gli amici) lo tengano bene a mente. MIRALEM!

 

COLASANTO: VOTO 6. Entra nel secondo tempo per contribuire con la sua esperienza a mettere in cassaforte il risultato. Nessuno squillo di tromba ma nemmeno una sbavatura. Sostiene il centrocampo con la sua voglia e aiuta a far trascorrere il tempo che manca alla fine della partita. Prende anche una manata e abbozza per il bene comune, facendo ristabilire la parità numerica. ESPERTO!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5. Le sue insufficienze sono ormai diventate un tormentone. Primo tempo quasi dignitoso. Davanti a se ha al solito il più scarso degli avversari ma si sa che lui è camaleontico e tende a giocare in maniera direttamente proporzionale al proprio avversario. Nonostante le richieste di Mr. Placidi, che gli chiede di andare a chiudere forte sul secondo palo ogni qualvolta che lui ha la palla tra i piedi, arriva sempre in ritardo all’appuntamento manco fosse il Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie”. Sempre nel primo tempo ha la possibilità di portare in vantaggio la propria squadra con un tiro-cross-mezzo pallonetto che attraversa tutto lo specchio della porta e termina la propria corsa sul fondo. Viene sostituito ad inizio secondo tempo, è la mossa che decide l’incontro. Sarà una semplice coincidenza? BERSAGLIATO!

 

RIDOLFI: VOTO 5. Nel riscaldamento aveva detto sottovoce a Febbraro “oggi segno io una doppietta”: per la serie chi si loda s’imbroda. Gioca una partita dignitosa nel primo tempo anche se dimentica sempre di tirare in porta lui che il tiro ce l’ha e anche buono. Nel secondo tempo è il terrore della difesa avversaria con accelerazioni e dribbling fulminei. Tenta anche la via del goal con un tiro che di poco sorvola l’incrocio del palo sinistro della porta avversaria. Poi va in blackout: ammonito ingiustamente per un fallo né tattico né cattivo perde completamente la bussola e nel giro di 2 minuti riesce a rimediare il secondo cartellino e lascia in 10 uomini la propria squadra con 20 minuti ancora da giocare. Tanto basta per concludere anzitempo una stagione che lo ha visto oscillare troppo spesso tra luci ed ombre e meritarsi l’ultima insufficienza stagionale. CAPOCCIONE!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. Relegato in panchina per gran parte dell’incontro, non la prende bene e decide per vendetta di impiegare il proprio tempo di “prigionia” in panchina mettendo all’asta su immobiliare.it la casa di Mr. Placidi e su autoscout24 la sua macchina. Quando il mister decide di farlo entrare è tardi e lui gli ha già venduto l’appartamento di Morena e sta passando alla villa al mare. Entra e da’ il suo contributo gettandosi su tutti i palloni vaganti, spizzando di testa ogni lancio e andando vicino al gol con un inserimento che solo la tempestiva uscita a terra del portiere riesce a sventare. TORO SCATENATO!

 

FIORINI: VOTO 6. E’ un voto più di fiducia che reale. E’ si perché nonostante i tanti movimenti e l’impegno in realtà gioca una partita al di sotto delle sue capacità. Ha anche la palla per la gloria, un tap-in sulla pelata che già aveva fatto gridare al gol. Con grande incredulità generale fallisce la specialità della casa oltretutto da posizione ultrafavorevole (praticamente sulla linea) centrando in pieno il portiere avversario che invece di parare si stava già facendo il segno della croce tanto si sentiva spacciato. Lui colpisce di testa e lo centra clamorosamente sul rosario che va in frantumi proprio come l’urlo di gioia dei compagni di squadra. Direttamente dalla rubrica “questo lo segnavo anch’io” di Mai dire gol. DARKO PANCEV!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 7.5. A lui spetta in ex aequo la palma del migliore in campo assieme a D’Inverno. E’ chiamato a riscattare l’espulsione rimediata in campionato contro i Vigili del Fuoco e l’assenza per il viaggio a Dublino. A dire il vero la sorpresa è generale già quando lo vedono arrivare al campo, partendo dai compagni di squadra fino ad arrivare al fratello, che lo avevano dato per morto di cirrosi epatica o comunque in coma etilico per i postumi dei festeggiamenti della festa San Patrizio in Irlanda, roba da birriadi (per chi non le conoscesse sono le olimpiadi della birra e si tengono a Cesena). Invece arriva al campo sobrio e anche voglioso. Trascorre il primo tempo in panchina, soffrendo come un cane legato a un palo mentre tutti giocano col pallone al parco in una bella giornata di sole. Quando entra schiuma voglia. Lotta su ogni pallone come se fosse l’ultimo, in perfetto stile micione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo segna in semi-acrobazia il gol vittoria, una girata volante che non lascia scampo all’esperto portiere avversario e che fa saltare giù il comunale Cotral di via della Vasca Navale e manda gli architetti in finale. Una curiosa statistica vuole che nonostante non sia un’attaccante particolarmente prolifico, segni soprattutto gol pesantissimi (geometri, telecom, alitalia solo per citarne alcuni). AMMAZZAGRANDI!

 

CIAFFI: VOTO 7. Esordio difficilissimo per il mister pro-tempore (o ad acta che dir si voglia) degli architetti, chiamato a vincere obbligatoriamente una partita difficilissima tanto sul piano emotivo e mentale quanto sul piano del gioco, con un avversario molto quadrato che si narra giochi il miglior calcio del trofeo del petrolio. Buona personalità ma soprattutto ottimo aplomb, più signorile rispetto a quello di Mr. Placidi ma a dirla tutta meno passionale. Unico neo della sua prestazione quello di non aver sostituito il diffidato Ridolfi non appena segnato il gol del vantaggio, che gli avrebbe permesso di poter contare anche sul suo prezioso apporto per la finale. In ogni caso esordio positivo e obiettivo centrato per il neo mister degli architetti, che non pago della finale acquisita a fine partita si ferma con i propri giocatori, e con la scusa di mangiare una pizza gli illustra le sue idee di gioco mentre Mr.Placidi viene avvistato che festeggia a suo modo in Giappone (chi vuol capir capisca). Occhio alla penna, 100% di percentuale di vittorie. VINCENTE!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 21A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 6.5. Chiamato a “tappare la falla” creata dall’improvvisa quanto inaspettata defezione in extremis di Francinelli per risentimento muscolare, tira fuori una prestazione diligente ed accorta. I tiri di Bucri sono la più pericolosa se non l’unica vera arma degli ingegneri e lui li segue con sguardo attento e prontezza di riflessi. La più bella parata in realtà la fa a gioco fermo, quando l’arbitro ha appena fischiato un fallo in attacco al centrocampista avversario, deviando sulla traversa un tap-in dall’interno dell’area di rigore. In ogni caso numero zero alla voce gol subiti, a riscattare una prestazione così così del mercoledì di coppa precedente. Le malelingue dicono di avergli visto mostrare a Francinelli durante il riscaldamento alcuni esercizi di stretching visti nell’inserto di Viver sani e belli di marzo. Il risultato? Francinelli out e Miranda titolare. Ebbravo..VOLPONE!

 

MADONNA: VOTO 7. Viene lanciato nel finale quando gli ingegneri stanno duplicando gli sforzi e triplicando i tuffi. Di testa le prende tutte e i suoi rilanci sono forti e decisi. Prende una testata da Fabiani al momento dell’esultanza per il gol del vantaggio e guardandolo gli dice ”manco er sangue m’hai fatto usci, in guardia…” citando Mario Brega ma prenotando giusto per tranquillità una radiografia di controllo alla mascella. Segue alla lettera i dettami di Mr. Placidi che gli chiede semplicità e di non rischiare nulla. Spazza ogni pallone che gli capiti a tiro rinviandolo al mittente con personalità compiacendo il mister lo vorrebbe sempre così. CONCRETO!

 

D’INVERNO: VOTO 6. Si dedica all’impostazione della manovra con risultati positivi. Qualche chiusura e tanta sostanza. Stavolta “l’amico del giorno” è l’arbitro a cui evidentemente Massimiliano deve avergli fatto saltare l’automobile con tutta la famiglia dentro. Tra i due non corre buon sangue e alla prima occasione gli sventola il cartellino giallo davanti. Riceve un colpo al volto nel finale dall’avversario che però sembra godere dell’immunità parlamentare e non viene neppure ammonito, mentre lui si, che innervosito anche dai richiami di Mr. Placidi, tenta addirittura di auto-sostituirsi. BERSAGLIATO!

 

PORCELLI: VOTO 6.5 Partita ad alto coefficiente di rischio per il capitano degli architetti che deve fare i conti con una caviglia dolorante figlia di un infortunio rimediato nell’incontro di coppa infrasettimanale e deve evitare di farsi ammonire, perché in diffida. Riesce ad arginare il centravanti avversario, che lo sfida continuamente allo scontro fisico tra pachidermi. A vederli duellare sembra di vedere una puntata di Quark. Lui non gli fa toccare neppure un pallone e gli impone la legge del maschio alfa. Viene tolto ad inizio secondo tempo per preservarlo, quando l’arbitro avversario sembra propendere per il pareggio ed inizia a fischiare falli privi di alcun fondamento. SALVAGUARDATO!

 

CAPPELLI: VOTO 6: Secondo un recente sondaggio è risultato tra i primi 3 professori più seducenti delle università italiane. Viene sempre più spesso agli allenamenti con mise degne di un novello James Dean, giubotto di pelle, jeans e capello con la brillantina per sottolineare che a 38 primavere è ancora il più figo di tutti. Viene lanciato in mezzo alla mischia quando infuria l’arrembaggio finale degli ingegneri. Partita ordinata, senza particolari sussulti e senza sbavature, con il solito aplomb da gentiluomo, che in realtà è pura apparenza perché in realtà è un bad boy che mena più di tutti là dietro ma che, a differenza degli altri, lo fa con classe. DAMERINO!

 

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Anche per lui stesso discorso di Porcelli Matteo. Diffidato deve fare i conti con la verve dell’esterno offensivo degli ingegneri che rischia di fargli saltare la partita più importante della stagione, che è come una finale di champion’s league, per chi gioca il Torneo del petrolio. Partita guardinga, con qualche eccesso di foga, ma nel complesso sufficiente. SALVO!

 

FEBBRARO: VOTO 8. Uno dei pochi che interpreta la partita come vuole Mr. Placidi. Concentrato, concreto e con pochissime sbavature. Atleticamente molto bene, quando parte palla al piede è devastante. Trova il primo gol stagionale in una delle partite più importanti della stagione dal punto di vista del risultato finale, con una azione degna del miglior Marcelo del Real Madrid. Prende palla all’altezza del centrocampo, scambio al limite dell’area con Allocca e tiro di destro che il portiere devia incidentalmente nella propria porta. Corre con il sorriso guancia-guancia a festeggiare il gol appena segnato, proprio nella giornata della festa del papà proprio nell’unica partita che il padre sarebbe venuto a vedere quest’anno. Simbolo della rinascita degli architetti dopo le ceneri delle ultime due prestazioni con VVFF e Alitalia. FENICE FELICE!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. E’ forse il giocatore con più assenze agli allenamenti. Entra nel secondo tempo per dare geometrie ad un centrocampo apparso a corto di idee. Bello il sombrero con cui si libera di un avversario a pochi minuti dal suo ingresso. Qualche lancio di dubbia utilità. In settimana aveva mandato una foto della leg estension dalla palestra, ad indicare che si stava allenando. Al momento di cambiarsi nello spogliatoio però, tira fuori un petto depilato e una vascolarizzazione delle spalle degna di Gary Coleman, a significare che lui alla panca per le gambe ha solo fatto la foto e poi si è tuffato sotto la panca piana. La squadra non abbocca al suo inganno e per vendetta gli ruba la pashmina da signorina e gliela vende su ebay donando il ricavato alla ricerca sulla calvizie neonatale. Per la serie “chi la fa’ l’aspetti”. BENSERVITO!

 

ALFIERI: VOTO 6. Schierato a centrocampo nel ruolo d’incursore, è investito da Mr. Placidi della carica di elemento qualitativo della linea mediana. Il risultato? Buoni passaggi, pessimi tiri. Belle aperture e brutti inserimenti. Prova la conclusione in porta in almeno un paio di occasioni: due corredi, uno per l’inverno e uno per la stagione estiva. Manca l’appuntamento del gol su assist (a dir la verità involontario) di uno scatenato Porcelli Simone che strozza la conclusione e gli serve un appetitoso tap-in a cui lui arriva in ritardo. Viene tolto dal campo di gioco da Mr. Placidi dopo un tentativo di triangolo a centrocampo non compreso da Amato, che gli vale la sostituzione. INCOMPRESO!

 

COLASANTO: VOTO 6.5. Gioca il primo tempo da interno di centrocampo, tanta corsa ed energia. Tenta anche la sortita offensiva su un cross dalla trequarti da calcio di punizione, ma né a lui né a Porcelli Matteo riesce la deviazione vincente, anzi sembrano tuffarsi nel vuoto intralciandosi reciprocamente. Sbaglia un po’ troppi appoggi di testa facendo salire il livello di succhi gastrici di Mr. Placidi. Al secondo tempo viene schierato come terzino destro e fa la sua degna figura. POLIVALENTE!

 

AMATO: VOTO 6. Giocare nella zona nevralgica del campo è difficile per chiunque e lui ne sa qualcosa. Conquista la titolarità come premio per la costanza nell’impegno negli allenamenti e per la buona prestazione offerta nell’incontro di martedì contro Alitalia. Inzia così così con qualche passaggio che non arriva al destinatario e compagni che gli rimproverano di non far girare la palla con fluidità. Piano piano il suo rendimento cresce e si stabilizza sulla piena sufficienza. Esilarante un liscio di testa al secondo tempo in cui sale in quota da solo e non trova che l’aria. Riesce a farsi ammonire pur diffidato per un fallo ingenuo a centrocampo e per questo salterà la sfida più importante della stagione. FAGGIANO!

 

LEONARDI: VOTO SV.!

 

IANNUZZI: VOTO 6. Entra nel finale per dare sostanza ad un centrocampo a corto di idee e di spunti offensivi. Pochi palloni, alcuni giocati bene come ad esempio un pregevole lancio a tagliare il campo, altri maluccio come ad esempio quando decide di tentare il dribbling quando mancano pochi minuti allo scadere e sarebbe meglio guadagnare un calcio d’angolo o un calcio di punizione. DIAMOGLI CORDA!

 

VALLEROTONDA: VOTO 5.5. Meriterebbe la sufficienza piena ma purtroppo non resiste alla tentazione lasciare commenti ingannevoli sui social network, il che gli vale almeno mezzo punto di penalità. Partita nel complesso positiva quella dell’esterno sinistro degli architetti, al centro di numerose critiche per il suo rapporto privilegiato con Francesco Placidi che gli è valso l’appellativo di “cocco del Mister”. Si impegna tanto in corsa quanto in spirito di sacrificio per compensare dei mezzi tecnici che sono palesemente molto modesti. Va anche in gol che viene ingiustamente annullato per un fuorigioco inesistente. Potrebbe e dovrebbe dare di più, ma soprattutto dovrebbe evitare di commentare i post su FB di Febbraro, per non rischiare insufficienze più gravi e recensioni false e tendenziose. PENALIZZATO! ;-)

 

PORCELLI S.: VOTO 7. Anche lui, al pari di Bobbolone è l’esempio vivente che con la costanza e il duro lavoro vengono prima o poi premiati. Si è allenato duramente e senza riserve, con continuità, crescendo a vista d’occhio di rendimento. Ora raccoglie i frutti e si gode ciò che ha seminato. Ha come marcatore tale Vincenzone che non ha né la sua età né il suo passo e lui lo fa letteralmente ammattire facendo il bello e il cattivo tempo e imperversando in lungo e in largo sulla fascia destra costringendolo anche al fallo d’ammonizione. Le sue accelerazioni sono improvvise e repentine e di lui riescono a prendere solo la targa. Meriterebbe la gioia del gol per la pericolosità che dimostra, ma si perde sul più bello al momento di concludere a rete. Peccato che se gli facessero l’analisi del sangue lo squalificherebbero a vita. FLASH GORDON!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. Sono alcune settimane che FA24 sembra aver smarrito la sua spensieratezza. La fine del flirt con Rihanna e il rapporto epistolare che sta intrattenendo con l’Agenzia delle entrate ed Equitalia gli creano tanti pensieri. Anche le vendite del suo account di ebay sono diminuite del 50%. Alterna atteggiamenti da star, quando tenta doppi passi e numeri da funambolo, all’umiltà dei forti, quando chiede scusa per il fatto di non aver reso il suo solito apporto nelle ultime uscite, pur essendo il secondo miglior marcatore della squadra dopo Fiorini. Gioca una partita solitaria di grande sacrificio, lasciato a far sportellate con tutti i difensori avversari. Tanta corsa e tanto sacrificio ma poca lucidità in fase conclusiva. Bella la sponda dell’assist per il gol di Febbraro, un triangolo ad alto coefficiente tecnico. Per il resto buona partita e un nuovo capo sul suo account e-bay: una pashmina di colore grigio. Roba per veri intenditori. ACCATTATEVILLO!

 

FIORINI: VOTO 5.5. Reclama spazio e chiede rispetto il capocannoniere degli architetti che soffre come un leone in gabbia star seduto in panchina. Purtroppo nelle ultime apparizioni (ad eccezione della gara con i VVFF) è apparso non nel suo miglior momento di forma e per questo Mr. Placidi lo ha relegato in panchina. Il mister dopo l’esperimento positivo contro i VVFF in cui il bomber è entrato con gli occhi della tigre e con la bava alla bocca, decide di replicare la strategia mettendolo al palo. Entra nel finale quando gli avversari in difesa sono alle corde ma non riesce ad incidere nonostante la freschezza. Ha l’occasione di puntare uno contro uno il suo marcatore diretto ma esita al momento del dribbling e viene recuperato. Ora come non mai la squadra avrebbe bisogno che il bomber ritrovasse la sua verve realizzativa e la sua serenità, perché di occasioni se ne creano tante ma manca chi la butti dentro. A.A.A. CERCASI BOMBER!

 

PLACIDI: VOTO 6.5. Deve fare i conti con assenze importanti (Micione, Ridolfi, Gagliostro, P.Rossi M., Brunetti, Cannone solo per citarne alcuni) e con giocatori la cui condizione atletica al momento non gli permette di schierarli titolari con serenità (Francinelli, Fiorini, Iannuzzi, Busà). Conti alla mano quindi le sue scelte sono dettate più da cause esterne che dalla propria volontà. Trascorre la metà del tempo a mettere il sale sulla coda ad alcuni suoi giocatori “sorvegliati speciali” (Miranda, Amato, Vallerotonda, Vigliotti) rei a suo avviso, di scarsa concentrazione o di non fare ciò che lui vorrebbe che loro facessero. L’altra metà del tempo la utilizza per distribuire ecumenicamente insulti e minacce ai propri giocatori, tanto da doversi scusare a fine partita per l’eccesso di maleducazione.

I nodi iniziano a venire al pettine e lui sente scariche d’adrenalina percorrergli lungo tutto il corpo. In effetti il mister è un po’ che sta tastando il polso dello spogliatoio e comprende il momento di difficoltà dei propri giocatori, e allora cerca di spronarli cercando di tirar fuori da loro ogni singola goccia di sudore e sangue rimasta pur di arrivare a tanti agognati titoli. Ce la farà? Chissà, solo il futuro ce lo dirà. Per ora i bookmakers danno l’infarto di Placidi a 1.75, l’ischemia a 1.50, l’esaurimento nervoso a 1.15 e la vittoria del campionato a 2.50. Signori e signori fate la vostra puntata. Placidi vede e va ALL IN!!

 

DAIE MOSTRI!!!!!!

 

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 19A GIORNATA

FRANCINELLI: VOTO 6.5. Partita accorta per il portiere degli architetti che trascorre gran parte della partita a elargire buoni consigli e rimbrotti ai propri compagni. In settimana aveva tentato di spaventare Febbraro raccontandogli che avrebbe dovuto marcare l’attaccante degli Akrosport che vantava addirittura, udite udite, una presenza nell’intertoto del 1996, caricandolo a molla. Fa quello che gli viene chiesto dall’allenatore, indirizzando a dovere (insomma all’interno del rettangolo di gioco) i rilanci dal fondo e facendosi trovare ben posizionato e risoluto negli unici due tiri nello specchio della porta da parte degli avversari. La sua uscita in presa alta nel finale ha tanto il sapore di liberazione. ATTENTO!

 

VIGLIOTTI: VOTO 6. Riprende la sua posizione di laterale difensivo, dopo l’esperienza (breve) come interno di centrocampo. Partita di sostanza, condita con contrasti vigorosi in perfetto stile Vigliotti. Buona spinta in fase offensiva, anche se trova sul proprio binario troppo spesso il Porcellino che di muoversi centralmente sembra non volerne sapere e che inevitabilmente ne ostacola un po’ le scorribande. Per il resto qualche piccola amnesia e qualche fallo di troppo, ma nulla di che. ARREMBANTE!

 

PORCELLI: VOTO 6. Deve riconquistare la leadership, per far terminare questa moda divampata tra i propri compagni di squadra di scegliersi da se il proprio capitano: chi Tavaniello, chi Gagliostro, chi Fiorini, chi Bobbolone. Gioca una partita strana, un po’ probabilmente per la pressione di questa vicenda e un po’ per il rendimento altalenante delle ultime partite. Alterna infatti pregevoli interventi a iniziative incomprensibili, come quella dell’inizio secondo tempo in cui “predica” di girare il pallone e “razzola male” lanciando senza un apparente motivo e senza precisione, facendo imbestialire il povero Mr. Placidi che si mangia il cappello in panchina. Nel complesso discreta partita anche se lontana dai propri standard di rendimento. CONVALESCENTE!

 

D’INVERNO: VOTO 6.5. Partita priva di sbavature da parte del centrale difensivo degli architetti con licenza di uccidere, impegnato in questo frangente più nella fase d’impostazione della manovra che nella fase difensiva. Riesce al solito intrattenere cordiali relazioni di vicinato con il centravanti avversario, che si narra abbia giocato all’intertoto (oppure era al totocalcio?), che nel secondo tempo gli chiede il contatto Facebook, ma lui che ha già più amici sui social di Chef Rubio del programma Unti e Bisunti, è costretto suo malgrado a negargliela e tra i due nasce qualche piccolissimo attrito. Anche il gap linguistico non aiuta, lui romeno e Massi romano, con il buon D’Inverno che si accorge delle carenze di dizione dell’avversario, consigliandogli generosamente un master linguistico al Cepu. SOCIEVOLE!

 

FEBBRARO: VOTO 7. E’ chiamato a riscattare la a dir poco opaca prestazione della settimana precedente. Tira fuori una prestazione maiuscola, spingendo costantemente in fase offensiva. Difensivamente non ha particolari compiti poiché si gioca solo nella metà campo avversaria e lui, che in realtà è un centrocampista naturale trapiantato in difesa per esigenze d’organico, può quindi dedicarsi al sua passione: lo slalom. Quando parte palla al piede infatti non lo prendono mai, buono il feeling con Alfieri, dirimpettaio per l’occasione con cui esegue buone geometrie. Avrebbe anche l’occasione per andare in porta, dopo una discesa degna del miglior Bruno Peres ma preferisce servire il compagno meglio posizionato. MAICON!

 

CAPPELLI E AMATO: VOTO 6. Entrano in campo con un solo compito e obiettivo, rendere vano l’ultimo assalto degli Akrosport. Bloccano tutto e tutti trattenendoli in area come meglio non si potrebbe. Al momento della battuta del calcio di punizione sembra di vedere il gioco girogirotondo con tutti giù per terra. PIOVRE!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. Prestazione positiva del quaterback degli architetti, che pone fine alla leggenda metropolitana che lo vuole assente quando le condizioni meteo non sono perfette. In effetti la coincidenza delle sue assenze ali allenamenti quando fuori ci sono meno di 12 gradi centigradi di temperatura, o più di 6 nodi di vento o ci sia anche semplicemente solo pioggerella, sono curiose e Mr. Placidi è un po’ che ne osserva i comportamenti. Non trova grandi rivali nel centrocampo Akrosport ed è libero di tessere le trame del gioco e di proporsi anche in fase offensiva. Qualche lancio di pregevole fattura e anche un paio di tentativi da fuori area a cercare la via del gol: due asciugamani bagnati che perdono d’inerzia durante il tragitto verso il portiere che ringrazia e li aggiunge alla propria collezione di biancheria. METEREOPATICO!

 

GAGLIOSTRO: VOTO 5.5. Già in settimana aveva dato segni di nervosismo per un’insofferenza al gioco poco di squadra e alle imprecisioni perfino alle partitelle con le mani. E’ costretto alla panchina da un risentimento, l’ennesimo della stagione e viene gettato nella mischia solo nel secondo tempo, per aumentare la qualità offensiva delle giocate della propria squadra. Mr. Placidi si aggrappa al suo estro e alla sua classe per creare palle da gol nitide da fornire agli attaccanti. Prova un paio di soluzioni personali ma non inquadra lo specchio, bestemmiando in calabrese stretto e creando ilarità generale. PICCATO!

 

IANNUZZI: VOTO 5. Entra gli ultimi venti minuti per dare il suo contributo in termini di freschezza e dinamismo. Dopo pochi secondi dal suo ingresso sembra il più affaticato in campo, manco stesse correndo da 90 minuti, con tanto di paramedici preoccupati a bordo campo e ambulanza allertata. Rimane ancora un oggetto misterioso questo ragazzo, che sembra un organismo estraneo, che fa tutto il contrario di quello che gli viene chiesto: dall’anarchia della posizione ai lanci improbabili, dalla mancanza di grinta alla tiroide (malattia che affligge i giocatori che tirano da tutti le posizioni, anche siderali, meglio conosciuta come sindrome da Antonio Candreva). UFO!

 

LEONARDI: VOTO 6. Partita diligente del giaguaro che soffre un po’ la presenza del vento che lo spettina continuamente e il mancato arrivo del bonifico giornaliero. Buone geometrie e tanto cuore per il giocatore che professionalmente parlando fa più nero di tutti e che deve fare i conti con una concorrenza spietata a centrocampo e con i controlli dell’agenzia delle entrate. Un po’ di imprecisione in alcuni passaggi ma nel complesso prestazione positiva. INDAGATO!

 

BRUNETTI: VOTO 6. Assente giustificato (o ingiustificato?) per buona parte della stagione dopo essere partito come uno dei punti fermi di questa squadra, è chiamato nel finale del secondo tempo a dare il suo contributo per portare a casa i tre punti e la vittoria scacciapensieri. Prende parte all’azione del gol con movimento determinante, una finta degna di un sudamericano che crea i presupposti per l’azione che porta al gol vittoria. BENTORNATO!

 

ALFIERI: VOTO 6.5. Gli avversari sono poca cosa e lui ne approfitta per fare bella figura. Mr. Placidi gli chiede di essere più concreto e meno lezioso, ma soprattutto di evitare la finta alla Marco Del Vecchio (o finta del cammello ndr.), o perlomeno di farne un uso contenuto. Applica alla lettera le richieste dell’allenatore, arrivando al cross dal fondo diverse volte e limitando le giocate autocelebrative. Tenta al pari del proprio compagno di reparto Tavaniello la conclusione a rete non tenendo conto della presenza del vento, e aumentando la mole di sciarpe lanciate al portiere che ringrazia e aumenta il proprio corredo personale. FRETTOLOSO!

 

VIGLIOTTI MICIONE: VOTO 5. Esuberante come sempre si batte come un leone però con meno ordine e meno risultati del solito. E’ sorvegliato speciale di Mr. Placidi in cerca di un vice Bomber a causa alla latitanza di Fiorini e la sonnolenza di Falchetti. Mr Placidi lo guarda con fare inquisitorio già dall’arrivo quando gli chiede, vedendogli delle borse sotto gli occhi degne di George Best, che cosa abbia fatto. Lui risponde pizzetta veloce e a nanna presto, omettendo volutamente le tre pinte di Super Tennets sgargarozzate per accompagnato cotale pietanza. Ma andiamo alla partita. Ha almeno quattro palle pulite per segnare, ma le sbaglia clamorosamente. Nel primo tempo sbaglia un gol clamoroso colpendo di testa da posizione più che invitante uno dei pochi calci d’angolo ben indirizzati nell’area piccola, indossando uno strano copricapo a piramide e colpendo il pallone in modo talmente errato da rispedirlo diretto al mittente. Nel secondo tempo perde di brillantezza atletica e lucidità sprecando due occasioni a tu per tu col portiere avversario che di certo non è Luigi Buffon e che gliele prende tutte senza particolari difficoltà. SPRECONE!

 

PORCELLI JR.: 6.5. Inizio scoppiettante per l’esterno offensivo degli architetti che si sta ritagliando uno spazio importante a suon di prestazioni positive. Già al primo tempo una discesa travolgente fa gridare al gol: alto di poco. Ogni volta che prende palla è pericoloso, purtroppo manca di precisione e di cattiveria sotto porta, altre volte eccede di altruismo. Se avesse anche la tecnica oltre che la corsa non giocherebbe a questi livelli, poco ma sicuro. Mr. Placidi intanto se lo gode e coccola guardando la creatura che lui stesso ha plasmato e che assomiglia sempre di più un giocatore vero. MATURO!

 

FALCHETTI: VOTO 7. E’ la testimonianza della veridicità delle affermazioni di mister Placidi. Anche pochi minuti in campo possono determinare il corso di una stagione. Ha atteso il suo momento, ha incassato i colpi, sferzato da critiche taglienti che avrebbero abbattuto persino il muro di presunzione di Febbraro, ha saputo soffrire e ora si gode il suo momento di gloria. Entra nel finale, quando c’è bisogno di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Subito un paio di lanci lunghi su cui si fionda con la stessa velocità di un orso appena destatosi dal torpore del letargo. Ma quando la lancetta dei secondi sta per decretare la fine di un sogno e l’inizio di un purgatorio, ecco la palla giusta. Palla imbucata dalla linea mediana, finta di Brunetti, palla a Bobbolone che stoppa e apre le sue possenti ali da falco di mare per proteggere il pallone da almeno 3 barra 4 barra 11 difensori avversari, stop-passaggio all’accorrente Ridolfi, che segna. ALBATROS URLATORE! (Si chiama così per il verso che emette, molto simile al raglio dell’asino: è l’albatro urlatore che con oltre 3,5 metri di estensione alare detiene questo primato. Quando vola o nuota è molto elegante, mentre se cammina sul terreno di un campo sintetico risulta goffo e sgraziato. Depone un solo uovo ogni due anni e lo cova per più di 11 settimane. Insomma fa una cosa bona ogni due anni e poi se ne vanta per tanto tanto tempo).

 

CIAFFI: VOTO 6.5. Entra ed esce dal campo con la stessa velocità con cui si entra ed esce da un bar per un caffè. Nel tempo che trascorre in campo però contribuisce con giocate preziose alla rincorsa al successo degli architetti. Solo un riflesso felino da parte del portiere Akrosport gli nega la gioia del gol, deviandogli sopra la traversa un colpo di testa ravvicinato sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato da Ridolfi, che aveva fatto gridare tutti al gol. Insomma bello ma durato poco. STELLA CADENTE!

 

RIDOLFI: VOTO 7. Il voto è la media tra il 5 che avrebbe meritato per la prestazione e il 9 per l’importanza del gol. Gioca una partita bruttina, cercando in maniera ossessiva il gol, calciando malamente tutte le buone occasioni che gli vengono servite o che è egli stesso a crearsi. Batte una decina di calcio d’angolo, di cui la maggior parte con traiettorie improbabili che non arrivano né sul primo né sul secondo palo, casomai sul quarto palo (quello della luce del campo). Ci prova fino alla fine e nei minuti di recupero la sua caparbietà (o cocciutaggine) è premiata, assist di Bobbolone e palla sotto la traversa che manda in estasi gli architetti e fa esplodere letteralmente la panchina. Alla faccia della Massoneria. CROCE E DELIZIA!

 

PLACIDI: VOTO 7.5. Lui lo sapeva, lui se lo sentiva. Aveva immaginato questa situazione. Nell’allenamento del martedì aveva predetto quale sarebbe stata con buona approssimazione lo scenario che si sarebbe verificato sabato. Fortunatamente aveva pianificato tutto. Aveva addirittura preparato psicologicamente i propri giocatori simulando una partita tra due squadre squilibrate, una più forte arrembante e una volutamente più debole (per inferiorità numerica) che cercava di difendersi bassa con le unghie per tentare di sopravvivere. E così e stato. Ma analizziamo in dettaglio la sua partita:

- deve fare i conti con numerose defezioni tra squalificati, infortunati, massoni e assenti giustificati (Vallerotonda, Madonna, Colasanto, Allocca, Fiorini, Fabiani, De Santis, Cannone, ), alcuni giocatori convalescenti o non in perfette condizioni fisiche (Cappelli, Gagliostro) e quindi da fondo a tutto il suo sapere di allenatore per schierare una formazione quadrata ed equilibrata;

- schiera alcuni giocatori in ruoli chiave, dando loro fiducia e che essi ripagano con prestazioni positive (Leonardi e Porcelli jr.);

- inserisce a partita in corso nei momenti decisivi giocatori con un minutaggio ridotto nelle gambe ma che sa che possono dare un contributo fondamentale (Brunetti, Ciaffi, Amato, Cappelli, Iannuzzi);

- resiste alla tentazione di sostituire Ridolfi a fine primo tempo e di sostituire Iannuzzi dopo pochi secondi dal suo subentro in campo;

- cala l’asso quando ormai tutti avevano perso le speranze, inserendo il Bobbolone nazionale, spiazzando i bookmakers e anche qualche giocatore, e piglia tutto;

- ci crede fino alla fine, sgolandosi e raccomandandosi a qualche santo che evidentemente da lassù lo veglia e lo protegge.

Intervistato a fine partita Mr. Placidi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a chi gli ha chiesto se ad un certo punto avesse perso le speranze: “Crederci fino in fondo, contro ogni ragionevole dubbio, contro ogni matematica certezza, questo è la rotta che seguo, non so usare la bussola ma osservo il sole, le maree, le stelle e sento il vento”.

 

Mancano 270 minuti alla fine del campionato. Cosa si vede all’orizzonte? L’armata dei Vigili del Fuoco. Alle sue spalle? 30 bucanieri affamati pronti a tagliar gole o a sacrificarsi pur di raggiungere l’obiettivo. Paura? No Vertigine. Vertigine? Si. Ma come dice una nota canzone, La vertigine non è…paura di cadere, ma voglia di volare. Mi fido di te (cit. canzone Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti). INGRIFATO!!

 

 

 

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 18A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 5.5. Si interrompe la striscia positiva del portiere degli architetti, che non subiva gol da un numero imprecisabile di partite e che mette fine alla legenda metropolitana che il Francio sia sfigato. Viene immediatamente chiamato agli straordinari con la speranza che pari il rigore un po' troppo frettolosamente e generosamente fischiato contro le camisetas blanca. Palla da una parte Miranda dall’altra. Incolpevole sul rigore mostra molte incertezze sui rilanci dal fondo che, a differenza delle ultime uscite, non arrivano neppure a metà campo: deja vu. INVOLUTO!

 

MADONNA: VOTO 5.5 Viene schierato titolare in uno dei crocevia di stagione seppure non goda troppo dei favori di Mr. Placidi che è dall'inizio dell'anno lo chiama San Francesco, tanto che le malelingue dicono che stia pensando di prendere i voti. Pronti via commette una ingenuità colossale che poteva costare una stagione: fallo in area sul n. 9 avversario e calcio di rigore. A fine primo tempo viene brutalizzato da Mr Placidi un versione Nightmare che gli piomba addosso come una furia e lo insulta così tanto da fargli scendere persino una lacrima. ATTERRITO!

 

D’INVERNO: VOTO 6.5. I geometri giocano palla lunga e pedalare ed hanno come unico punto di riferimento il n. 9 che si muove lungo tutto il fronte d’attacco ma che sembra prediligere gli spazi invitanti che si creano tra Porcelli e Madonna. Mancandogli un avversario da frollare, decide di dedicarsi all’impostazione della manovra con risultati apprezzabili. Per il resto buone chiusure e tanta sostanza. COLONNA!

 

PORCELLI: VOTO 5.5 Era tutta la settimana che sembrava non essere lui, privato di quell’allegria e quel sorriso che di solito lo accompagnano. Arriva al campo scuro in volto, poi quando si accorge di dover marcare il n. 9 avversario gli monta la rabbia e inizia a sbavare come fosse affetto da lyssavirus (virus della rabbia ndr.). E’ nervoso oltremodo e sfoga il suo nervosismo alternando imprechi e minacce ai compagni (vedi il povero Febbraro, già alla seconda volta, ndr.) ma soprattutto giocando con fretta tutti i palloni che gli capitano a tiro, mancando di precisione. Ha anche una occasione ghiottissima al primo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione ma la spreca banalmente incartandosi su se stesso che neppure Mattia Destro in giornata no ci riuscirebbe. Paradossalmente il suo merito maggiore è quello di far espellere il n. 9 avversario abbozzando alla pizza ricevuta, dando la possibilità alla propria squadra di giocare in superiorità numerica per tutto il secondo tempo. IRRASCIBILE!

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Schierato nel ruolo di interno destro di centrocampo in cui è stato innalzato a titolo di “Javier”, gioca una partita di sostanza peccando però di precisione in fase di impostazione. Finora il Mommo era stato sempre elogiato per la sua forza fisica, poi dopo essere stato ridicolizzato dal fratello minore in partitella in un contrasto che lo aveva visto volare come un palloncino ad elio, si era dedicato in settimana alla visione dei video di Pirlo su youtube. Contro i geometri tenta di emulare il regista bianconero: il risultato? I lanci per i compagni raggiungono raramente il destinatario e spesso la linea del fallo laterale causando i calcoli biliari a Mr. Placidi. PIEDE RUVIDO!

 

FEBBRARO: VOTO 5.5. (quasi 6 tendente al 6 e mezzo) Primo tempo privo di squilli offensivi con qualche amnesia difensiva: tentativi fantasiosi di lancio in profondità. A fine primo tempo è il più insultato dello spogliatoio (al pari di Madonna), manco fosse colpevole del momentaneo svantaggio, e viene additato come “Pippa”. Fortunatamente lui ha un ego spaventoso e quindi non sia abbatte anzi trova gli stimoli giusti per tornare in campo nel secondo tempo e giocare una buona seconda frazione di gioco. Prova anche la sortita offensiva con due tentativi da fuori area che però centrano le macchine parcheggiate nel parcheggio antistante il campo. CAPRO ESPIATORIO!

 

TAVANIELLO: VOTO 6.5. Nelle ultime settimane era stato poco presente agli allenamenti per problemi fisici e non poteva essere in perfetta forma. Il modulo 4-1-4-1 lo esalta perché è libero di impostare a piacimento senza aver timore di scivolare sui pezzi di nduja lasciati dal compagno di reparto (chi vuol capir capisca) assente causa infortunio. Buona gara, fatta di geometrie essenziali e pulite. A fine primo tempo raccoglie i pezzi del puzzle dei compagni di squadra dopo il passaggio dell’uragano Placidi, facendo le veci di un Porcelli in versione Lupo solitario, risollevando il morale della squadra ed ergendosi a capitano pro-tempore. La squadra si ricompatta e sotto la sua guida ritrova gioco ed armonia. LEADER!

 

ALFIERI: VOTO 5.5. La barba è ricresciuta eppure dell’Alfiere ammirato nella prima parte della stagione ancora sembra non essere ritornato. Gioca un primo tempo facendosi trovare troppo spesso fuori posizione, improvvisandosi falso nueve. Al secondo tempo ritrova la posizione ma manca di precisione sottoporta. Ad un giocatore con la sua tecnica non è permesso sbagliare certi tiri a pochi passi dal portiere. SPRECONE!

 

AMATO: VOTO 6. Viene inserito nel secondo tempo per dare freschezza al centrocampo. In realtà lui che è avvezzo alle battaglie rimane disorientato dalla mancanza di avversari con cui duellare e, rassegnato si dedica all’impostazione con risultati soddisfacenti. METRONOMO!

 

COLASANTO: VOTO 6. Buono il suo approccio alla partita. Entra nel secondo tempo con il solito brio e dinamismo, dando il proprio contributo in termini di spinta propulsiva. Prezioso anche in fase difensiva con ripiegamenti. Mezzo secolo e non sentirlo. HIGHLANDER!

 

LEONARDI: VOTO SV. Pochi minuti e pochi palloni giocati per poterlo giudicare a dovere.

 

VALLEROTONDA: VOTO 6.5. Dopo tante critiche da finalmente segnali di risveglio. Il “bello addormentato” è attivo sul fronte offensivo, proponendosi con continuità sia nel primo che nel secondo tempo come costante spina nel fianco. Manca però di concretezza al momento di servire ai compagni il tap-in vincente o trovare egli stesso la via del gol. Calci d’angolo da rivedere però tanto spirito di sacrificio e tanta corsa. REDIVIVO!

 

RIDOLFI: VOTO 8. Nella partita psicologicamente più difficile, è surreale che sia il Sovrano Grande Ispettore Generale (per chi non lo sapesse è il 33° e ultimo grado della Massoneria) a tirare via le castagne dal fuoco. Febbraro in versione Cassandra aveva predetto che sarebbe stato proprio lui a decidere l’incontro e così è stato. Già al primo tempo aveva dato segnali di partecipazione al gioco e voglia di rivincita nei confronti di chi ormai lo considerava solo la versione bora di “Brontolo”. Al secondo tempo decide l’incontro con un primo gol da rapinatore d’area sul secondo palo (non rinunciando comunque alla vena polemica sottolineando che in realtà lui non avrebbe dovuto trovarsi là) e con un rigore procurato e trasformato che regala il vantaggio agli architetti e fa esplodere di gioia tutta la panchina, allenatore compreso. Lo hanno aspettato e finalmente è tornato. GODOT? NO GODO!

 

ALLOCCA: VOTO 6.5. La relazione con l’ex di CR7 e la brutta prestazione offerta contro AFH sono soltanto un pallido ricordo sbiadito. In miglioramento rispetto all'ultima prestazione, ritrova in una delle partite più importanti della stagione sia gli spunti che finora lo avevano incoronato come Re di Borbone sia l’amore (si mormora un flirt con la cantante Rihanna). Gioca un primo tempo diligente cercando di mantenere la posizione e di spingere in profondità. Esce per un risentimento muscolare, coccolato da Mr Placidi con le fans che rimangono col fiato sospeso per l’entità dell’infortunio del loro beniamino. IN RIALZO!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 8.5. Lasciato in panchina a causa di una contusione all’alluce del piede che lo affligge da un paio di settimane, viene inserito nella seconda metà del secondo tempo per dare peso al reparto offensivo e preparare l’assalto finale al fortino dei geometri. La sua entrata in campo ricorda un po’ la scena di del film “Ace Ventura l’acchiappa animali” quando in sella a un monster truck insegue i nemici gridando “perché nessuno vuole giocare con meee??!”. Gioca una partita come Fabio Borini dei bei tempi col coltello fra i denti, da dell’andiccappato al terzino avversario, insegue tutti quelli presenti al comunale di Torre Angela perfino quelli che stavano montando in auto per tornarsene a casa. E' devastante e da una delle sue scorribande offensive nasce il pareggio degli architetti: discesa prepotente sulla fascia e cross col contagiri sul secondo palo per l’accorrente Ridolfi. Segna il gol della certezza con una azione personale e con freddezza batte l’estremo difensore avversario, correndo verso la panchina avversaria e facendo il segno irriverente dell’orecchio come Hulk Hogan, pure se in panca erano rimasti solo due accompagnatori e un dirigente che stava raccogliendo i fratini: senza pietà. CICLONE!

 

PLACIDI: VOTO 6. Chissà quali filmati di Velasco si vede lui, che cita quello dell’alzatore e dello schiacciatore, mandando un messaggio neppure tanto velato al suo pupillo-massone Ridolfi, e poi si comporta come un ibrido tra Trapattoni al Bayern, Capuano dell’Arezzo e Daimon del cartone “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”.

Comunque. Che è teso lo si capisce già dalla formazione, quando da i compiti così velocemente da non far capire a nessuno chi deve fare cosa. Per sua fortuna sono sempre gli stessi compiti e quindi ognuno sa cosa deve fare.

Non sa chi far giocare in porta fino all’ultimo tanto che per decidersi si affida alla capacità dei propri portieri di prepararsi la borsa chiedendo a Miranda una serie di indumenti improbabili presenti all’interno della sua. Alla fine decide di schierarlo titolare dopo avergli detto per tutta la settimana che avrebbe scaldato la panchina, scontentandoli apparentemente entrambi.

Sbaglia la persona a cui affidare il discorso pre partita, sorteggiando il buon Empler che riesce nell’arduo compito di far peggio di Porcelli Jr, Iannuzzi e Gagliostro messi assieme.

Nell’intervallo tocca il fondo: entra come una furia, sbrana in primis il povero Febbraro indicandolo come Pippa vera, poi violenta una borsa davanti agli occhi di tutta la squadra, poi fa piangere Madonna accusandolo di fargli i dispetti in campo, poi zittisce malamente Vigliotti e prima di uscire dallo spogliatoio insulta i restanti giocatori definendoli delle merde. Ma siamo sicuri che si ispiri proprio a Velasco questo allenatore?

Tuttavia in maniera totalmente inaspettata il suo sproloquio verbale carica alcuni dei suoi giocatori che al rientro in campo appaiono trasformati e ritrovano grinta e determinazione ribaltando il risultato e raddrizzando i binari di un treno che sembrava stesse per deragliare irreparabilmente. Infine i suoi cambi sono azzeccati, fra tutti quello di Vigliotti Micio.

Mancano 4 partite alla fine del campionato, riuscirà l’Ammiraglio Placidi a portare al porto designato la nave degli architetti? Riuscirà a mantenere i nervi saldi e la mente lucida? Speriamo di si, le probabilità che ci scappi il morto sono altissime. Madonna e Febbraro sono avvisati. HANNIBAL THE CANNIBAL!

 

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 17A GIORNATA

FRANCINELLI: VOTO 6. Incolpevole sul gol subito, una punizione che s’infila a grande velocità sotto l’incrocio dei pali dopo aver scavalcato la barriera. Gioca una partita accorta respingendo i pochissimi tiri che gli pervengono. A detta di Mr. Placidi ciò che lo differenzia dalla sua nemesi, alias Miranda David sono solo i rilanci ben fatti. Una curiosa statistica racconta che subisca più gol del suo diretto concorrente e che comunque con lui in campo la casella gol subiti rimanga raramente vuota. Le sue qualità non sono in discussione e quindi: che sia solo un po’ sfigato? GATTO NERO!

 

PORCELLI M.: VOTO 7. E’ il più in palla della linea difensiva e se i gol subiti si fermano ad uno lo si deve soprattutto a lui che tappa le falle difensive dei compagni con grande spirito di sacrificio e ottimo tempismo. Da incorniciare un paio di recuperi in cui letteralmente ustiona il diretto avversario su due lanci lunghi che avevano trovato impreparati i terzini. Unica pecca quando cerca di impostare le azioni della propria squadra con rilanci che raramente sono calibrati e finiscono quasi sempre tra le mani del portiere avversario. GUARDINGO!

 

CAPPELLI: VOTO 6. Un po’ a sorpresa viene schierato titolare nonostante l’assenza nell’allenamento di giovedì, bruciando in extremis la candidatura di San Francesco Madonna. In maniera inattesa questa volta il professore è in ritardo per la lezione e al suo posto i primi minuti tocca all’assistente aprire le danze. I primi minuti infatti non sono tanto da ordinario quanto da matricola, con tanto di capello da pischello sbarbatello, quando con un fallo ingenuo sull’attaccante avversario spalle alla porta crea i presupposti per il vantaggio AFH. Per sua grande sfortuna il centrocampista avversario si è visto i filmati di Pjanic e il fallo costa il gol del vantaggio dei Pianificatori. Per il resto qualche sbavatura di troppo e qualche titubanza per lui che ha sempre abituato ad altri rendimenti. Ogni tanto una “stecca” ci può stare. MOSCA BIANCA!

 

MADONNA: VOTO 6. E’ uno degli esclusi a sorpresa dell’incontro. All’andata un suo svarione difensivo aveva aperto la strada a un rigore in movimento per gli AFH e solo la dea bendata aveva graziato gli architetti in quell’occasione. Entra nel finale perché Mr. Placidi vuole sfruttare i suoi centimetri per una deviazione in mischia. Peccato che i cross buoni siano terminati ed arrivano solo palloni corti o troppo lunghi. Ci prova anche con l’unico cross decente che gli capita a tiro, ma il tentativo esce di un metro abbondante. INVESTIMENTO!  

 

 

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 5.5. I primi minuti sono da dimenticare, qualche fallo di troppo unito alla scarsa precisione nei passaggi ma soprattutto ha il demerito di farsi trovare fuori posizione in almeno due occasioni che per bravura e fortuna dei compagni non si tramutano in qualcosa di più grave. E’ qualche partita che gioca al di sotto dei propri standard, malelingue dicono che stia soffrendo la concorrenza del trio Lescano: Madonna – Cappelli – Busà, che sia bugia…o verità?!? DISTRATTO!

 

FEBBRARO: VOTO 6. E’ concentratissimo nei primi minuti. Lo si capisce dalla reattività con cui reagisce al tentativo di sombrero da parte del temibile centravanti degli AFH in lizza come miglior giocatore del torneo. Buone chiusure, anticipi, passaggi e persino udite udite, colpi di testa, proprio lui che ha persino portato un certificato medico (falso ovviamente) che lo esenziona dallo stacco di testa, roba da indagine da parte della Federcalcio. Il secondo tempo è meno reattivo e si fa scappare un paio di volte il centravanti avversario e per pura fortuna non causa brutte conseguenze. Nel finale sbaglia due punizioni facili facili per uno con i suoi piedi, calciandole male e causando un attacco di bile a Mr Placidi che lo offende senza remore dandogli dello Stronzo. PRESUNTRONZO!

 

GAGLIOSTRO VOTO 6.5. Fatica a trovare le geometrie e a fungere da schermo davanti alla linea difensiva, soprattutto per colpa di una inferiorità numerica a centrocampo unita alla qualità della linea mediana della squadra avversaria. Al pari del suo collega di centrocampo Alfieri arriva spesso per ultimo sulle seconde palle vaganti. Molti contrasti di testa e tanto cuore, ma soprattutto ha il merito di servire il preziosissimo assist per il gol di Vallerotonda, una palla col contagiri che elude il tentativo di fuorigioco messo in atto dalla difesa degli AFH. DOM-PERIGNON!

 

ALFIERI: VOTO 5.5. A lui e Gagliostro il compito difficile di arginare il centrocampo a tre avversario. Partita difficile anche per lui, osservato speciale della partita, che aveva deciso l'incontro di andata con una magia nei minuti finali. Era però nel miglior momento di condizione fisica e piano piano il suo rendimento sta regredendo. Con stupore generale decide che il suo piede buono di giornata è il sinistro, e le poche occasioni che ha per far male le vanifica auto-servendosele sul piede meno nobile e calciando debolmente o malamente. A fine partita dirà intervistato che si sentiva di avere un discreto tiromancino, le malelingue dicono invece che si sentiva uno dei Tiromancino e che se avesse preso la porta calciando di sinistro tutti avrebbero gridato al miracolo. SAREBBE INCREDIBILE! (titolo di una canzone dei Tiromancino)

 

LEONARDI: VOTO SV. Pochi minuti, neppure il tempo di scaldare i muscoli.

 

COLASANTO: VOTO 6. Entra e dà il suo contributo, o perlomeno di sicuro almeno per la fase difensiva. Prende un colpo sul cuoio ormai non più capelluto dopo pochi minuti dall’ingresso in campo che lo rintontisce un po’. Fortunatamente si riprende rapidamente e torna a far legna per la squadra, contrastando, correndo e battendosi come un gladiatore. Avessero tutti il suo stesso entusiasmo quando subentrano gli architetti avrebbero nei giocatori in panchina sempre un’arma in più. HIGHLANDER!  

 

VALLEROTONDA: VOTO 6.5. Forse bisogna dare ragione a Febbraro che dice che per farlo rendere al meglio occorre pungolarlo per tutta la settimana. Viene vessato durante gli allenamenti del martedì e del giovedì e accusato al solito di approssimazione. L’avversario di giornata è un ragazzino che mette tanta energia e cuore nella sua partita, sporcandogli tutti i palloni e pressandolo con intensità per tutto il primo tempo. Prova un paio di cross da fondocampo ma con esito poco proficuo. Ha soprattutto l’enorme merito di mettere in fondo alla rete l’assist al bacio offertogli dal compagno di reparto Gagliostro, un pallonetto lento lento su portiere in uscita disperata che sembrava non ne volesse sapere di entrare in porta. BELLO ADDORMENTATO!

 

IANNUZZI: VOTO 5. In una partita in cui il centrocampo avversario può contare su giocatori che potrebbero fare domanda come corazzieri per la loro stazza, il piccolo centrocampista degli architetti fatica a entrare nel gioco soprattutto perché non si gioca quasi mai palla a terra. Le poche palle che gioca però sono mal giocate e finiscono spesso per diventare un regalo agli avversari. Gioca i minuti che lo vedono in campo in una posizione che nessuno gli ha richiesto e nessuno gli ha ordinato, tanto da indurre Mr. Placidi a fine partita a chiedergli chi diavolo gli abbia detto di giocare in quella posizione. ANARCHICO!  

 

RIDOLFI: VOTO 5.5. E’ forse l’unico che si lamenta per i voti che gli vengono assegnati dalla redazione, anche se a dire il vero è perfettamente in linea con il suo essere. Gioca una partita priva di acuti muovendosi tanto ma incidendo poco sull’andamento della gara. Verrà ricordato al solito più per l’ennesima polemica fatta al momento della sostituzione più che per le sue buone giocate che, al momento sono rare con le volte che chiude scusa ad un qualsiasi compagno di squadra. BRONTOLO!

 

VIGLIOTTI MICIO: VOTO 6.5. Relegato in panchina a causa di un problema a un piede che non gli aveva permesso di allenarsi in settimana, soffre in silenzio guardando i compagni che non riescono a venire a capo di una partita difficile, complicatasi sin dai primi minuti. Sul finale del secondo tempo viene schierato in campo per tentare l’assalto finale, anche se le malelingue dicano che veda la porta come Klose quest’anno e abbia la media realizzativa di Dzeko prima partita col Palermo. Lui stringe i denti e come entra trascina almeno caratterialmente e fisicamente i compagni buttandosi su tutti i palloni e mettendoci tanto cuore, anche se alla fine non riesce a trovare la via del gol. STOICO!  

 

FIORINI: VOTO 5.5. La squadra cerca di aggrapparsi al proprio bomber per scardinare la coriacea linea difensiva degli AFH. Non viene da un periodo di forma particolarmente brillante e anche in allenamento non sono alte le sue prestazioni. Si dice che il vero bomber esca fuori nelle partite con le squadre importanti. Lui con Alitalia e Unicredit lo è stato e nella settimana che precede la partita contro i geometri la speranza è che ritrovi se stesso e la sua fame di gol. ATTESO!  

 

 

ALLOCCA: VOTO 5.5. Qui i casi sono due: o Scrima è uno dei migliori terzini del torneo del Petrolio, oppure stavolta il guaglione non ha disputato una delle sue migliori partite. Noi propendiamo più per la seconda ipotesi. Sta di fatto che il terzino dei pianificatori lo ferma quasi sempre, anticipandolo troppe volte e non concedendogli di testa spazio neppure di testa. Fatica a trovare la posizione in campo e finisce per correre tanto e combinare poco. Mr. Placidi gli aveva chiesto in settimana di assimilare un movimento particolare per pressare la difesa avversaria e impedirgli di impostare con facilità durante la fase difensiva e contemporaneamente di partire dalla linea di centrocampo per la fase offensiva. Lui interpreta il ruolo affidatogli con un pizzico di fantasia, mancando il compito assegnatogli e mandando su tutte le furie il proprio allenatore. INDECISO!

 

CIAFFI: VOTO 5. I cambi nel finale sono spesso una delle armi degli architetti ma questa volta no. Entra in campo ma non in partita, non trovando né la via del gol ne quella dell'assist. Tocca pochi palloni e quelli che tocca non li gestisce adeguatamente. Non lo si può certo colpevolizzare per il risultato finale, ma il suo ritardo di condizione è evidente e al momento non è più utile di una banconota da cinquecentomilalire. IN RITARDO!

 

 

  1. PLACIDI: VOTO 5. Richiesto a gran voce da parte della frangia massonica più estremista, ecco che finalmente arriva la prima insufficienza stagionale della guida degli architetti. E’ costretto per cause di forza maggiore a rinunciare ad alcune pedine fondamentali, Tavaniello e D’Inverno su tutti. Ha però sulla coscienza questa volta parte di questo risultato adottando scelte poco felici e schierando la squadra con un modulo poco chiaro, di fatto:

- Sceglie come modulo il 4-4-1-1 pur se la propria squadra sembra giocare con il classico 4-2-3-1 di spallettiana memoria o al massimo 4-2-1-3, con giocatori che non svolgono il ruolo da lui assegnatogli, facendogli salire un’acidità di stomaco che manco una giornata al vino forum te la potrebbe creare;

- decide di non infoltisce la linea mediana per contrastare quella avversaria che già all’andata aveva travolto il centrocampo allora schierato per l’occasione e causato la “bruciatura” di alcuni giocatori che di lì in poi il campo lo hanno visto poco o per nulla;

- sceglie di schierare in porta Francinelli anziché Miranda, nonostante quest’ultimo stesse sfoderando buone prestazioni e comunque stesse tenendo inviolata la porta da qualche turno a questa parte, senza motivi lampanti. E’ vero che non ha colpe il portiere degli architetti, ma il detto cavallo che vince non si cambia a Morena non lo conoscono?

- I cambi da lui effettuati non incidono sull’andamento dell’incontro, anzi a tratti sembrano essere controproducenti (vedi la sostituzioni di Fiorini e Ridolfi, per un impalpabile Ciaffi e un evanescente Iannuzzi);

- schiera come centrale di difesa Cappelli al posto di Madonna, nonostante quest’ultimo avesse dimostrato di essere in palla e il professore fosse distratto dal conto salatissimo del meccanico per la rottura dell’automobile.

Ora lo attende una settimana di fuoco. Riuscirà il Comandante a preparare l’assalto al fortino dei geometri e a risollevare il morale della truppa dopo questo incidente di percorso? Nel dubbio intanto i suoi giocatori hanno comprato dalle acciaierie di terni uno stock di cinture di castità anali per il briefing di martedì sera, basteranno? Staremo a vedere. AVVELENATO!

 

 


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 16A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 6. Partita diligente ma priva di particolari impegni per l’estremo difensore degli architetti che inanella l’ennesima partita positiva e priva di gol. Seppur poco impegnato si fa trovare pronto nelle uscite e soprattutto sull’unico tiro pericoloso della compagine Alitalia, un tiro all’angolo basso sinistro da parte del n. 9  avversario. Lui lo para con plasticità, strizzando l’occhio ai fotografi, lasciando lo 0 alla voce gol subiti anche se verrà ricordato più per l’accostamento della sua persona alla figura del nano ottomano combattente in piedi su uno sgabello. Lui non la prende bene e cerca di farsi giustizia da solo a suon di minacce.  IRRITATO!

D’INVERNO: VOTO 7. La partita è importantissima e lui si fa trovare pronto e concentrato, non rinunciando alle sue peculiarità, alternando chiusure puntuali a minacce di morte. Poche sbavature e tanta sostanza, comanda la linea difensiva con grande personalità ed esperienza. Ha un carattere burbero eppure ad ogni partita stringe nuove amicizie, ovunque va trova nuovi amici. Chiedere al n. 7 dell’Alitalia che viene ammansito a dovere già nel primo tempo, a suon di imbruttite e contrasti vigorosi, tanto da venirlo a salutare a fine partita cercandolo negli spogliatoi, cercando il suo perdono. DURO!

CAPPELLI: VOTO 6.5. Prestazione di sostanza da parte del Professore che quando viene schierato è garanzia di affidabilità, ancor più come centrale di difesa che è il ruolo che lui predilige. Il suo diretto avversario, ha forse la metà degli anni del prof. eppure la differenza in campo non si sente minimamente. Chiusure precise, anticipi e anche qualche bel calcione ben assestato è il programma giornaliero della lezione. SOLIDO!

VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Forse non è nel suo miglior periodo dal punto di vista del rendimento, ma non dal punto di vista dell’impegno, infatti ci mette la solita abnegazione e il solito vigore. Soffre un po’ la manovra offensiva della propria squadra che si sviluppa principalmente sulla sinistra e che raramente gira il pallone anche sulla destra, relegandolo ai soli compiti difensivi e privandolo di gioiose discese. Inizia con qualche difficoltà ma cresce alla distanza, limitando le scorribande avversarie e giocando una partita accorta. TRASCURATO!

FEBBRARO: VOTO 7. Inizia così così sbagliando qualche appoggio e lancio e facendosi trovare fuori posizione in un paio di occasioni, costringendo D’Inverno agli straordinari. Poi cresce progressivamente, in particolare nella spinta offensiva e verso la fine del primo tempo fa l’assist del momentaneo 1-0 con un dribbling fulminante degno del miglior Denilson verdeoro, offrendo ad un ispirato Allocca l’assist al bacio che lui è bravissimo a concretizzare in rete girando dal limite. Il resto della sua partita è in crescendo, fino a che sulla sua fascia non si scorge più nessuno. CARIOCA!

TAVANIELLO: VOTO 5. Partita strana quella del centromediano degli architetti che non è in forma e soffre il centrocampo avversario più del dovuto. Un po’ per la presenza nello stesso ruolo di un centrocampista dalle caratteristiche simili, un po’ per la qualità del centrocampo dell’Alitalia, unica vera arma degli avversari. Il tutto condito da un caldo inspiegabile fuori stagione che lo fa sudare oltremodo, manco stesse dentro una sauna. Sta di fatto che non imposta come sa e sembra essere poco lucido nei momenti decisivi, tanto da costringere Mr. Placidi a chiedergli se ce la fa e a sostituirlo ad inizio secondo tempo alla prima occasione utile. SVUOTATO!

GAGLIOSTRO VOTO 6.5. Bello il suo discorso pre-partita, toccante, che qualcuno ha paragonato per profondità solo a quello di Steve Jobs agli studenti dell’Università di Stanford. Premiato con la fascia di capitano per l’assenza dovuta a squalifica del Porcellone nazionale, sente forse troppo l’onere della fascia non riuscendo a impostare come al solito, pestandosi i piedi più di una volta con il compagno di reparto Tavaniello. Quando però inizia a infuriare la battaglia e il clima in campo si fa incandescente gli sale il livello di nduja nel sangue ed esce fuori il Calabrese che è in lui: gomitate, minacce e imbruttite. Roba che Strootman a confronto sembrerebbe un chierichetto. Gli avversari se lo guardano perplessi anche perché non capiscono una sola parola di ciò che gli esce dalla bocca. MALAVITOSO!

ALFIERI: VOTO 6. Partita non semplice anche per il longilineo centrocampista degli architetti. Il primo tempo è battagliero ma trova pane per i suoi denti. Non è dinamico come al solito e anche la qualità dei palloni che tocca non è quella a cui ha abituato la squadra. Forse il  processo di ricrescita della barba è troppo lento e al momento non è né carne né pesce. SANSONE!

AMATO: VOTO 6. Viene inserito con l’ordinativo di spezzare le trame di gioco offensive e fare diga davanti alla difesa. Ha licenza di uccidere, manco fosse 007 e lui si dedica con passione al compito affidatogli, braccando gli avversari come fosse il lupo della steppa. PREDATORE!

LEONARDI: VOTO 6. Schierato al secondo tempo, entra nella fase calda del match, quando ormai le parole e le zampate volano alte come gli aquiloni. Gioca bene i palloni che gli capitano sebbene il match sia diventato più fisico che tecnico. Ha il grande merito di andare difendere il proprio compagno di squadra, mettendo a posto il n. 10 avversario, reo di aver attaccato senza un valido motivo il povero Busà accusandolo ingiustamente di avergli rifilato un calcio di troppo. Lui lo difende dicendo: “ma che te la prendi con un regazzino?”. Busà che anagraficamente segna almeno un pezzo da 30 sulla carta d’identità lo guarda perplesso ma con gli occhi che gli brillano mentre osserva estasiato il suo salvatore. SUPEREROE!

BUSA’: VOTO 6. Viene lanciato nel finale e pur mancando solo pochi minuti alla fine ci mette l’anima e pressa tutti quelli con la palla manco fosse un cucciolo al parco. Purtroppo viene frainteso e diventa vittima di bullismo da parte del n. 10 di Alitalia che gli acciacca i piedi in retromarcia, roba che neppure una pessima ballerina ci riuscirebbe. Per sua fortuna interviene super-Leonardi a difenderlo con tanto di bianco destriero. BAMBI!

IANNUZZI: VOTO 6.5. Entra nel secondo tempo e ha il merito di servire con un assist delizioso il pallone per il gol della sicurezza del 2-0. Si fa notare anche per un liscio clamoroso, nel tentativo di lanciare un proprio compagno in profondità, roba che difficilmente neppure nelle migliori balere della Romagna si vedrebbe. Nel complesso partita generosa, fatta di corsa, sacrificio e qualche passaggio d’esterno di troppo. Verrà sicuramente ricordato per il contributo dato durante il discorso pre-partita dell’amico Gagliostro, roba da Gianni e Pinotto. ORATORE!

VALLEROTONDA: VOTO 5. Quattro partite in 10 giorni sono tante per tutti e lui aveva già dato segnali di scarsa lucidità nella partita di coppa in cui era stato arginato senza troppi problemi da uno che, almeno dall’aspetto, sembrava più idoneo a giocare una partita di majong che una di pallone. L’effetto degli steroidi sta svanendo e lui nelle ultime due partite è tornato ad essere un giocatore spento, privo di idee e spunti di livello. Ha come diretto avversario un bimbo di 18 anni senza particolari qualità, eppure non lo salta quasi mai. Le azioni che fa non sono mai pulite e Mr. Placidi decide di sostituirlo a inizio secondo tempo preferendogli forze più fresche o persino una scrivania con tanto di sedia. IMMOBILE!

RIDOLFI: VOTO 5. Non ha il ritmo partita nelle gambe, eppure a fiato da vendere. Peccato che lo utilizzi per lamentarsi di tutto e di tutti piuttosto che correre: dei compagni che non gli danno la palla, degli scarpini troppo stretti, del caldo, degli avversari che lo maltrattano, dell’arbitro che non gli fischia nulla. Parla praticamente sempre sbuffando e sentenziando sugli errori altrui e sulle mancate opportunità. Gioca un primo tempo sbagliando molti appoggi e incartandosi in un dedalo di dribbling senza capo ne coda. Per ora tutti lo incoraggiano e lo spronano, aspettando che torni il giocatore ammirato in alcune partite, ma che per ora sembra uno strumento stonato in un’orchestra ben affiatata. TROMBONE!

ALLOCCA: VOTO 8. Sono settimane che il suo profilo facebook viene visitato da Irina Shayk che cerca di consolarsi dopo la rottura della love story con CR7, eppure lui rimane concentrato sull’obiettivo della settimana. Venerdì aveva contattato il gruppo per parlare di lavoro e aveva rimediato più prese per il culo lui che Valerio Scanu sui social. L’unica risposta sensata la ottiene da Febbraro, krumiro per abitudine e subappaltatore per vocazione che gli promette un APE scontato in caso di doppietta. Casualmente i due gol portano la sua firma. Tiro fulminante su assist dello stesso Febbraro al primo tempo e dribbling sul portiere in uscita per il secondo gol. Per il resto ottima partita fatta di corsa muscoli e colpi di testa. MERCENARIO!

CIAFFI: VOTO 6. Seconda apparizione del neo acquisto degli architetti che però non impressiona al pari della precedente uscita. Gioca una gara dignitosa senza acuti né   BOA!

PORCELLI JR.: 6. Entra nel secondo tempo e prova a dare il suo contributo. In parte ci riesce con accelerazioni e buone coperture, in parte non riesce a spingere come nelle ultime uscite. Nel complesso positivo. IN CRESCITA!

PLACIDI: VOTO 7. Voci di corridoio lo indicano come successore sulla panchina di Alitalia che vorrebbe allestire una squadra che possa puntare al titolo il prossimo anno. Si dice che gli abbiano anche promesso uno sconto del 30% sui voli nazionali e del 20% su quelli internazionali in partenza da Fiumicino. Lui però abita a due passi da Ciampino e se non gli includono le partenze da lì l’affare salta, staremo a vedere.

E’ forse la partita più difficile da preparare per il Generale degli architetti che già alla partita di andata ha dovuto lasciare punti preziosi contro l’agguerrita compagine verde dell’Alitalia calcio. L’Alitalia infatti naviga tranquilla verso una salvezza pressoché certa e rappresenta una variabile imprevedibile del campionato. Riesce a limitare il raggio d’azione del centrocampo degli avversari, unico vero punto di forza di questa squadra, con Tavaniello e Gagliostro, concentrando il proprio gioco offensivo sulle fasce, in particolare la sinistra, dove da direttive ai terzini di spingere forte offensivamente per creare la superiorità in quella porzione di campo. Le sue scelte lo premiano in particolare sull’azione del primo gol.

Una leggenda metropolitana dice che a fine partita Ezio Sella sia andato da lui chiedendogli un autografo e lui abbia risposto mi spiace mister ma so daaLazio. Sarà vero? IRRIDUCIBILE!


IL PAGELLONE DEL PRESUNTUOSO – 15A GIORNATA

MIRANDA: VOTO 6.5 Partita di normale amministrazione per l’estremo difensore degli architetti, poco impegnato per gran parte della partita. Buoni rinvii dal fondo che arrivano fino al centrocampo e oltre, alla faccia delle prese in giro di Mr. Placidi e compagni. E’ determinante sull’unica vera occasione della squadra avversaria, quando il n. 7 avversario viene lanciato a rete e tenta un pallonetto a tu per tu col portiere degli architetti, che invece di abboccare alla finta rimane reattivo in piedi e gli schiaccia in faccia il pallone con un movimento di braccia degno di un giocatore del NBA. GUARDIANO!
PORCELLI M.: VOTO 7 I clienti di giornata non spiccano né per simpatia né per lealtà sportiva, lui non abbocca alle provocazioni e si tiene costantemente concentrato sull’obiettivo 3 punti. Impareggiabile al solito sulle palle alte non concede spazio alle iniziative degli attaccanti avversari, anticipando con puntualità e pulendo l’area nelle rare situazioni di peridolo. Doveva farsi perdonare l’assenza ingiustificata per essere rimasto a casa a vedere Sassuolo – Roma martedì sera, beh diciamo che ci è riuscito anche se la fascia da capitano è una preda ambita e lui ha esaurito i bonus. DECISO!
MADONNA: VOTO 6. Entra in campo al posto di un nervosissimo D’Inverno, per evitare che la squadra degli architetti rimanga in 10 e per dare ancora più centimetri alla difesa, per porre fine all’unico tema offensivo dell’ADG, la palla lunga e pedalata. Come entra al centravanti avversario viene un quasi colpo, perché capisce che da lì i poi non ne prenderà più uno di testa (laddove prima l’avesse mai presa). Gioca una partita corretta e accorta con un’unica sbavatura che però grazie al reattivo Miranda non cambia l’andamento e le sorti della partita. CORRAZIERE!
D’INVERNO: VOTO 5. La partita è ad alto contenuto di nervosismo e lui decide di stemperare il clima buttando metaforicamente parlando, una tanica intera di benzina sul fuoco. I suoi modi bruschi sono rinomati, ma di solito trovano avversari intelligenti e che come si direbbe a Napoli, “tengono famiglia”, che di solito gli girano al largo e ne evitano addirittura lo sguardo. In questo caso trovapan per focaccia nei numeri 7 e 11 avversari, evidentemente avvezzi alle minacce e alle battaglie fisico-psicologiche. Ha un modo decisamente originale di festeggiare il gol del vantaggio siglato dal Valle, invece di abbracciare i compagni decide di abbracciare la faccia del 7 avversario con una cinquina che trasforma la partita in una corrida e che per mera fortuna non viene ravvisata dell’arbitro, che ne avrebbe sicuramente causato l’espulsione lasciando in 10 gli architetti in una partita fondamentale. Alla minaccia ricevuta “ti voglio vedere piangere” detta dal n.7 avversario lui sorride rispondendo “basta che mi costringimi a vedere la saga Twilight”. AVVELENATO!
VIGLIOTTI MOMMO: VOTO 6. Inizia la partita sbagliando alcune palle semplici, un appoggio e una suolata che non trova il pallone e finisce in out. Cresce col passare dei minuti, raddoppiando le marcature e facendosi trovare pronto a qualche scorribanda sulla fascia destra. Per il resto gioca una partita ordinata, meno brillante del solito, ma pur sempre positiva. STAZIONARIO!
ROSSI PAOLO: VOTO 6. Partita di commiato per il terzino sinistro degli architetti con tanto di giro d’onore e ritiro della maglietta con tanto di numero, come si è soliti riservare agli eccellenti, con lui Baresi e Maldini. Entra nel secondo tempo in una sorta di staffetta metaforica con Febbraro che per look e numero d’imprechi ne ricorda le fattezze (che chi direbbe la fattanza). Lascia negli occhi di tutti l’immagine delle sue giocate ma soprattutto l’immagine delle sue ciappe mostrate fieramente al vento, prima di tasferirsi a Londra dove quelli del RIBA lo aspettano a braccia aperte nelle loro fila, forse non sapendo bene cosa gli aspetta. ONCE ARCHITECT, ARCHITECT FOR EVER!
FEBBRARO: VOTO 6.5. Prima dell’inizio della partita stringe la mano a Vallerotonda presentandosi con la speranza che stringendo amicizia gli passi almeno una volta il pallone ed è così. Almeno due cross su calcio d’angolo battuto corto tra i due. Si fa notare per un tunnel ai danni del giocatore più qualitativo degli avversari, che esegue come simbolo come per lanciare un messaggio di risposta a Mr Placidi che lo accusava di avergli tentato una busta in allenamento e lo aveva minacciato di gambizzarlo. Per il resto la solita partita accorta, fatta di buone giocate e qualche discesa sulla fascia che, come al solito diventa il deserto dei Tartari, e lui troneggia nel deserto. SOLITARIO!
TAVANIELLO: VOTO 6.5. Partita ordinata del faro degli architetti che per la serie “ubi maior minor cessat” (“dove c’è un maggiore il minore cessa” per chi non masticasse di locuzioni latine) si dedica più al lavoro sporco e a tenere la posizione piuttosto che dedicarsi all’impostazione e alle incursioni offensive. Ha conoscenti nella squadra avversaria ed essendo compagno di squadra e amico di D’Inverno, ha qualche imbarazzo nel “difendere” quest’ultimo nel parapiglia generale che ne segue dall’accusa abbastanza fondata di aver colpito a palla lontana un avversario reo di averlo provocato. Lui sfoggia tutta la sua diplomazia e lo difende alla Keanu Reeves in giacca e cravatta nel celebre film con Al Pacino. AVVOCATO DEL DIAVOLO!
GAGLIOSTRO VOTO 7.5. Mr. Placidi punta molto su questo ragazzo che ricorda un po’ Aquilani ai tempi della Roma. Da una parte per le caratteristiche tecniche del giocatore, elevate per il livello medio di questo campionato, dall’altra per le movenze lente ed eleganti, ma soprattutto per le sue caratteristiche fisiche che lo rendono fragile come una porcellana e che costringono spesso lontano dai campi per diverso tempo. Ottima comunque la sua partita, condita di giocate di alto fattura, tra cui l’assist con cui manda in gol per la seconda segnatura Vallerotonda, lancio di trenta metri a cambiare fronte di gioco, tanta roba. Le malelingue dicono che in realtà faccia finta essere infortunato e che si sia fatto fare il certificato medico dallo stesso medico di Knowankwo Kanu per permettersi di avere il venerdì sera libero, per poter fare le serate alcooliche di cui va tanto fiero e che a lui piacciono tanto. MALATO IMMAGINARIO!
ALFIERI: VOTO 6.5. La scorsa settimana si è presentato senza barba e nessuno l’ha salutato all’arrivo, non tanto per la delusione quanto per l’impossibilità di riconoscerlo. Per fortuna sta ricrescendo velocemente e questo ne permette l’individuazione in mezzo al campo e quindi di servirlo con puntualità. E’ l’organizzatore del gioco del centrocampo, non tanto nell’accezione di regista, quanto di sapiente pulitore di palle sporche e di geometrie, una sorta di Strootman per semplicità di gioco e intelligenza tattica, ma col fisico di un soffiatore di minestrine. Ha anche lui delle antipatie nella rosa avversaria per vecchie ruggini accumulate nel corso degli anni, ma per fortuna le trascura per rendersi utile alla squadra con umiltà e professionismo. LAVATRICE!
AMATO: VOTO 5.5. Nel finale di partita viene mandato in campo il Pitbull del centrocampo, il Medel degli architetti, il figlio di Zangief di Street Fighter, insomma il buon Antonio con la richiesta di mordere le caviglie avversarie e di pressare come un ossesso. Lui non riesce a interpretare il pensiero dell’allenatore riuscendo solo a concentrare su di se gli ultimi insulti rimasti in gola a Mr. Placidi, che lo accusa di non pressare a dovere e di arretrare eccessivamente il baricentro della squadra. INSULTATO!
BRUNETTI: VOTO SV. Entra nel secondo tempo e dopo pochi minuti di gioco deve arrendersi ad un infortunio muscolare. Ingiudicabile. A lui vanno gli auguri di pronta guarigione di tutta la squadra. INBOCCALLUPO!
VIGLIOTTI MICIONE: VOTO 7. Scontrosa, sgarbata, antipatica, battagliera. Quando la partita ha queste caratteristiche portate il Micio con voi. In un passaggio del De bello gallico di Cesare è scritto: “se devi incontrare un nemico mandagli un messaggero, se devi muovere guerra mandagli un micione”. Non solo batte e combatte, facendo ammonire mezza difesa buscando più calci della gamba di un fidanzatino sotto al tavolo alla prima cena i genitori di Lei, ma ha anche la lucidità e la qualità di servire splendidamente Vallerotonda sul filo del fuorigioco e servirgli l’assist per il gol del vantaggio. CONDOTTIERO!
VALLEROTONDA: VOTO 7.5. Lascia da parte le fiale di Febbraro che gli creano solo movimenti tellurici del basso ventre a favore di nandrolone ed Epo e i risultati migliorano decisamente (e grazie). Inizia la partita al suo solito, sembrando avulso dalla manovra e in giornata no, facendosi infilare e anticipare da uno che avrà quasi vent’anni più di lui e il decuplo dei capelli bianchi. Lui che è ragazzo educato e rispettoso gli cede sempre il passo e gli cede pure il posto a sedere sull’autobus. Poi quando il terzino avversario non lo ringrazia ci rimane male e decide di vendicarsi rovinandogli la giornata. In due occasioni infatti gli scappa e piazza un uno-due micidiale: tiro sul primo palo al primo tempo su lancio a tagliare del Micio nazionale e tiro incrociato sul secondo palo al secondo tempo su lancio sventagliato di Gagliostro. Decide l’incontro con due gol-sentenza ricevendo i complimenti perfino dal suo più accanito critico (Febbraro), con tanto di foto ricordo e costringendolo a dargli finalmente una votazione positiva. SENTENZA!
ALLOCCA: VOTO 6.5. Prima della partita ha al solito un bel da fare per firmare autografi, rilasciare interviste e fotografie ai fans accorsi al Comunale Cotral di via della Vasca navale. Entrato nello spogliatoio viene anche lui dopato a dovere da un Febbraro in versione pusher che gli rifila la stessa sbobba che da a Valle da un po’ di tempo. Il risultato è che è tarantolato e a tratti ha anche qualche tic. Ricorda per movenze e dopamina nel sangue Keita della Lazio, con un doppio passo degno del miglior Garrincha. Però tutta questa estrosità e dinamicità non viene messa sempre a servizio della squadra e a tratti diventa ridondante, a tratti un po’ irritante. Un po’ come i dribbling di Ridolfi che nonostante le serpentine in dribbling si ritrova quasi sempre allo stesso punto di partenza, manco stesse facendo il gioco dell’oca. Nel primo tempo sbaglia un paio di gol facili facili peccando di egoismo, nel secondo tempo invece si mette a disposizione dei compagni giocando una buona partita distribuendo un buon numero di palloni preziosi. IMBIZZARRITO!
CIAFFI: VOTO 6. Esordio stagionale per uno degli ultimi colpi del mercato di gennaio degli Architetti Roma Calcio. Giocatore d’esperienza del reparto offensivo ha di positivo un evidente conoscenza del gioco del calcio e di negativo una longeva amicizia con Ridolfi e Mr. Placidi. Non esattamente il miglior biglietto da visita. Entra e si da’ da fare mostrando buona visione di gioco e senso della posizione, quando però la partita ormai non sembra avere più tante emozioni da regalare. Nel complesso discrete sponde anche se gioca perlopiù trotterellando come Seedorf non cambiando mai di passo. BOA!
PORCELLI JR.: 6.5. Entra nel secondo tempo e gioca una partita diligente sfornando cross a ripetizione fino ad addirittura meritarsi l’onore di calciare un calcio d’angolo, proprio lui che a inizio stagione era stato additato più volte di indossasse gli scarpini al contrario. Migliora a vista d’occhio e sicuramente sarà una pedina preziosa per le prossime 4 partite in 10 giorni. IN CRESCITA!
MR. PLACIDI: VOTO 7. E’ costretto a preparare la partita in un clima difficile all’interno dello spogliatoio, dovendo far fronte alla loggia Massonica messa in piedi da Ridolfi e Co., in polemica aperta con l’allenatore e che può annoverare tra i propri tesserati diversi senatori del calibro di Fabiani, Fiorini, Rossi, uno dei Vigliotti, Cannone, Brunetti, metà di Vallerotonda, Leonardi, Miranda, Madonna e in ultimo il Porcello capitano. Inoltre deve anche tenere a freno un Gonzalo che segna a ripetizione in allenamento e chiede spazio in campo. Già negli allenamenti settimanali cerca di tenere alta la concentrazione della squadra, ricordando l’importanza del match, catechizzando il Capitano per aver saltato l’allenamento del martedì per futili motivi e chiedendo al resto della squadra di chiamare i compagni assenti dicendo loro di venirsi ad allenare nonostante abbia una presenza media di 23 giocatori, roba che neanche le squadre di Prima categoria ce l’hanno. La partita, ha pienamente ragione lui, è difficile nonostante il divario di punti in classifica e quindi predica attenzione e mette in guardia i giocatori sulla pericolosità inei campionati del mondo intero dei testacoda. Sceglie un undici iniziale ben assortito e ha il pregio di attirare su di se tutte le antipatie della squadra avversaria e azzeccando inoltre il timing della sostituzione a fino primo tempo del fidato d’Inverno prevenendone una probabilissima espulsione. Perde un po’ la bussola delle sostituzioni tanto che non si accorge di averle esaurite, costringendo un esausto Gagliostro a giocare tutta la partita. In ogni caso porta gli ennesimi 3 punti a casa, gongolando per la vittoria e godendo come un riccio per la perdita di terreno da parte dei geometri a casa della BNL, che lo portano solo soletto a +5 in vetta alla classifica, e lo avvicinano all’obiettivo stagionale.ARRAPATO!
LEONARDI: VOTO 10. Non gioca neppure un minuto, non tocca neppure un pallone, eppure è lui a fare la cosa più bella della giornata e a lui va il voto più alto della squadra. Bellissimo il gesto infatti nei confronti del compagno di squadra al momento dell’ultima sostituzione utile, quando cede il proprio posto a favore di Paolo Rossi, dandogli la possibilità di essere salutato dalla sua stessa tifoseria e compagni, che lo insultano e lo prendono in giro per tutto l’arco della partita proprio come piace a lui. Il gesto è un gesto profondo, che dimostra l’amore verso un compagno di squadra, che cede il passo con grande altruismo, proprio come l’amato antepone il bene dell’amata al proprio. GENTLEMAN!